sabato 1 febbraio 2020

"Viene da chiedersi come sia possibile che un paese tradizionalmente Democratico sprofondi in un simile baratro di orrore al confronto del quale le sue precedenti dittature militari della storia cilena sembrano ben poca cosa. La risposta potrebbe trovarsi almeno in parte nella crescente polarizzazione della scena politica negli anni pre-dittatura che aveva innescato una spirale di violenza è causato la rottura del compromesso politico: gli ultimi anni della presidenza Allende avevano visto il ricorso alle armi da parte dell'estrema sinistra e diffondersi della minacciosa propaganda delle destre al grido di "Yakarta viene". Poiché il progetto Marxista di Allende e i suoi stretti legami con Cuba destavano grandi preoccupazione tra le forze armate, queste ultime avevano infine deciso di evitare il peggio con un'azione preventiva. Un'altra possibile, per quanto parziale, spiegazione ha a che vedere con la figura dello stesso generale Pinochet. Molti cileni con cui ho avuto occasione di parlare me l'hanno descritto come un individuo strano, nonostante l'aspetto ordinario e tentativi di trasmettere l'immagine un anziano benevolo e di un fervente cattolico. I documenti che lo collegano direttamente con le atrocità sono pochi, e forse la cosa che più si avvicina a una pistola fumante potrebbe essere l'ordine scritto che impartì al generale responsabile della famigerata Carovana della morte. Ancora oggi molti cilenii di destra sono convinti che non sia stato Pinochet ordinare le torture, e che si trattò piuttosto dell'esito di decisioni prese da altri generali e altri leader. Tuttavia mi è difficile immaginare che il dittatore si incontrasse ogni settimana o ogni giorno con il capo della Dina solo per scambiare due chiacchiere, o che molti ufficiali cileni potessero praticare di routine la tortura in assenza di suoi ordini espliciti. Come Hitler Pinochet costituisce un esempio di leader malvagio che riuscito a imporsi e a cambiare il corso della storia. Ma i crimini dei militari cileni non possono ricadere esclusivamente sulle sue spalle perché nessuno lo ha mai accusato di aver ucciso o torturato personalmente alcun prigioniero, e nel momento di massima operatività la Dina poteva contare su oltre quattromila collaboratori, il cui era precisamente interrogare, torturare e uccidere. Con questo non intendo dire che la maggioranza dei cileni sia malvagia: in ogni paese vivono migliaia di sociopatici disposti a commettere atrocità, purché qualcuno glielo ordini o dia loro il permesso di farlo. Chiunque abbia conosciuto le carceri di  paesi civili come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti sa che al loro interno operano secondini e agenti a cui non viene certo ordinato di tormentare i detenuti: proprio per questo è facile immaginare come quegli stessi individui agirebbero se solo gli venisse consentito o ingiunto di dare libero sfogo ai loro istinti."


Jared Diamond - Crisi





0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page