sabato 8 gennaio 2022

 A furia di essere cinici e pragmatici si rischia di diventare macchine, e nel frattempo si diventa aridi. La tiritera per cui Djokovic sarebbe solo un viziato mi ha ricordato una scena di un pomeriggio televisivo in cui un Corona decisamente non al meglio usava più o meno lo stesso termine per apostrofare Bettarini, che bene o male aveva alle spalle una quindicina di anni di calcio professionistico alle spalle di cui almeno otto o nove ad alto livello, il che si traduce che in quel periodo ha sicuramente vissuto una vita fatta di sacrifici. Per Djoker vale lo stesso discorso ma probabilmente gli anni spesi per arrivare dove è arrivato lui sono un po' di più. Ora, chiarendo che i miei eroi sono i lavoratori che per una quarantina di anni spendono la propria vita per fare il proprio mestiere, spesso a costo di sacrifici anche superiori a quelli di uno sportivo da top ten ( e penso soprattutto ai pendolari ), consapevole anche del fatto che parlando di tennis maschile personalmente devo impegnarmi parecchio per trovare qualcuno che possa dirsi simpatico tout court, se vogliamo provare a confermare un'evidenza  antropologica per cui il posto nel mondo dell'uomo è quello che è anche perché, oltre a essere l'unica specie che seppellisce i propri morti, è pure l'unica che prevede la pratica sportiva e quella artistica, a meno di non voler dare ragione a coloro che di fronte a una cantante le chiedono che lavoro fa, ripetendogli la domanda se lei gli risponde, direi che forse è il caso di pensarci due volte prima di attribuire etichette a vanvera 




https://youtu.be/KBobN-r4tag







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