venerdì 16 aprile 2021

À la recherche du temps perdu

 il barrista Cozzetta Saverio stava caricando due grossi sacchi dell'immondizia neri tenendoli entrambi dal collo. "È stato l'altra notte," disse rivolgendosi al brigadiere. "Nu disperatu che non ne potete avere un'idea." Posò i munnizzi per terra. "Era menzanotte passata," riprese. "Stavo facendo i pulizii e sento sbattere alla saracinesca. E bum e bum. Vado a vedere e c'era 'stu cacasiccu che non si capisce manco una parola e dice che ha fame."

"E voi?" gli domandò Costantino. "E io docamente ci ho detto che l'esercizio era chiuso," rispose cozzetta. "Ma quello continuava a carfutijare e alla fine ci ha dato una brioscia e gli ho detto di andare a curcarsi."

"Ed egli lo ha pagato con moneta straniera," completò 'u Filosofu indicando Il barrista.

"A mio parere, non di corzo legale," preciso 'u Saputu. "Poi uno dice che bisogna aiutare."

"Io dico sempre: dare d'abbere all'assetati e da mangiare ai cannaruti," concluse 'u Rinatu con espressione ispirata.

"Che tipo di moneta?" chiesale il giovane carabiniere al barrista.

Corasaniti cacciò la mano in tasca e ne trasse degli spiccioli che mostrò al brigadiere, il quale li osservò senza toccarli. 

"Io manco li volevo," si affrettò a precisare il Contenuto. "Ma lui 'nzisteva e oggi li ho dati di resto. Per sbaglio."

Per qualche secondo, ciascuno per le proprie ragioni, nessuno più parlava: il carabiniere elaborava l'informazione, il barrista attendeva la certezza di non aver detto niente di compromettente e i tre fenomeni stavano ancora immersi nel brodo del loro ragionamento economico-finanziario. Visto da una certa distanza, il gruppo pareva un tableu vivant rappresentante la perenne lotta della ragione umana contro le tenebre dell'assurdo.



Fausto Vitaliano ( ibidem )



https://youtu.be/GSADxMocaHs








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