martedì 19 ottobre 2021

 "Un’altra domanda che potremmo fare al nostro Goldman è cosa sarebbe successo se avesse sofferto di seborrea e di una terribile alitosi. L’uomo aveva un naso molto lungo, ma per il resto era impeccabile. Si era fatto il bagno nell’acqua di colonia e i denti scintillavano. Chissà se la spiritualità new age aveva su di lei un’influenza tale da poterla indurre a rimpiazzare il suo antisettico amante con un puzzolente Goldman perseguitato dalla forfora. La verità è che Goldman aveva apportato poco alla conversazione, più che altro si era trattato di un monologo della donna. Lei aveva bisogno di sfogarsi e lui le aveva dimostrato interesse. L’aveva ascoltata, le aveva messo a disposizione due splendide orecchie. Lei si era liberata di quell’appuntito organo dell’olfatto, non voleva essere odorata. Quello che voleva era l’esclusiva di un organo dell’udito... C’era poi l’eventualità che anche lei puzzasse, e in tal caso l’interminabile bacio nel parco sarebbe stato ancora più selvaggio.



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È innegabile che Goldman e la donna avrebbero potuto chiacchierare qualche minuto e poi salutarsi. Fossero stati su un autobus, il loro rapporto avrebbe seguito un’altra logica. È un fatto che Goldman vorrebbe cambiare la realtà di quel bacio, ma la realtà, come le macchie di certi frutti, sfida il detersivo più efficace. Goldman non lo ignora, come non ignora il fatto che giocare con le variabili può condurre a sviluppi positivi e inattesi. O forse è solo un ragazzo inesperto che aspira a cancellare quel bacio ( l’illusione di un super-detersivo domina i sogni quotidiani delle massaie di tutta la Terra )? Ciò che lo incuriosisce è che abbiano raggiunto quel grado di passione senza quasi conoscersi. Avevano bevuto e c’era il fattore pioggia, lui aveva mesi e mesi di frustrazioni accumulate e lei aveva sperimentato un cambiamento di mentalità imprevisto. Goldman scarta la chimica e preferisce pensare che fossero entrambi disperati e si sia verificata una sospensione della realtà sentimentale. Per Goldman, le carezze periferiche stavano a indicare che non si sarebbe andati oltre e che nonostante l’intensità il bacio aveva una precisa connotazione e un regolamento interno che entrambi avevano rispettato. Nel divenire del bacio, mentre i loro cuori acceleravano e il desiderio offuscava i sensi, si era stabilito un patto: quel bacio non sarebbe stato una droga che dà dipendenza ma un leggero calmante. Sarebbe stato un’enfasi passeggera, non un assioma. A livello sensoriale, c’erano delle affinità. Nella storia delle loro ansie, crisi di identità e insonnie c’erano gli stessi sospesi."




Efraim Medina Reyes ( ibidem )





https://youtu.be/9quEmUZ3-7Y





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