Che angelo ti libererà dalla tristezza
e ti sveglierà un prezioso giorno
senza memoria di ciò che ti affliggeva
e ti dirà all’orecchio: «Ascolta e cessa
i tuoi pianti. Tra le mie braccia non ti pesa
la lentezza del tempo né l’empia
delazione degli uomini. Sei mia,
non sei più di questo vano mondo prigioniera.
Affàcciati a questa fulgida finestra
per la tua felicità adornata. Ormai il dolore
s’è marcito come un lungo fiore
la cui saggezza finalmente ti risana
al dissolversi perché si converte
in polvere, in illusione, in altra sorte».
Silvina Ocampo
http://lafarfalladifuoco.blogspot.com/2020/06/silvina-ocampo-otto-poesie.html?m=1
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