martedì 25 ottobre 2022

"Molto prima dell’ora consueta, uscì a fare acquisti: formaggio, vino, prugne, un bel portastecchini. Il mattino era pieno di sole, Cláudio Arantes si sentiva ben disposto. Ma non poteva, neppure così, arginare la sua tristezza, la sbalorditiva impressione che la morte stesse cercandolo nel Capibaribe, come chi ha dimenticato un indirizzo e si mette, impaziente, a bussare a diverse porte, a caso.

Con la giacca su un braccio, nell’altra mano il sacchetto della spesa, decise di comprarsi una cravatta. Era il regalo che conduceva a se stesso: le figlie, la moglie, non si ricordavano mai di farglielo.

Davanti alla vetrina, sul marciapiede, guardava la merce esposta, le cravatte in tinta o a righe, di lana, di seta, le cravatte rosse, gialle, verdi, appese ad asticciole nichelate. E si sentì, d’improvviso, ardere il sangue, come ai tempi della sua adolescenza, prima ancora di scorgere – avendo, prima, solo intuito – la bellezza del viso di donna che sembrava (fiore in un acquario con pesci) galleggiare sopra le allegre cravatte. Anzi, lui era dentro gli occhi di quel viso giovanile e breve, di una maestà docile.

Tranquilla e come depurata. Quegli occhi lo bagnavano e Arantes sentì la crosta dei suoi anni diluirsi; davanti a quella vetrina si trasformò, momentaneamente, in un ragazzo di vent’anni, senza una ruga intorno agli occhi o alla bocca, col cuore come un arco teso. O come una tigre in agguato.

Tutto fu vago e intenso. Una specie di allucinazione, con molti suoi sogni indefiniti che trovavano compimento in quell’istante unico. Erano uno accanto all’altra, davanti al banco, e Arantes sentiva il suo profumo, vedeva le sue mani dalle unghie curate, ascoltava la sua voce. Lei parlava con i denti socchiusi, come se avesse freddo; lui non distingueva neppure,fra le scatole aperte, i modelli delle cravatte.

Aveva già visto quel viso in sogno ? In qualche pagina di cronaca mondana ? Si erano conosciuti durante qualche esistenza sommersa, di cui rimaneva, come unica traccia, la memoria di quella bellezza che ricordava – non sapeva perché – un veliero all’ancora?"




Osman Lins



L’isola nello spazio




https://youtu.be/H425Sf4Yfwc






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