Michel Houellebecq
Estensione del dominio della lotta
https://youtu.be/NQO1DP2KNyM?si=1QZomj0RRpgJjNsW
https://youtu.be/8YD8k5Nfixc?si=3tEwjYITERRwFCpi
https://youtu.be/SmiEpdWL_CI?si=ohdnUgbTDCgmB6td
https://youtu.be/TpqhPYlLGyA?si=NBais3vn0B6IThCx
Albert Einstein: “follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”
Michel Houellebecq
Estensione del dominio della lotta
https://youtu.be/NQO1DP2KNyM?si=1QZomj0RRpgJjNsW
https://youtu.be/8YD8k5Nfixc?si=3tEwjYITERRwFCpi
https://youtu.be/SmiEpdWL_CI?si=ohdnUgbTDCgmB6td
https://youtu.be/TpqhPYlLGyA?si=NBais3vn0B6IThCx
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L'Occidente ha raggiunto da oltre cent'anni la «Società Opulenta», e non è mai stato chiaro come che l'uomo non è un essere che si possa accontentare di benessere e comodità... Privato dei significati che oltrepassino la sua esistenza quotidiana, l'uomo si riempie di disgusto e di livore, e in qualche caso passa alla violenza. E una società che non sappia aprire vie di sfogo alle passioni ideali degli uomini, chiede d'essere ridotta in macerie dalla violenza
Colin Henry Wilson
https://youtu.be/meLZy1o46qI?si=cliFWMoXx5czBdmO
https://youtu.be/84KsD1tvluM?si=k3YoNuI_paaGDY_9
https://youtu.be/IQIKPxiUe6M?si=BaUSedrJwJo3Hk8p
Frame: i nazisti dell' Illinois ( the Blues Brothers )
https://cinematicnostalgia.com/2020/10/01/the-blues-brothers/
L’integrità non ci è indispensabile, restiamo vivi anche a brandelli
Jonathan Bazzi
Corpi minori
https://youtu.be/KPhpnaB5IEA?si=xQOaH1oRBm_kppe_
https://youtu.be/EygPZISX_Oo?si=Y65etCVYTsIp5Xjo
https://youtu.be/5zo-RNQQbJg?si=RVeuVajLqyCTPyGW
https://youtu.be/8eT3Q69vh9s?si=D5PpsNwxtvBaRbXl
Gif (Frame ): “Scar Tissue”
Red Hot Chili Peppers ( official video )
https://youtu.be/73nRFN_mT2g?si=w0hVWNsJryFSHQJk
Ero stanco, volevo soltanto bere la mia birra, giocare per un momento a Mensch-ärgere-dich-nicht, fare un bagno, leggere i giornali della sera e addormentarmi accanto a Maria, la mano destra sul suo seno e il viso così vicino alla sua testa da poter portare con me nel sonno il profumo dei suoi capelli.
(.....)
Sui gradini della stazione un gruppo di dame spagnole e di matadores aspettavano un tassì. Avevo completamente dimenticato che era carnevale.
Era quel che ci voleva. Per un professionista non c’è modo migliore di mimetizzarsi che mescolarsi ai dilettanti.
Posai il mio cuscino sul terzo gradino dal basso, mi sedetti, presi il cappello e vi misi dentro la sigaretta: non proprio nel mezzo e non in un angolo, proprio così come se vi fosse stata gettata dall’alto e cominciai a cantare.
Nessuno badava a me, non sarebbe neppure stato un bene: dopo una, due, tre ore avrebbero pur cominciato ad accorgersi di me. Interruppi la mia strofa quando udii la voce al microfono che annunciava un treno per Amburgo…Allora andai avanti.
Mi spaventai quando la prima moneta cadde nel cappello: era un soldo, colpì la sigaretta, la sospinse troppo da parte.
La rimisi al posto giusto e ripresi a cantare
Heinrich Böll
Opinioni di un clown
https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_nsHwMRN8LfygtnLyyDAd_2L68j4trDdLE&si=fKq9HiNm6fzHn1Fb
https://youtu.be/k6LHjYTHvJA?si=VIO_l-GfpJO2xEzm
https://youtu.be/14MJXC0h4TU?si=Wvk5X0dUcXCmydKC
https://youtu.be/9WEBdNtPU1s?si=oZxHP2ZTD9_cGlrL
https://youtu.be/hiSUWQmY78Q?si=x4SUjZMaXb-IT536
Oggi, nel paesaggio della nostra giovinezza, andremmo in giro come viaggiatori di passaggio. Gli eventi ci hanno consumati; sappiamo distinguere come mercanti, e conosciamo la necessità come macellai. Non siamo più spensierati, ma atrocemente indifferenti. Saremmo lì, ma sapremmo viverci? Abbandonati come bambini, disillusi come anziani, siamo rozzi, tristi, superficiali. Io penso che siamo perduti.“
Erich Maria Remarque
Niente di nuovo sul fronte occidentale
https://youtu.be/P5moqG-keqU?si=gqtzc3DDAe0HiHDx
https://youtu.be/0dM1_zsh_-Q?si=lvGyu_xhjoo6xfWe
https://youtu.be/ldCtRxALvyY?si=AZiEgJah4_6dzDnW
https://youtu.be/lzwqB-6pN5M?si=aN4uZePJQPeB8PxI
https://youtu.be/NCBS1LufRDg?si=d5sViZjFpKH_P0jm
Forse pensavo soltanto di essermi innamorato. Forse ero semplicemente affamato, mi sentivo solo, come un piattello che chiunque avrebbe potuto far fuori con una pistola giocattolo.
