sabato 3 aprile 2021


 Mi tengo a quest'albero mutilato

Abbandonato in questa dolina

Che ha il languore

Di un circo

Prima o dopo lo spettacolo

E guardo

Il passaggio quieto

Delle nuvole sulla luna


Stamani mi sono disteso

In un'urna d'acqua

E come una reliquia

Ho riposato


L'Isonzo scorrendo

Mi levigava

Come un suo sasso

Ho tirato su

Le mie quattro ossa

E me ne sono andato

Come un acrobata

Sull'acqua


Mi sono accoccolato

Vicino ai miei panni

Sudici di guerra

E come un beduino

Mi sono chinato a ricevere

Il sole


Questo è l'Isonzo

E qui meglio

Mi sono riconosciuto

Una docile fibra

Dell'universo


Il mio supplizio

È quando

Non mi credo

In armonia


Ma quelle occulte

Mani

Che m'intridono

Mi regalano

La rara

Felicità


Ho ripassato

Le epoche

Della mia vita


Questi sono

I miei fiumi


Questo è il Serchio

Al quale hanno attinto

Duemil'anni forse

Di gente mia campagnola

E mio padre e mia madre.


Questo è il Nilo

Che mi ha visto

Nascere e crescere

E ardere d'inconsapevolezza

Nelle distese pianure


Questa è la Senna

E in quel suo torbido

Mi sono rimescolato

E mi sono conosciuto


Questi sono i miei fiumi

Contati nell'Isonzo


Questa è la mia nostalgia

Che in ognuno

Mi traspare

Ora ch'è notte

Che la mia vita mi pare

Una corolla

Di tenebre.



I fiumi

Giuseppe Ungaretti




https://youtu.be/9aabqmOX720




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