giovedì 9 febbraio 2023

 





"C'era la guerra, e macellavano gli uomini, un milione, due milioni, cinque milioni, dieci milioni, venti milioni, alla fine cento milioni, poi un miliardo, tutti, uomini, donne, bambini, fino all'ultimo. «No!» gridavano, «no!, non passeranno!» Eppure tutti passarono, tutti ebbero passaggio libero, gridassero sì o no. Nel pieno di questa trionfante dimostrazione di osmosi spiritualmente distruttiva, io stavo coi piedi piantati sulla grande scrivania e cercavo di comunicare con Zeus padre di Atlantide e con la sua progenie perduta, ignorando il fatto che Apollinaire doveva morire il giorno prima dell'armistizio in un ospedale militare, ignorando il fatto che nella sua "nuova scrittura" egli aveva vergato questi versi indelebili: 

Perdonaci quando ci confronti A quelli che furono in perfezione d'ordine. Noi che dovunque cerchiamo avventura, Noi non siamo tuoi nemici. Ti daremmo grandi e strani domini Dove fiorente mistero aspetta che lo colga. Ignoravo che in quella stessa poesia egli aveva anche scritto:e Abbi compassione di noi che sempre combattiamo alle frontiere Dello sconfinato futuro, Compassione dei nostri errori, compassione dei nostri peccati. 

Ignoravo il fatto che c'erano uomini vivi i quali andavano sotto i nomi forestieri di Blaise Cendrars, Jacques Vaché, Louis Aragon, Tristan Tzara, Rene CreveI, Henri de Montherlant, Andre Breton, Max Ernst, Georges Grosz; ignoravo il fatto che il 14 luglio 1916, alla Saal Waag di Zurigo, era stato lanciato il primo manifesto Dada - "manifesto di monsieur antipyrine" - che in questo strano documento si affermava: 

"Dada è vita senza pantofole o parallelo... severa necessità senza disciplina o moralità e noi sputiamo sull'umanità". 

Ignoravo il fatto che il manifesto Dada del 1918 conteneva queste righe: "Io scrivo un manifesto e non voglio nulla, eppure dico certe cose, e sono contro i manifesti in linea di principio, e sono anche contro i principi... Scrivo questo manifesto per dimostrare che si possono compiere insieme azioni opposte, in un solo fresco respiro; sono contro l'azione; per la contraddizione continua, quanto all'affermazione poi, non sono ne prò ne contro e non spiego perché odio il buon senso... C'è una letteratura che non raggiunge la massa vorace. L'opera dei creatori, nata da una necessità reale da parte dell'autore, e per lui medesimo. Coscienza di un egotismo supremo dove le stelle si consumano... Ogni pagina deve esplodere, o con il profondamento serio e pesante, il mulinello, il capogiro, il nuovo, l'eterno; con la beffa travolgente, con un entusiasmo per i principi, o con il modo della tipografia. Da una parte il mondo vacillante fuggevole, sposato allo scampanio della scala musicale infernale, dall'altra: nuovi esseri..." 



Tropico del Capricorno


Henry Miller





https://youtu.be/yLEb0k60L-Y




https://youtu.be/WKCYHHgQf_U




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