venerdì 10 febbraio 2023

 Sveavägen, 13 agosto, 22.49


«Salud comandante.»

Henning alzò il cartone di vino rosso e fece un brindisi alla placca di bronzo che ricordava il luogo dove il primo ministro Olof Palme era stato assassinato sedici anni prima. Si accovacciò e passò un dito sulle lettere in rilievo.

«Dannazione Olof» disse. «Le cose stanno andando male. Di male in peggio.»

Aveva l'impressione che la sua testa fosse sul punto di scoppiare, e non era colpa del vino. Le persone che passavano in Sveavägen camminavano con lo sguardo fisso a terra e alcuni si tenevano le tempie fra le mani.

All'inizio della serata si sarebbe soltanto detto che fosse in arrivo un temporale, ma l'intensità di energia elettrica nell'aria era aumentata gradualmente in maniera impercettibile, e ora era quasi insopportabile. 

Neppure una nuvola nel cielo della sera, neppure un tuono in lontananza, nessuna speranza di un temporale liberatorio. L'informe campo elettrico era effimero, ma si percepiva.

Era come un blackout al contrario. Già dalle nove di quella sera, era impossibile spegnere la luce e qualsiasi apparecchio elettrico. Se si cercava di staccare una spina, si verificava un orribile crepitio e fra la presa e la spina scaturivano scintille che impedivano l'interruzione del circuito.


Il campo elettrico continuava ad aumentare di intensità.

Henning aveva l'impressione che qualcuno gli avesse avvolto un reticolato di fili elettrici intorno alla testa, le fitte di dolore alle tempie erano pura e semplice tortura.

Un'ambulanza passò a sirene spiegate, forse per un'emergenza o forse perché era semplicemente impossibile spegnerle. Il motore di un paio di auto parcheggiate girava in folle.

«Salud comandante.»




John Ajvide Lindqvist


L'estate dei morti viventi






Brace d'inverno,

I capelli tuoi,

Dove il mio cuore brucia.


Stephen King





https://youtu.be/iIyrLRixMs8




https://youtu.be/v0DR3P_ygUk







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