venerdì 4 luglio 2025

 Da qui si doveva cominciare: il cielo.

Finestra senza davanzale, telaio, vetri.

Un'apertura e nulla più,

ma spalancata.


Non devo attendere una notte serena,

né alzare la testa,

per osservare il cielo.

L'ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre.

Il cielo mi avvolge ermeticamente

e mi solleva dal basso.


Perfino le montagne più alte

non sono più vicine al cielo

delle valli più profonde.

In nessun luogo ce n'è più

che in un altro.

La nuvola è schiacciata dal cielo

inesorabilmente come la tomba.

La talpa è al settimo cielo

come il gufo che scuote le ali.

La cosa che cade in un abisso

cade da cielo a cielo.


Friabili, fluenti, rocciosi,

infuocati e aerei,

distese di cielo, briciole di cielo,

folate e cumuli di cielo.

Il cielo è onnipresente

perfino nel buio sotto la pelle.


Mangio cielo, evacuo cielo.

Sono una trappola in trappola,

un abitante abitato,

un abbraccio abbracciato,

una domanda in risposta a una domanda.


La divisione in cielo e terra

non è il modo appropriato

di pensare a questa totalità.

Permette solo di sopravvivere

a un indirizzo più esatto,

più facile da trovare,

se dovessero cercarmi.

Miei segni particolari:

incanto e disperazione.



WISLAWA SZYMBORSKA


Il cielo


https://www.libriantichionline.com/divagazioni/wislawa_szymborska_il_cielo


https://youtu.be/Iv4CuIIspdE?si=xxI1CCrGstxRitMS



https://youtu.be/JYpqLQofEF4?si=VGUWR9p7zCMa5SBo


https://youtu.be/dYKUPb-x-EU?si=f7ELn1KlhH2f3GGy


https://youtu.be/blJldvAPwpQ?si=zG4VAVQy7mTISALj


https://youtu.be/CoD2HRN4G6k?si=LqaPEXq9c5ixL2Af






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