martedì 4 gennaio 2022

 


"Nei primi tempi dello squadrismo a Cremona, i socialisti avevano dato a Roberto Farinacci il soprannome di Tettoia che poi gli conservarono anche quando, alle elezioni del '21, fu eletto deputato. Lo chiamavano così perché era impiegato alle ferrovie, ma il soprannome nascondeva un'allusione maligna. Infatti Farinacci, durante la guerra, benché fosse interventista e avesse l'età e la salute per la vita di trincea, era rimasto in servizio nelle ferrovie, non staccandosi mai dall'amica tettoia.“


"Carosi giocava con l'arma e intanto guardava, senza parlare, gli operai e i contadini che, dal momento che i fascisti erano entrati, tacevano fermi ai loro tavoli con le carte in mano. «Tu», disse indicandone uno. L'interpellato guardava impaurito ora gli amici ora il fascista. «Mettiti là», disse Carosi. Indicandogli il punto con la pistola lo fece andare in fondo alla stanza con le spalle appoggiate al muro. Si alzò, si accostò a una credenza, prese da una fruttiera una mela, la mise sulla testa dell'uomo. «Adesso sta' fermo», disse. Andò al capo opposto della stanza, puntò la pistola, fece fuoco. L'uomo scivolò per terra colpito in fronte. Si chiamava Pietro Pardi.“



"[Francesco] Misiano durante la guerra [del 1915-18] aveva disertato e alle elezioni del '19 era stato eletto alla Camera dai socialisti. D'Annunzio gli aveva promesso «il castigo supremo a ferro diaccio» e i fascisti non perdevano un'occasione per offenderlo e tormentarlo. Il poveretto girava armato di pistola, ma con quell'arma non aveva mai sparato un colpo.

Un giorno alla Camera, un gruppo di deputati fascisti gli dette l'assalto. Misiano estrasse la rivoltella ma non premette il grilletto e, dopo qualche secondo d'incertezza, consegnò l'arma. Farinacci se ne impadronì e come se fosse stato lui a disarmare il nemico, andò a mostrarla a Giolitti che non s'era mosso dal suo scanno presidenziale. «Con questa pistola», gridò, «si tentava di assassinare i deputati d'Italia.»

Giolitti annuiva senza rispondere. «Gliela consegno», insisté Farinacci gettando la pistola sul banco. Giolitti guardò la pistola senza toccarla. «Veramente», rispose, «non ho il porto d'armi.»“



Manlio Cancogni


Storia dello squadrismo



https://le-citazioni.it/autori/manlio-cancogni/



https://youtu.be/LanklWPBlgY




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