domenica 11 febbraio 2024

 

Dopo l’uscita della Jugoslavia dal Cominform, Stalin e i suoi la definirono addirittura come “Stato canaglia” e “covo di spie e assassini” e i rapporti fra il maresciallo Tito e Josif Stalin si fecero sempre più tesi e pericolosi, tanto da originare una serie di bizzarre e mai del tutto confermate teorie secondo cui Mosca mandò più volte spie e sicari ad assassinare Tito. Secondo queste stesse teorie, Tito riuscì però sempre a scamparla e anzi, resosi conto dei tentativi di farlo fuori da parte di Stalin, gli scrisse una lettera di suo pugno, in cui lo ammonì:

“Smettila di mandare persone ad uccidermi. Ne abbiamo già catturati cinque, di cui uno con una bomba e uno con un fucile. Se non la smetti di mandarmi sicari, ne manderò io uno a Mosca e non avrò bisogno di mandarne un secondo.”

https://www.meridiano13.it/tito-contro-stalin-maresciallo-uomo-dacciaio/

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"Fine della serata dei duetti, siamo in un pub. Io e l’amico di sempre Stefano Bollani, stanchi di questo Sanremo, intoniamo le canzoni di David Bowie e Carlo Buti. Da Ziggy Stardust a Giovinezza, da Golden Years a Se Prenderemo il Negus, passando per Faccetta Nera e Life on Mars?. Lui al piano, io (indegnamente) alla voce. Stropicciati, sporchi, sbronzi finiti ma felici come bambini.

 

E sapete che c’è? La vita è fottutamente meravigliosa. E sono quelle due stelle nere in cielo che ci brillano da lontano a ricordarcelo.
So long, Heroes."

Lo Sgargabonzi

https://www.rollingstone.it/cultura/societa/intercettazioni-da-sanremo/863803/

           }•`*°

Tra due-trecento anni la vita sarà migliore.
Ma intanto noi siamo ormai alla frontiera,
senza gli angeli di Elohim precipita la scala del Novecento,
e il Duemila già sventola la sua bandiera
per coloro che sono sicuri di entrarvi.
Io resterò da questa parte, in questo buio,
in questo viluppo di meschinità e bisogno,
senza conoscere il terso luccichìo del futuro.
A me sarà bastato visitarlo nel sogno,
come uno sciamàno che scenda con piatti e sonagli
nel reame dei morti a conversare coi lèmuri.
Resterò sulla porta come un rèprobo, come uno spergiuro.
Perché scusatemi, posteri, che freddo,
che vitreo deserto, che uniformità, che sbaragli
soffiano da quel futuro.

Notizie dal diluvio

Angelo Maria Ripellino

https://www.nazioneindiana.com/2011/05/22/tra-due-trecento-anni/

https://youtu.be/2chLxnO16w0?si=1jY-tqrqtsmK_p-K

https://youtu.be/eHNMr5OGWQ4?si=rlzj0hXi37OSuDhX


https://youtu.be/gMmhIzIwnC4?si=_9eQu9untuH6ex2Y





Photography:


https://wiktoria.nl/wadden-sea-world-heritage/



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