domenica 31 ottobre 2021

 “ Ricominciava la giostra sfiancante dell’innamoramento. Al diavolo la curiosità, ormai ho visto di cosa si tratta, come scrisse un cantore poi divenuto Papa: lunghi lutti, brevi risa, piccoli dolori, grandi timori. Chi ama sta per morire e non muore mai. Perché continuo a immischiarmi in queste sciocchezze? Sono così brava a iniziare le storie d’amore perché sono addestratissima a farle finire. Sono campione mondiale di rottura di legami forti e deboli



Daniela Ranieri ( Stradario aggiornato di tutti i miei baci )




https://youtu.be/UlFjR5EYsIA






 







 Lo que todavia no sabes del Pez Hielo 


 ( E. M.  R. )



https://youtu.be/OsgBbIBFduQ





sabato 30 ottobre 2021

 Ho assistito alla transizione dalle sveglie tradizionali e quelle elettroniche con il terribile buzzer e il salvifico snooze. Non ho mai sfruttato appieno le potenzialità della radiosveglia, altrimenti magari sarebbero state molte di più le mattine con l'oro in bocca (  e il  reflusso gastroesofageo forse non avrebbe eroso i miei incisivi ). Mi ha sempre fregato la sensazione che se non fossi stato in piedi appena aperti gli occhi il mondo sarebbe andato gambe all'aria, o qualcosa del genere




https://youtu.be/A6LiLOjJN_A







venerdì 29 ottobre 2021

 



Efraim Medina Reyes ( ibidem )


{[ ormai stiamo raggiungendo livelli di cialtroneria apicali pur di risparmiarci la fatica di trascrivere un testo come fottuti amanuensi. O magari più che altro siamo consapevoli del fatto che, visti i problemi di calibrazione dei layout ( di qualsiasi cosa si tratti ), ci toccherebbe un lavoro doppio. E anche l'ispirazione inizia a scarseggiare ]}





https://youtu.be/uv-gT9lNa1g


giovedì 28 ottobre 2021


 

La sottile linea verde


https://youtu.be/BynrYhDLqcc


https://youtu.be/HAro5MwOQxw



mercoledì 27 ottobre 2021

 Dopo un decennio di zapping selvaggio e notti terminate ingloriosamente sotto le mie terga il telecomando qualche settimana fa ha detto addio. Il suo sostituto, un clone parzialmente universale cinese, mi impedisce di accedere ai servizi di televideo costringendomi a informarmi sulla rete e lasciando che una delle leggi di Murphy dilaghi ( "Se un problema necessita di assoluta concentrazione, simultaneamente interverrà una distrazione assolutamente irresistibile": Legge di Hitchison ), impedendomi di fatto di avere una sintesi, aiutandomi a colmare vecchie e nuovissime lacune, ma in altri campi. Ricordo il tempo in cui bastavano un paio di schermate per avere un quadro clinico abbastanza esatto del globo terracqueo. Le pagine della cronaca interna comunque di solito le saltavo. Tanto parlavano solo di inconsistenti retate di pesci piccolissimi e femminicidi fottutamente reali in qualsiasi momento mi sintonizzassi. E francamente purtroppo non credo che la musica sia cambiata..




https://youtu.be/YF-J2Pa7vic







martedì 26 ottobre 2021

 La questione dell'eguaglianza formale e sostanziale prevista in costituzione e le soluzioni per rimuovere gli ostacoli affinché il proposito dei padri costituenti non resti una pallida bandiera sono  le annose protagoniste di diatriba purtroppo sempre in secondo piano. Al momento comunque sugli stessi argomenti si affaccia un'altra questione pratica: quanto è libera la scelta di una persona normale che non volendosi sottoporre alla cosiddetta vaccinazione deve predisporsi a effettuare tamponi pagandoli di tasca rispetto a chi per rendita di posizione, avendo per esempio in famiglia la proprietà di un laboratorio di analisi cliniche o di una farmacia convenzionati, li fa almeno teoricamente a costo zero?




