venerdì 12 febbraio 2021

 Nella bella penombra 




L’aria era una splendida rosa color triglia

E la foresta quando mi preparavo ad entrarci

Cominciava con un albero dalle foglie fatte di cartine di sigarette

Perché ti attendevo

E perché se te ne vieni con me

Da qualsiasi parte

La tua bocca è volentieri il niello

Dal quale riparte continuamente la ruota azzurra diffusa e spezzata che sale

A impallidire nella rotaia

Tutti i prodigi s’affrettavano a venirmi incontro

Uno scoiattolo era venuto ad applicare il suo ventre bianco sul mio cuore

Non so come ci stava

Ma la terra era piena di riflessi piú profondi di quelli dell’acqua

Come se il metallo avesse finalmente scosso il suo guscio

E tu coricata sullo spaventoso mare di pietre dure

Roteavi

Nuda

In un gran sole di fuoco d’artificio

Ti vedevo far discendere lentamente dai radiolari

Le conchiglie stesse del riccio di mare c’ero

Chiedo scusa non c’ero già piú

Avevo alzato la testa perché lo scrigno vivente di velluto bianco m’aveva lasciato

Ed ero triste

Il cielo tra le foglie riluceva feroce e duro come una libellula

Stavo per chiudere gli occhi

Quando le due pareti del bosco che s’erano bruscamente divaricate si sono abbattute

Senza rumore

Come le due foglie centrali d’un mughetto immenso

D’un fiore capace di contenere tutta la notte

Ero dove mi vedi

Nel profumo suonato a tutto spiano

Prima che quelle foglie tornassero come ogni giorno alla vita cangiante

Ho avuto il tempo di posare le labbra

Sulle tue cosce di vetro


André Breton


https://youtu.be/83YEgZ8nTzM





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