giovedì 5 novembre 2020


 AVVOLTO IN UNA PACE APOCALITTICA


Avvolto in una pace apocalittica

il tipo guardava la cucina,

i fornelli, il fuoco acceso:

la cucina, tappezzata sicuramente

con fogli o pagine

di quotidiani e riviste. 

Lui non aveva meritato la stella del mattino,

questo è chiaro, e non era (neanche)

il primogenito della morte.

La vita passava come un lago.

Le rive contratte, il centro muto.

Acqua cieca, povera e accerchiata.


Colui che fino a ieri diceva

beveva ora mate eternamente

e leggeva romanzi di vampiri.

Televisione e farmaci: la perfezione

è rimasta un’intenzione.

Rinascerà l’amore con la prossima guerra.

E in un allora senza allora, 

con un Dio pasticcione che è sempre in ritardo,

allora si appoggerà alle sue stampelle

e aprirà il becco come un gabbiano

e sfonderà le porte del paradiso,

anticamera dell’inferno.


( Osvaldo Lamborghini )


https://www.perleecicatrici.org/2020/05/29/osvaldo-lamborghini-tre-poesie/




1 Commenti:

Alle 6 novembre 2020 alle ore 03:42 , Blogger Non Lo So ha detto...

oookkkk

 

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