domenica 4 febbraio 2024

 


"Questo libro è stato ideato tutto in una notte, durante un gran mal di denti, accompagnato dall’idea assillante dell’esame di maturità da ridare; ed è il tipico effetto collaterale degli analgesici a base di acido acetilsalicilico. Il narratore dichiara inoltre che non è stata una bella esperienza e che ha molto patito, e invita i dentisti più illuminati a fare una diagnosi: se per caso non è questo precisamente il purgatorio, come lo si può sperimentare già in vita, alternato qui e là da brevi momenti di requie, cioè attimi fugaci e illusori di paradiso. “Io, scrivendo, pensavo spesso a san Girolamo quando si era ritirato nel deserto siriaco, portando con sé in eremitaggio tutta una biblioteca. Nel deserto viveva nella sua grotta in compagnia solo dei libri, delle belve e degli scorpioni, e spesso gli pareva di essere tra fanciulle danzanti che lo distraevano. I libri erano un’oasi per la sua anima assillata, ma capì un bel giorno che queste letture, queste isole di paradiso, erano un’ulteriore tentazione, il richiamo del paganesimo. Si dedicò allora alla sola Bibbia, traducendola dall’originale ebraico. La storia che ho scritto è la medesima: la ricerca del libro risolutivo che tuttavia forse non c’è; ci sono solo fogli monchi, pettegolezzi, interferenze, torture continue e minuscole, illusioni fuorvianti; e gli stessi amati libri, pur così belli, sono falsi come le sirene.”

Ermanno Cavazzoni

Esame di mezzanotte

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"Sì, ma sarebbe bello un atlante di acqua, così i confini delle nostre regioni ondeggiano, come succede nella realtà; e si sposterebbero alla deriva. E poi se si formano delle correnti dentro l’atlante, l’inchiostro della tipografia si spande e si sfilaccia, come le nuvole quando c’è vento. E se noi ci stampiamo nell’acqua delle parole o dei colori per indicar le montagne e i prati dove pascolano le tribù degli abitanti, se noi ci stampiamo un tratteggio o una velatura a retino per indicare le valli nebbiose, o dei circoletti per i nidi delle madonne, pian piano, per la natura dell’acqua, tutto questo fitto di segni si diluisce e forma delle ombre o delle striature; o un arcobaleno che brilla e che si guarda con grande diletto.»
Avevo parlato tanto ispirato che il prefetto mi stava a ascoltare vedendo con gli occhi dell’immaginazione le linee di stampa e le lettere nuotare in questo liquido atlante, e scomporsi e poi ricomporsi, in modo da suggerire una geografia che trascorre davanti allo sguardo, e si colora come una stoffa cangiante o come il cielo di marzo."

Il Poema dei lunatici

Ermanno Cavazzoni




https://youtu.be/DW0ezVTcYHs?si=7os_2FMUI8himocM

https://youtu.be/YSOxOBT2vvg?si=3ZObcslojQnVQBwO


https://youtu.be/Ma7lyfYzIw8?si=_4Efelz56BYeU6VY










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