"Io sono un uomo ridicolo. Adesso loro mi chiamano pazzo.
Sarebbe un avanzamento di grado, se non mi trovassero sempre lo stesso uomo ridicolo.
Ma adesso non mi arrabbio più, adesso li amo tutti, e persino quando se la ridono di me, anche allora, mi sono particolarmente cari.
Io stesso riderei con loro, non di me stesso, ma per l'amore che gli porto, se non fossi così triste nel vederli".
Ma adesso non mi arrabbio più, adesso li amo tutti, e persino quando se la ridono di me, anche allora, mi sono particolarmente cari.
Io stesso riderei con loro, non di me stesso, ma per l'amore che gli porto, se non fossi così triste nel vederli".
Fedor Dostoevskij. Il sogno di un uomo ridicolo. Newton & Compton.
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