https://youtu.be/r5NzAksjfDI




https://youtu.be/JxIHStzySGo





lunedì 25 ottobre 2021

 Ma forse Anna, in un modo più piano, non era che il pretesto che ci eravamo figurati, io e Carlo e Sergio, per dare un senso possibile al nostro odio e alle nostre invidie; o forse anche all'amore che sotto sotto ci legava, e che non sta bene, per noi che siamo uomini, di mostrare al pubblico che gode nel giudicarci: l'attrazione che va senz'altro sconfessata, l'affetto negato, la troppa simpatia che ha bisogno di un alibi. Un alibi purchessia... Che consapevolezza insopportabile! lo spettacolo di quella passione insensata, e tutti i fantasmi che avevamo fabbricato dal nulla: noi, quei tre maschi che s'andavano scannando per una donna e che però non s'erano mai curati di capire, che non avevano osato neppure sospettare l'essenza di quella figura che stava dritta di faccia alla finestra, perfettamente chiusa e assolutamente lontana. Che cosa volesse mai, con quale forza. O di che fuoco bruciasse, nel segreto della sua mente.



Era l'immagine perfetta della fragile forza degli umani, che non si arrendono mai, e vanno avanti e avanti; stranieri da ogni parte, come provinciali senza più una piazza, hanno la nostalgia che li accompagna a ogni respiro: e però non vogliono saperne di dichiararsi sconfitti.



Laura Maragnani ( Nero padano )



https://youtu.be/eQ1Ap5bF_dY



https://youtu.be/YtaR5c4Qksw






domenica 24 ottobre 2021

 “La maledizione di noi esseri umani è che siamo intrappolati nel tempo; la nostra maledizione è che siamo costretti a interpretare la vita come una sequenza di eventi, una storia, e quando non riusciamo a capire quale sia la nostra storia personale, allora in un certo senso ci sentiamo perduti.”



Douglas Coupland




https://youtu.be/IxOc-G31ReM





 Poi magari alla fine della fiera si scoprirà che il consenso informato è un contratto capestro bardato di clausole vessatorie non debitamente controfirmate avallato da un governo nato sulla scorta di un "Patto Leonino", e che ci siamo scaldati per niente come al solito..


https://youtu.be/F-SG6ZWdDjQ


https://youtu.be/Uc0x7xOap4I






sabato 23 ottobre 2021

 "Si piange solo per tre motivi. Quando si perde qualcosa. Quando qualcosa si ritrova. O quando una cosa è magnifica”


Douglas Coupland ( Girlfriend in a Coma )


 

https://youtu.be/ISIFh8hBz7g






venerdì 22 ottobre 2021

 "Non è proprio sonno, è una terra di nessuno dominata da una foschia luminosa. Ci vaga solo chi non ha niente da chiedere al mondo. Quando non sai dove ti trovi, non puoi sentire il bisogno di essere altrove."


Giampaolo Simi ( Cosa resta di noi )



https://youtu.be/MpUqkwjYE3U




giovedì 21 ottobre 2021

 E niente, bisogna riparare la rete. Devono aver provato a entrare ( o più probabilmente qualcuno ha tentato di fuggire e poi di sicuro è stato preso "per incantamento" )



https://youtu.be/7dYWF2egGMM





mercoledì 20 ottobre 2021

 "In the midst of a thick forest, there was a castle that gave shelter to all travelers overtaken by night on their journey: lords and ladies, royalty and their retinue, humble wayfarers."



 Italo Calvino



https://youtu.be/IGgb10A_2c8





martedì 19 ottobre 2021

 "Un’altra domanda che potremmo fare al nostro Goldman è cosa sarebbe successo se avesse sofferto di seborrea e di una terribile alitosi. L’uomo aveva un naso molto lungo, ma per il resto era impeccabile. Si era fatto il bagno nell’acqua di colonia e i denti scintillavano. Chissà se la spiritualità new age aveva su di lei un’influenza tale da poterla indurre a rimpiazzare il suo antisettico amante con un puzzolente Goldman perseguitato dalla forfora. La verità è che Goldman aveva apportato poco alla conversazione, più che altro si era trattato di un monologo della donna. Lei aveva bisogno di sfogarsi e lui le aveva dimostrato interesse. L’aveva ascoltata, le aveva messo a disposizione due splendide orecchie. Lei si era liberata di quell’appuntito organo dell’olfatto, non voleva essere odorata. Quello che voleva era l’esclusiva di un organo dell’udito... C’era poi l’eventualità che anche lei puzzasse, e in tal caso l’interminabile bacio nel parco sarebbe stato ancora più selvaggio.



