lunedì 18 gennaio 2016

«Secondo me, adesso io non son pratico, ma secondo me anche il capo dello stato, per il suo discorso dell’ultimo dell’anno, se lui per esempio cominciasse dicendo Cari italiani, quando comprate un uccello, guardate se ci sono i denti o se non ci sono. Se ci sono i denti, non è un uccello.
Sarebbe un grande inizio, per un discorso di un capo dello stato».

Ho un po’ vergogna a dire che questi discorsi li ho scritti molto velocemente, perché a dire così sembra quasi che me ne vanti e ho letto, tempo fa, L’elogio della follia, di Erasmo da Rotterdam, dove Erasmo da Rotterdam, se non ricordo male, prendeva in giro quelli che si vantavano di aver scritto i loro libri molto velocemente. Io non me ne vanto, però li ho scritti molto velocemente, questi discorsi pronunciati nel corso degli anni e che trattano: delle biblioteche come agenzie ippiche; di Enzo Jannacci come uno tra i principali scrittori italiani contemporanei; della traduzione in una lingua inventata; del rapporto tra storia e letteratura; del tentativo fallito di esaurire la città di Scandiano; di un posto in cui non tira il vento ma si alza un mite grecale; di Cesare Zavattini; dell’inizio di Anna Karenina; della fine di Anna Karenina; delle bandiere anarchiche 

Pubblici discorsi   (Paolo Nori )



     

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