sabato 23 maggio 2020

Ormai il calendario laico somiglia molto a un martirologio cristiano, con una dedica a ogni giornata. Mi ricorda purtroppo il nostro manuale non scritto degli scioperi da organizzare, che alle superiori usavamo con più o meno grano salis, per scansare compiti in classe che rubavano i nostri sogni e interrogazioni che sembravano rastrellamenti. Un giorno c'era da essere solidali con un altro istituto tecnico che aveva un vetro rotto dell'androne, o i riscaldamenti fuori uso, altre volte i motivi erano più generici come una blanda protesta contro le guerra, peraltro già bandita dalla costituzione, o un grido contro la fame nel mondo, che non è mai mancata. Ma se noi eravamo parzialmente giustificati dall'età acerba in cui  l'empatia, salvo notevoli eccezioni o incommensurabili abbagli, è solo un fantasma e prevale la voglia di vivere ( possibilmente giocando ), nel mondo adulto dover dedicare 24 ore in esclusiva a un tema che dovrebbe essere stato risolto, o costantemente in agenda suona come un pretesto per lavarci la coscienza o fare conversazione.






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