giovedì 29 ottobre 2015

Tutto il tempo del mondo (stralcio)


Benedicimi padre perché ho peccato.
Spiacente, questa è l’unica consolazione che non offriamo.
Be’, quali consolazioni offrite allora?
L’illusione fisica. Un’identità di genere.
Cos’è l’illusione fisica?
Un eufemismo per la disgustosa convinzione che si abiti un corpo.
Aspetti un momento. E’ una consolazione se un prete mi dice che sono un’illusione di me stesso?
E anche memoria culturale. Mica roba da bitter via. Anzi dovresti ringraziarci. Che ti teniamo nel solco di ciò che sai già. Che ti fasciamo in ciò che è stato.
Mi fasciate? Mi fasciate?
La consolazione somma è l’oblio, naturalmente. C’è una consapevolezza progressiva, ma fino a un certo punto. Così che bisogna dirtelo e ridirtelo e ridirtelo. Finché…
Finché cosa?
…non sarà necessaria una senzienza non trattata. Ma in questo momento hai tutto il tempo del mondo.
Ho tutto il tempo del mondo.
Esatto.
Finché non sarà necessaria la senzienza.
Esatto.
E quando sarà?
Quando accadrà qualcosa.
Che cosa può accadere?
Se lo sapessimo.
Il cielo è diventato blu scuro. Quiete assoluta in città. L’aria è calda. Percepisco una brezza delicata, lievissima. Mi arrampico sul parapetto del terrazzino. Vedo le stelle emergere nitide come se stessi in Mongolia.
Il buio si infittisce, e le stelle sembrano salutarmi dalle loro costellazioni. In un impeto di gioia che sgorga dal cuore sollevo le braccia e saluto i cieli. Benvenuta, dolce primavera!
La mia mano sfiora qualcosa.
E’ il cielo. Sto toccando il cielo. Lo sento con la punta delle dita. E’ duro, metallico, fatto di minuscole protuberanze, piccoli puntini come il Braille, alcuni sfavillanti. Solo che poi cominciano ad ammorbidirsi e a sciogliersi. O è la mia mano che si sta sciogliendo?
E penso, per un momento, che ho percepito un mormorio risonante, come di un motore lontano.

E.L. DOCTOROW 




0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page