venerdì 1 aprile 2022

 

Con una quindicina di parole in tutto il grande popolo tedesco aveva invaso città e campagne del grande popolo russo, dove milioni di donne, vecchi e bambini russi e milioni di soldati tedeschi conversavano a suon di «matka, pan, ruki verch, kurka, jajka, kaputt». Conversazioni da cui non veniva mai niente di buono. Al grande popolo tedesco, però, quelle poche parole bastavano e avanzavano per spadroneggiare in terra di Russia.

Dai tempi dello zar per me l'antisemitismo è legato al patriottismo di bassa lega dell'Unione di San Michele Arcangelo. Qui, invece, quelli che chiedono di liberare la Russia dagli ebrei si umiliano di fronte ai tedeschi e sono pronti a vendere la Russia per trenta denari nazisti. E intanto dalla periferia vengono a rubare in città, occupano le case, portano via coperte e vestiti. Farabutti. Un po' come quelli che davano la colpa ai medici e li ammazzavano, durante l'epidemia di colera del secolo scorso. Poi ci sono i pigri d'animo, quelli che acconsentono a qualunque bassezza pur di non contraddire i potenti.

Le unioni degli uomini, le loro ragioni, sono determinate da un solo grande scopo: conquistare il diritto degli uomini a essere diversi.

Lo spazio misurato con perni e righelli di metallo e il tempo calcolato dagli orologi più moderni si deformarono di colpo, dilatandosi e appiattendosi. La loro immutabilità non era più un fondamento, per la scienza, ma piuttosto una prigione. E venne il giorno del Giudizio, il giorno in cui verità millenarie furono proclamate errori. La verità aveva dormito per secoli – come in un bozzolo – in antichi pregiudizi, errori e imprecisioni.
Il mondo divenne non-euclideo, la sua natura geometrica si scoprì formata di masse e velocità.
La scienza si muoveva precipitosamente verso un mondo che Einstein aveva liberato dai ceppi del tempo e dello spazio assoluti.

Vasilij Semënovič Grossman - Vita e destino

https://it.m.wikiquote.org/wiki/Vasilij_Semënovič_Grossman

https://youtu.be/b1uLMHInxrs





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