sabato 2 maggio 2020

"Sapete, nella sua vita reale Beethoven era un bastardo. Un vero bastardo. Ma la sua musica è pura e basata sulle sue emozioni autentiche. Perciò era un grande. Non perché licenziò il suo inserviente dato che mancava un calzino dalla biancheria; cosa che fece davvero. Voglio dire che la verità su noi stessi è la radice della nostra recitazione”. Dunque per quanto s'abbia un'indole marcia, l'importante è che si rimanga fedeli ad essa per eccellere nella recitazione come in qualsiasi arte? Ma vaff... Al di là dell'apparenza brillante, faceta, arguta e financo sensibile, pure Meisner, in linea con gli standard dei registi e didatti della materia, rivela la sua “amorevole” natura sadomasochista, che ben si concilia con quella autolesionisticamente complementare degl'aspiranti attori di turno. Mai capito il senso di 'sta “sanguinolenta” via crucis che le scuole stanislavkijana e americana, con le rispettive varianti, propinano da oltre un secolo: se il Metodo punta all'immedesimazione totale nel personaggio, di cui s'eredita il bagaglio (solitamente) tragico di pene e angosce, la formula meisneriana è quella di ricercare in se stessi le “emozioni autentiche” che s'adattano al ruolo da interpretare. Nel primo caso ci si carica sulle spalle il fardello d'un'altra individualità; nel secondo è il proprio “io” che viene gravosamente duplicato, come se ciò che si è già vissuto una volta in prima persona non fosse una punizione più che sufficiente. Insomma, nonostante le modalità differenti, in entrambe le ipotesi il risultato è sempre il medésimo: un estenuante e angustiante raddoppio del negativo. Roba che non augurerei manco al peggior nemico. Per la fortuna e l'integrità psicofisica di coloro che sono meno inclini all'autoflagellazione, esistono tecniche attoriali opposte a quelle succitate, ma parimenti veritiere e credibili. Durante le riprese de “Il Maratoneta”, Dustin Hoffman era solito farsi correndo svariati giri del set, al fine di calarsi meglio nella parte. Una volta Laurence Olivier, vedendolo sudato e trafelato al termine della preparazione, s'avvicinò e gli disse: “Ma non facevi prima a recitare?"


https://www.lafeltrinelli.it/smartphone/libri/sanford-meisner/sulla-recitazione/9788875270346




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