giovedì 25 febbraio 2021


 

"Rideva. Rideva con tutto se stesso, il petto, i muscoli, le viscere, ogni intima fibra. Rideva della contentezza di esistere e di essere amato. Rideva per conto del mondo, anche di quelli che al riso non vogliono abbandonarsi. Era un riso d'artista e d'atleta, insieme convulsivo e armonico, animale e filosofico, spontaneo e riflessivo. Ogni volta sembrava che eseguisse la sua risata come il trapezista il salto mortale, o il discobolo il lancio dell'attrezzo. Dopo ogni risata si guardava in giro per controllare se il suo numero aveva avuto successo.
Adesso è facile capire che era teatro, lo spettacolo messo in scena per noi, gli italiani del 1924, il suo pubblico adorante. Che importa? Possiamo rinunciare a tutto, non alla nostra antica fame di favola, d'incantamento. Il burattinaio americano ci ha nutrito per un anno intero. Ci ha divertito, rallegrato, esaltato. Cos'altro dobbiamo chiedergli? Quanti altri sono stati altrettanto generosi con noi?"


Ernesto Ferrero – L'anno dell'indiano



https://ilmanifesto.it/cervo-bianco-la-leggenda-del-finto-capo-tribu/

https://youtu.be/0TO1_b1JA0M




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