mercoledì 2 marzo 2022

 "Aprimmo la finestra al cielo notturno. Gli uomini come spettri vaganti: vagavano come gli spettri: e la città (le vie le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come per una melodia invisibile scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull'infinito, che tutto ci appare ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza? La luna sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina."



"Il porto che si addorme, il porto il porto | Il porto nell'odor tenue svanito | Di catrame vegliato dalle lune | Elettriche, sul mare appena vivo | Vi si addormentan stanchi i vagabondi | Sotto le nube delle ciminiere | Ancor fumanti, ancor congiunte al celo | Abbracciandosi nell'odor del mare | Che culla i loro sogni e i loro amori."



Canti orfici e altri scritti


Dino Campana



https://youtu.be/518XP8prwZo




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