martedì 19 aprile 2022

 Corbari si prese il tempo di un paio di boccate, poi esordì: «Cittadini di Tredozio, se siete venuti a messa è perché siete cristiani. Che cos'è il comunismo? È il cristianesimo realizzato. Che nessuno sfrutti più un suo simile e lo costringa a lavorare per lui. Oggi quanto vi resta in tasca di ciò che producete? Poco, pochissimo. L'agrario, il padrone vi danno appena di che vivere e si appropriano del resto. Vendono il prodotto del vostro lavoro e vi lasciano le briciole. L'unica soluzione è...». Corbari chiese sottovoce, a un altro partigiano: «Com'è che dice Celli?».


Quello rispose, a voce altrettanto bassa: «L'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione».


«... l'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione. Niente più capitalisti e agrari succhioni. La terra ripartita secondo i bisogni delle famiglie, le attività industriali gestite dagli operai in prima persona. Chi lavora mangi, chi non lavora no. Dico bene?»


Dalla piccola massa intirizzita giunsero cenni di consenso e qualche applauso. Un vecchio intabarrato nella tapparella mosse un'obiezione. «I giornali dicono che in Russia, dove si fa come dite voi, si muore di fame.»


Corbari gettò lontano la sigaretta che, fumata nervosamente, cominciava a scottargli indice e medio. «I giornali dicono quel che vogliono, legati come sono al fascismo. È da quando è nata che la Russia socialista è sotto attacco. Mai un attimo di tregua, in quasi trent'anni. Adesso ha subito l'invasione degli eserciti di Hitler e Mussolini. La sta respingendo, con uno sforzo eroico. Se il suo popolo fosse così oppresso, non reagirebbe con tanta convinzione. Ma adesso il nostro problema è un altro, anche se il comunismo resta il fine ultimo.»


Corbari fece una pausa studiata. Oratore un po' approssimativo, sapeva comunque tenere desta l'attenzione. Da ragazzo aveva recitato nel teatro dell'oratorio. Probabilmente la sua passione per i travestimenti veniva da quell'esperienza.


«Cittadini di Tredozio! Compagni! Oggi il compito principale è combattere i fascisti e i tedeschi che ci hanno invaso. Mussolini fa ogni tipo di promesse, ma qual è il risultato? Una guerra ormai perduta. Giovani reclutati a forza, con la minaccia di essere fucilati se non si presentano. Lavoratori sequestrati e spediti in Germania su carri merci. Bestiame da consegnare obbligatoriamente ai nazisti, un capo su due. Cereali da portare all'ammasso. Uccisioni qua e là, per dare una lezione. Tessere annonarie buone per affamare. Questa è la cosiddetta "Repubblica sociale italiana". "Sociale" un accidente. A voi piace?»


Si alzò un "no" collettivo e convinto.


«Allora vi dico che i partigiani, in lotta da mesi, oggi prendono possesso di Tredozio. Sarà in vigore la legge partigiana. Nessuna requie per fascisti e nazisti. Giustizia per i poveri e i perseguitati. E adesso andate pure a messa, pregate per chi si batte per voi. Senza timore di rappresaglie future. Non ce ne saranno. Parola di Silvio Corbari.»


Scoppiò un applauso veramente fragoroso.


Mentre i popolani entravano in chiesa e i partigiani si disperdevano in ogni direzione, Pistinega, affidata la bandiera a un compagno, raggiunse Tina. «Che ne dici?» le domandò, eccitato. «Questa è la prima zona liberata d'Italia.»


«Dico che siete matti» rispose Tina. Indicò Corbari, in fondo alla strada. «E quello là è il più matto di tutti. Non sapete che pericolo correte.»


«Pericolo? Con pochi spari abbiamo occupato la caserma dei carabinieri e della GNR. Adesso stiamo prendendo il controllo delle vie d'accesso al paese. Il commissario prefettizio, Iacopo Vespignani, non ci è affatto ostile. Corbari sta andando da lui a stringere accordi. In pratica, qui governiamo noi.»


«Ma siete in quindici!»


«Sì, ma coraggiosi, in tempi di vigliaccheria. Non mi merito un bacio per questo?»


Dopo una finta esitazione, Tina baciò l'amato con passione, per poi tornare severa. «E se arrivano i tedeschi?»


«Stai calmina. I partigiani di Celli sono a Ca' Morelli e vigilano anche loro. Se ci sarà da combattere, combatteremo. Le armi le abbiamo. Ma tu come mai sei qua? Solo per vedermi?»


«Reglio è tornato. È giù al podere. Vuole un colloquio con Corbari. A nome della 28' brigata GAP.»


«Lo riferirò a Silvio. Adesso bisogna che vada. Dobbiamo svuotare l'ammasso e restituire il grano al popolo. Inoltre c'è da mettere una tassa sui ricconi legati al Fascio. Tu resti qua?»


«Volevo andare a messa. E vedere con te, al Dopolavoro, il film Fric-Frac. Dev'essere divertente.»


«Senz'altro. Ci troviamo davanti al cinema alle otto.»


«Non c'è il coprifuoco?»


Pistinega sorrise. «Già prima non era rispettato. Adesso è cosa dimenticata.»


Tina seguì la parte finale della messa e andò a trovare alcune famiglie che conosceva. I viveri scarseggiavano, ma nella zona molti erano cacciatori e si erano guardati dal consegnare le carabine. A casa Spazzoli le offrirono lepre in umido, che mangiò con degli sfollati da Bologna. Le parlarono dei disastrosi bombardamenti alleati sulla città, frequenti e crudeli. Il centro era un ammasso di rovine. Del palazzo della Mercanzia restava un mozzicone. Le due torri avevano retto per miracolo.


Alle venti in punto fu davanti al cinema. Pistinega era già là. Pagò per due ed entrarono. La sala era piena.


Non vi furono i consueti cinegiornali dell'Istituto Luce, che spacciavano le sconfitte per una sequela di vittorie. Invece, prima del film, i lampadari si accesero e Corbari camminò sotto lo schermo, bello come non mai, il mitra in spalla. Pareva quasi un damerino nella sua sahariana. Contrariamente agli usi maschili, aveva pettinato i capelli in avanti, per coprire con un ciuffo assai rado la calvizie incombente. «Signori» disse, in buon italiano ma con accento dialettale «non voglio rovinarvi lo spettacolo. Credo che i tempi nuovi, che a Tredozio cominciano oggi, vadano salutati anche al cinematografo. Vi prego dunque di alzarvi in piedi per cantare assiemeL'Internazionale. L'inno della società che viene.»



Valerio Evangelisti


Il Sole dell'Avvenire: nella notte ci guidano le stelle




http://www.tecalibri.info/E/EVANGELISTI_stelle.htm


https://www.lipperatura.it/per-valerio-evangelisti/


https://youtu.be/woxXv84Dj0E







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