lunedì 6 giugno 2016

“In Mongolia, quando un cane muore lo seppelliscono su un’altura perché la gente non calpesti la sua tomba. Sussurrandogli all’orecchio, il padrone gli augura di ritornare in vita sotto sembianze umane. Poi gli tagliano la coda e gliela sistemano sotto la testa, e gli mettono in bocca un pezzo di carne o di lardo perché la sua anima possa sostenersi durante il viaggio; prima che si reincarni, l’anima del cane è libera di vagare, di attraversare gli altipiani deserti per tutto il tempo che vuole.
L’ho imparato da un programma del National Geographic Channel, perciò credo sia vero. Non tutti i cani ritornano sotto sembianze umane, dicono; solo quelli che sono pronti.
Io sono pronto.”

    L’arte di correre sotto la pioggia  (Garth Stein)


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