3

È innegabile che Goldman e la donna avrebbero potuto chiacchierare qualche minuto e poi salutarsi. Fossero stati su un autobus, il loro rapporto avrebbe seguito un’altra logica. È un fatto che Goldman vorrebbe cambiare la realtà di quel bacio, ma la realtà, come le macchie di certi frutti, sfida il detersivo più efficace. Goldman non lo ignora, come non ignora il fatto che giocare con le variabili può condurre a sviluppi positivi e inattesi. O forse è solo un ragazzo inesperto che aspira a cancellare quel bacio ( l’illusione di un super-detersivo domina i sogni quotidiani delle massaie di tutta la Terra )? Ciò che lo incuriosisce è che abbiano raggiunto quel grado di passione senza quasi conoscersi. Avevano bevuto e c’era il fattore pioggia, lui aveva mesi e mesi di frustrazioni accumulate e lei aveva sperimentato un cambiamento di mentalità imprevisto. Goldman scarta la chimica e preferisce pensare che fossero entrambi disperati e si sia verificata una sospensione della realtà sentimentale. Per Goldman, le carezze periferiche stavano a indicare che non si sarebbe andati oltre e che nonostante l’intensità il bacio aveva una precisa connotazione e un regolamento interno che entrambi avevano rispettato. Nel divenire del bacio, mentre i loro cuori acceleravano e il desiderio offuscava i sensi, si era stabilito un patto: quel bacio non sarebbe stato una droga che dà dipendenza ma un leggero calmante. Sarebbe stato un’enfasi passeggera, non un assioma. A livello sensoriale, c’erano delle affinità. Nella storia delle loro ansie, crisi di identità e insonnie c’erano gli stessi sospesi."




Efraim Medina Reyes ( ibidem )





https://youtu.be/9quEmUZ3-7Y





 


"A un certo punto della loro storia gli esseri umani hanno iniziato a percepire di aver tragicamente incasinato la situazione climatica del proprio pianeta. «Ma come mai nessuno ci ha avvisati prima?» chiesero spaesati in coro, mentre gli scienziati che nell’ultimo secolo avevano cercato di dare l’allarme si accingevano a prendere la rincorsa per tirare ceffoni sul collo all’urlo di «kivemmurt’». Poi arrivò una ragazzina svedese di 15 anni, tale Greta Thunberg, che organizzò uno sciopero e divenne icona mondiale della lotta ai cambiamenti climatici. «Ma allora siete stronzi!» urlarono gli scienziati. Qualche scettico tra la popolazione si chiese: «Ma perché fanno parlare lei e non parlano mai gli scienziati? Ci dev’essere qualcosa sotto». «Ma allora siete proprio stronzi» riurlarono gli scienziati, per poi accasciarsi in posizione fetale e morire annegati nelle proprie lacrime. Come è evidente, gli esseri umani sono degli erotomani dell’autodistruzione. Del resto sono i rappresentanti di una specie megalomane che vanta l’invenzione della bretella e delle palline antistress con la faccia di Nicolas Cage, ma soprattutto che è riuscita in pochi secoli a mettere in atto una crisi climatica (quasi) irreversibile."



Saggio erotico sulla fine del mondo


La commedia brutta del disastro ambientale ( Mondadori )



  ( Barbascura X )





https://youtu.be/cZCadqQY-Lw





lunedì 18 ottobre 2021

 "Il capitalismo ha avuto vari collassi, varie crisi, perché è così, è ingordo, avido, mangia troppo, molto più di quello che può digerire e poi sta male, e naturalmente fa pagare agli altri sempre le sue sofferenze."