Cerco di riflettere – quand’è il momento in cui mi sono innamorato di lei? Non la prima volta che ci siamo conosciuti, senz’altro. Se non l’avessi mai più incontrata, non avrei provato il minimo dispiacere. Ricordo ancora come rimasi sorpreso quando mi chiamò il giorno dopo, o quello dopo ancora. Non riconobbi nemmeno la voce: «Ciao! E’ la tua piccola amica di Tokyo che ti parla». E’ così che ha avuto inizio tutto. Per telefono, Con io che mi domandavo per quale motivo dovessi sentirmi onorato da quella chiamata. Forse si sentiva sola. Era arrivata solo da poche settimane. Forse qualcuno le aveva dato la dritta che io andavo pazzo per l’Oriente e, in particolare, per le donne orientali. E, ancora di più in particolare, per le donne giapponesi.
«Te le vai proprio a cercare, vero?»,continua a dirmi un mio amico.
Comunque, penso che quelle che cerco di più sono ancora in Giappone. Come disse Lawrence in Crepuscolo in Italia: «Quelli che fischiettano vanno in America». Ci sono persone che nascono nel periodo sbagliato, nella casta sbagliata, nella tradizione sbagliata. Non esattamente eremiti, ma esuli, esuli volontari. Non è che poi debbano essere necessariamente romantici: è solo che non appartengono. Voglio dire – a nessun luogo.
[…]
La gente diceva che avevo un aspetto meraviglioso, che diventavo ogni giorno più giovane, e stronzate simili. Non sapevano che avevo una scheggia nel cuore. Non sapevano che stavo vivendo in un vuoto foderato di raso. Sembrava che non si rendessero conto di quanto fossi diventato idiota. Ma io lo sapevo! Mi capitava di buttarmi in ginocchio e cercare una formica o uno scarafaggio con cui parlare. Stavo iniziando a stancarmi di parlare sempre da solo. Ogni tanto alzavo la cornetta del telefono e facevo finta di parlare con lei – all’estero niente meno.
Henry Miller
Insomnia, ovvero il Dèmone dell’Amore
https://lighthouse871.wordpress.com/2010/09/25/insomnia-ovvero-il-demone-dellamore-henry-miller/
https://youtu.be/eqe_yLT8wd4?si=qycnNJIJMzcL1YNj
https://youtu.be/tbNlMtqrYS0?si=gOr3Ze61XPudnTuo
https://youtu.be/dakf_hePDss?si=JCmksBQ8easdo786
https://youtu.be/C8PWbm2oyF4?si=HW299Yej1W058vJk
Frame:
https://youtu.be/LQiOA7euaYA?si=rCkRysewMkb8VCzw
Discesi, risalii alla luce del sole-giaguaro, nel mare di linfa verde delle foglie. Il mondo vorticò, precipitavo sgozzato dal coltello del re-sacerdote giù dagli alti gradini sulla selva di turisti con le cineprese e gli usurpati sombreros a larghe tese, l’energia solare scorreva per reti fittissime di sangue e clorofilla, io vivevo e morivo in tutte le fibre di ciò che viene masticato e digerito e in tutte le fibre che s’appropriano del sole mangiando e digerendo.
Sotto la pergola di paglia d’un ristorante in riva a un fiume, dove Olivia m’aveva atteso, i nostri denti presero a muoversi lentamente con pari ritmo e i nostri sguardi si fissarono l’uno nell’altro con un’intensità di serpenti. Serpenti immedesimati nello spasimo d’inghiottirci a vicenda, coscienti d’essere a nostra volta inghiottiti dal serpente che tutti ci digerisce e assimila incessantemente nel processo d’ingestione e digestione del cannibalismo universale che impronta di sé ogni rapporto amoroso e annulla i confini tra i nostri corpi e la sopa de frijoles, lo huacinango a la veracruzana, le enchiladas...
Italo Calvino
Sotto il sole giaguaro
https://youtu.be/9-gr1egs9qY?si=skqU7mrZG4Hm8C3i
https://youtu.be/j8x-QRPOIHI?si=Y-EHkUKUoUDQqzWc
https://youtu.be/v4azbl96BJY?si=anTsKn9Rcn2yy7NM