giovedì 1 novembre 2018

"la malattia dell’insonnia portò con sé anche l’oblio dei nomi delle persone e delle cose. Così gli abitanti di Macondo furono costretti ad appiccicare su ogni oggetto ed essere vivente, capre e teiere, orologi e banani, dei cartellini con il nome per continuare a sopravvivere e parlarsi. Ma il villaggio sprofondava ugualmente nella dimenticanza. Una sera arrivò “un uomo decrepito” che nessuno riconobbe. “Aprì la valigia zeppa di oggetti indecifrabili, e tra quelli prese una valigetta con parecchi flaconi. Diede da bere a José Arcadio Buendia una sostanza di colore gradevole, e la luce si fece luce nella sua memoria”. “Era Melquíades”. “Lo zingaro veniva deciso a restare nel villaggio. Era stato nella morte, effettivamente, ma era tornato perché non era riuscito a sopportare la solitudine”.


Gabriel Garcia Marquez _ ._ Cent’anni di solitudine



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