 ( Scritti dal margine )





"La solitudine di chiunque non cerchi di negare se stesso è da matto.“


( Corporale )






"Ecco, andavo dietro alle parole: il loro suono contava più di ogni altra cosa, più del loro senso, ed io finivo per ordinarle o per trovarle o per inventarle secondo il suono, senza più l’ordine del significato e del pensiero. Ma così trovavo un altro ordine pieno di emozioni e che parlava meglio il mio linguaggio. Non andavo nemmeno più dal prete perché anche la mia anima si apriva ormai sopra di me. Seguivo i miei discorsi immobile, con la mente, anche se gustavo le parole tra le labbra e i denti, pronunciandole nelle ripetizioni e in tutte le rime, come dolci catene. Inventavo e cantavo le litanie dei miei dolori e della mia vittoria. Certi giorni mi veniva in mente, al posto delle parole, un motivo musicale o un ritornello e allora lo seguivo per tante ore, ondeggiante come un aquilone e il suo filo si svolgeva nella mia mente e trascinava in volo i miei pensieri che si staccavano senza farmi male, partendo dalla mia testa, continuando nell’aria la circolazione del sangue leggiero della mia testa, senza strappare nulla dal mio cuore, dal centro di me."


( Il lanciatore di giavellotto )





Paolo Volponi






https://youtu.be/HhhxpHtBBVM





domenica 17 ottobre 2021

 È abbastanza chiaro che fare sapere con un certo grado di approssimazione chi sono i plagiati, gli imbecilli, i folli, i mistificatori,  i traviati e i giusti di ogni tempo è compito degli storiografi indipendenti. Quando ci sei immerso non è facile fare opera di discernimento. In parole povere lo scopriremo solo sopravvivendo ( a me comunque l'idea di avere un coperto in qualsiasi ipotesi apparecchiato perlomeno al tavolo degli imbecilli dà un discreto senso di sicurezza )




https://youtu.be/Ics-vYgfyys





Fonte: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10158205273808199&id=25388853198&fs=8&focus_composer=0&m_entstream_source=permalink



sabato 16 ottobre 2021

 "Approfitta sempre di un bagno, non sprecare mai un'erezione e non fidarti mai di una scorreggia."


Edward Cole ( Jack Nicholson )


( dal film "Non è mai troppo tardi" di Rob Reiner )




https://youtu.be/ClDNVjPYtbk





venerdì 15 ottobre 2021

 "Sono alla seconda birra e le idee mi rotolano nella testa come palle da biliardo. Vanno in tutte le direzioni, a velocità variabile. Lucide palle dai colori accesi colpite da un esercito di giocatori in una frazione di secondo. Lei mi sta parlando e il mio cervello continua a frammentare quelle frasi e collegarle a caso. Non ho mai sperimentato un sonno profondo, qualcosa nella mia testa rimane sempre connesso alla superficie. Forse la mia inettitudine nel mantenere una continuità in una conversazione è dovuta a questo. A scuola i professori dicevano che avevo problemi di concentrazione e i compagni che ero stupido. La mia ipotesi è che la gente ripeta per lo più le stesse cose e questo mi distrae, per non perdersi del tutto la mia mente aggrega frammenti sparsi. Lei ci ha messo più di cinque minuti per dire che ha avuto un’infanzia difficile per colpa di un padre autoritario e ora si è lanciata nella critica della propria attività professionale. Odia farel’avvocato e non la veterinaria. Odia far parte di un ambiente dominato da tecnocrati insensibili in cui non c’è spazio per la creatività.

Ogni trenta secondi punteggio la sua litania con un piccolo grugnito di approvazione. Il mio cervello afferra una frase: Uno dovrebbe essere ciò che sogna, non ciò che fa. Dall’enfasi con cui la pronuncia e dalla pausa che la precede capisco che è uno dei suoi slogan preferiti. Il mio cervello la mette subito da parte perché c’è un elemento nuovo, un gruppo di lettura creativa di cui parla in toni quasi mistici. Si dipinge come l’eterna e felice anfitriona di un gruppo di sette amici che condividono le proprie illuminazioni su un enorme divano. Nei momenti di solitudine sente la loro mancanza e vaga per la casa circondata di oggetti trendy, mentre l’universo, sotto forma di fulmini di intrighi e sospetti, batte sui vetri delle finestre e la sveglia ogni mattina all’alba.

“Non credi che la vita sia altrove?”

