martedì 17 ottobre 2023

 “A Columbine Sept Heures c’era sempre il tramonto. Qui la bella vicina di Halliday, Gabrielle Szabo, camminava nella sera, sollevando nuvolette di sabbia rossa con il suo vestito di seta. Dal balcone dell’hotel deserto vicino alla colonia degli artisti, Halliday guardava oltre il fiume prosciugato le ombre immobili sul deserto, il crepuscolo africano, infinito e ininterrotto, che lo adescava con la promessa dei suoi sogni perduti”


 (“Il giorno senza fine”, 1966)





"Cape Kennedy è ormai senza vita e le sue piattaforme si innalzano dalle dune deserte. La sabbia è penetrata attraversando il fiume Banana e ha riempito gli affluenti, trasformando il vecchio complesso spaziale in una distesa desolata di paludi e di cemento in rovina. D’estate, i cacciatori si preparavano un riparo nelle auto abbandonate dal personale, ma all’inizio di novembre, quando arrivammo Judith e io, l’intera area era stata abbandonata. Al di là di Cocoa Beach, dove fermai la macchina, i motel cadenti erano seminascosti nell’erba alta. Le torri di lancio si ergevano nell’aria della sera come cifre arrugginite di una sorta di algebra celeste” (“L’astronauta morto”, 1968)




"Di notte, mentre dormiva sul pavimento del bunker in rovina, Traven sentiva le onde frangersi sulle rive della laguna, come il rumore di giganteschi aeroplani che scaldavano i motori all’imbocco delle rispettive piste. Questi ricordi delle grandi incursioni notturne in territorio giapponese avevano colmato i suoi primi mesi sull’isola di immagini di bombardieri in fiamme che gli precipitavano addosso” (“La spiaggia terminale”, 1964). 



James Graham Ballard




https://www.pulplibri.it/jgb_james-graham-ballard-rapporti-da-un-oscuro-pianeta/





https://youtu.be/pOE3C6zfx1A?si=z7FV0sbctRPLASOq



https://youtu.be/oqOm78Vvg3w?si=yZSWSWJJWYvomghX




https://youtu.be/6LuCFI-iUh0?si=PaUtgBH0WgJvjY1Y








Foto:

 (The Man Who Fell to Earth

https://fantascienzaitalia.com/luomo-cadde-sulla-terra-1976-david-bowie/

«Io vengo da un mondo spaventosamente arido.
Abbiamo visto alla televisione le immagini del vostro pianeta,
abbiamo visto l’acqua.
Infatti il vostro pianeta lo chiamiamo “il pianeta d’acqua”».

Thomas Jerome Newton








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