mercoledì 29 giugno 2022

 


La donna del treno



Quando salii in carrozza lei era già nello scompartimento di quel vecchio arnese. La conversazione prese piede perché decise di enumerare le ragioni che l'avevano portata a Roma a conferire col presidente e cantargliene quattro. Parti' in sordina per recuperare rapidamente terreno. In pratica,dopo averci edotti sul fatto che, almeno in riviera, lei era la prima ogni giorno a sentire le radiazioni ( sul punto non sollecitammo delucidazioni ), ci parlò dei gioielli di famiglia che "Loro" gli avevano preso, specificando che si trattava di oro, diamanti e varie tele tra cui un Giotto e un Cimabue. 

Era una sorta di delirio confubolatorio, di quelli che si sentono in giro di frequente ai nostri giorni, che io alimentavo interloquendo con la mia innata curiosità per le storie strambe vagamente noir. 

Aggiunse particolari che, volendola prendere sul serio, potevano intersecarsi con molte delle trame mai del tutto rivelate dei misteri che avevano costellato la  storia  italiana recente, dal mostro di Firenze alla strage di Piazza Fontana.


Aveva un'età imprrecisata, tra i sessantasei e gli ottant'anni e l'aria pacifica, lievemente stralunata, che hanno spesso gli anziani dei paesi non in guerra, ma da quando avevo visto "la casa dalle finestre che ridono" "ero disposto a fidarmi di tutto tranne che delle apparenze".


Quando arrivammo alla stazione di destinazione scesi insieme agli altri due ragazzi che avevano condiviso quell'esperienza, mentre il treno proseguiva verso sud, e ci salutammo con un sorriso strano come di solito fanno i reduci di un'avventura incomprensibile, che comunque avrebbe lasciato un segno




https://youtu.be/-CZeP7EJ504





Immagine estrapolata da:



https://www.thekillerlikescandy.com/2011/01/satanik-1968.html?m=1









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