La pietra
Quello che amo del David
è la storia della pietra di cui è fatto.
Si trovava in un angolo della muratura
dove lastre di marmo furono scelte
per fronteggiare la splendente Casa di Dio,
o vantare il potere della città
con le figure dei suoi miti erculei.
Ma questo blocco era troppo difettoso per l’architettura,
e troppo delicato per l’arte, quindi nessuno l’ha preso
finché Michelangelo capì chi c’era dentro,
in attesa di essere liberato. E lo ha fatto
e la nostra guida potrebbe dirci senza ironia che noi,
che stavamo per guardare una statua, stavamo
per incontrare l’uomo più bello del mondo.
Se potessi dirti le parole che possono
farti credere che lo fosse, te le offrirei qui,
ma ho imparato che un’arte è il limite dell’altra,
e non posso scrivere quella poesia, o qualsiasi poesia
inizi con l’aspetto del David in quel giorno,
e anche adesso mi sembra, mentre scrivo questa.
Credo perché trovo la poesia
in quello che non posso vedere, e quella pietra eretta
che nessuno voleva, e nessuno buttava via
diventata il fulcro
di Firenze, forse della scultura stessa,
Non riesco a guardarla, e non so distogliere lo sguardo.
Quella pietra imperfetta è ogni amore che abbia mai portato,
e ogni montagna di carta
non produrrà poesia – finché non lo fa.
Richard Harrison
http://www.nuoviargomenti.net/poesie/richard-harrison-ventesimo-giorno-di-quarantena-interrompe-una-poesia-per-scrivere-a-un-amico-nel-vermont/
https://youtu.be/VamTQr4kcKA
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