sabato 11 giugno 2022

 La volpe annuì. <<Tutta quella dispiego di tecnologie nelle grinfie di una banda di primati che, in termini di emozioni, sono appena più avanzati dei babbuini. Sono scimpanzé con i bulldozer, scimmie con le bombe. È una situazione pericolosa, ma va bene così: il pericolo è il profumo del cambiamento, e il cambiamento è l'imperioso richiamo del futuro. Eppure c'è speranza per noi in questo regno. Nel frattempo, il tuo clan va meglio che mai. Molto meglio. Visto che la tua fama si sta diffondendo perfino in America.>>

<<Ah!>> grugnì Tanuki. <<Con quello e duemila Yen ti ci puoi comprare una tazza di sakè.>>

<<Oh, mi dispiace. Che schifezza di ospite sono! Ma giuro che non ho una goccia in tutta la casa. Tutto ciò che posso offrirti, temo, è un pezzo avanzato di gufo.>>

Nella bocca dell'eterno affamato tasso/ cane/ procione, la saliva colava come uscita da una doccia. Ciononostante, disse: <<Non ti scomodare. Devo andarmene. Sto andando a un appuntamento>>.

<<Ah, capisco!Si, si. Devi incontrare qualcuno. Ricordo. Va avanti ancora, non è così? La tua più grande follia o il tuo più grande trionfo. Come dicono gli umani, solo il tempo lo dirà.>>

Tanuki grugnì di nuovo. <<Il tempo ha la bocca grande e il cervello piccolo.>>


<<Ben detto>>, disse Kitsune. <<Ben detto.>> Ridacchiarono insieme al pensiero dei grossi equivoci che circondano il fenomeno del tempo. Poi la volpe disse: <<Okay, tu sei Tanuki. Stai per fare ciò che stai per fare. Devo dire che ricordo Miho e la piccola Kazu con un certo affetto>>. Diede un colpetto con il muso al suo ospite. <<Vieni, ti accompagno fuori. Quando ritorni, ti farò trovare una bottiglia. E potremmo fare qualcosa di più produttivo che lamentarci degli esseri umani. Dovremmo seguire l'esempio degli dei, senza dubbio, e semplicemente ignorarli finché non rinsaviscono.>>

Tanuki stava per rispondere che era facile ignorare l'umanità quando ci si trovava nella Fortezza tra le Nuvole dell'Altro Mondo, ma venne improvvisamente colpito da quando era bella la giornata in questo mondo, e la lingua gli si bloccò per la gioia.

In tutta la radura, la distesa d'erba e il sole erano praticamente della stessa gradazione di giallo. Acquirenti dell'ultimo minuto affollavano i depositi di polline e quasi tutte le corolle dei fiori erano reclinate per il peso delle api. Una brezza appena tiepida scese dalla montagna come per un ultimo tuffo nel lago Biwa. Già arrossati da notti di preliminari, i rami, con ogni singola fogliame all'erta, attendevano l'eiaculazione trasformatrice del gelo. L'aria era resa muschiosa dalla sorte dei frutti caduti e dei funghi in disfacimento, frizzante per lo storico sforzo del raccolto e uno stormo di curvi ci svolazzava sopra, tormentando tutto e tutti con gli impenetrabili becchi. Nel volo, una brusca curva di lucente ebano, formava i baffi finti del mondo.




Tom Robbins



Villa Incognito



https://youtu.be/RQoX_LA8KM4




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