«Vogliate scusarmi», disse l’ometto.
«Sí?»
«Mi presento: sono colui».
«Colui chi?»
«Colui il quale».
«Colui il quale quidam quibusdam quollo quollo quo quo», perché nel dubbio non bisognava scoprirsi. E infatti incominciò a scoprirsi quell’altro.
«Mi potete chiamare Asfragisto».
«Asfra…»
«Perlappunto vi stavo dicendo che sono colui».
«Il quale…»
«… ha cercato di avvertirvi: indarno».
Locus desperatus
Michele Mari
https://youtu.be/U4F54yMwk58?si=tEXXcx_JZ-b7yD-u
https://youtu.be/bmWF1p68nIc?si=fI5v1HgnETwuiSnI
https://youtu.be/-212tt4rr2Q?si=iPR54WEiu2gXOTWF
https://youtu.be/JW3g4X1o1C0?si=1R8Z3Emlk3e8_SZ8
Photography:
https://www.ettoday.net/news/20180322/1135913.htm
https://www.facebook.com/reel/565022106137059?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v
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