La domanda la coglie alla sprovvista. Mi guarda e prima di rispondere beve un sorso di whisky. Riconosce che prendere decisioni la spaventa ed è per questo che non ha mai saputo se fa quello che vuole o si limita a lasciarsi portare dalla furia degli eventi. Le palle da biliardo nella mia testa si fermano e mi lasciano godere di quella prima scintilla di acume. Prendo coraggio e le dico che è futile ostentare sicurezza, dato che il nostro stile è plasmato da critiche e atteggiamenti arroganti e solo gli sciocchi cedono alla lusinga. Rimane in silenzio e sospetto di avere esagerato, come al solito. Continua a bere, e sembra reggere il whisky meglio di uno scaricatore di porto."




Efraim Medina Reyes ( ibidem )



https://youtu.be/4tZ969oc-yI





giovedì 14 ottobre 2021

  "Il corpo della libellula è esile, ma attraversa ballando la tempesta." 


( detto Zen )




https://youtu.be/08S_VkUdV1g






 


"Dimenticati di te stesso e il mondo ti ricorderà."



Jack London









Quattro stilettate convinsero la tua anima a intorpidirsi. Nel frattempo che gli imbalsamatori intervenivano trovò riparo altrove, tra farfalle, sonagli, sgombri. Con la grazia di un contatore geiger in una centrale atomica dismessa si mosse in direzione contraria.Ti sembrava tutto abbastanza assurdo, i discorsi sulla gente di colore o straniera, i corsi di storia patria e quei telegiornali che non la finivano con penose lagne studiate a tavolino. Una girandola cosmica nella croce del sud bruciava come una bandoliera impietosita dal vento. Il nero era grigio topo. La sorella di Chiara è un fulmine, si muove nel vagone letto come la salamandra nel diruppo, le ossa che scricchiolano e l'aria di chi ha capito che non è il caso d'infiltrarsi in guerre di religione tra poveri di scrupoli e bande di paese. Terapia dell'assenza. Musica



https://youtu.be/1sA17_c5t1Y





 "Non abbiate mai una cosa futura tanto per certa, ancora che la paia certissima, che potendo sanza guastare el vostro traino riservarvi in mano qualche cosa a proposito del contrario se pure venissi, non lo facciate; perché le cose riescono bene spesso tanto fuora delle opinione commune, che la esperienzia mostra essere stata prudenzia a fare cosí.”




Francesco Guicciardini



https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=4694






https://youtu.be/U_G1s_T4NaA




mercoledì 13 ottobre 2021






(Eugenio Montale, Ossi di seppia)






https://youtu.be/SAMYGzwUTK4





Fotografia di Joseph Eid






Uno spazio bianco si riempie man mano di parole, ed è la prima pagina di un libro, una lettera scritta con un inchiostro che non lascia traccia, un antico marmo dissepolto inciso di caratteri ermetici... Chi sogna si sforza di leggere le parole, se riuscirà a decifrarle avrà una risposta alle domande decisive che lo riguardano. Ma le parole non si afferrano, sono distorte, ondeggianti, viste come attraverso uno schermo d'acqua. Chi sogna sa di sognare, eppure questo non lo rassicura. 



Raffaele La Capria


Amore e psiche



https://youtu.be/74MI_tnuzWw



https://youtu.be/S6tjyDE0Irc







martedì 12 ottobre 2021

 Quando raggiunse il confine, era ormai il tardo pomeriggio: il sole era una palla gialla sopra le colline azzurre e polverose. Guidò l’auto lungo un’eterna fila di carri armati grigi e un gruppo di autocarri, e infine attraversò un varco nel recinto di filo spinato. Si fermò di fronte al lungo edificio bianco e scese, nel silenzio e nell’afa. Non c’ erano altre macchine. In un campo vicino all’edificio, alcuni soldati marciavano senza rumore, con gli stivali che sollevavano la polvere ma non molto alta, solo fino al ginocchio, cosicché sembrava che marciassero su una nuvola bassa e piatta. Dall’altro lato dell’edificio c’era altro filo spinato, e poi il confine. Il confine era un cancello di ferro nero, posto nel recinto di filo spinato. L’uomo guardò oltre il cancello, dov’era la strada che continuava nella terra di nessuno: uno stretto nastro grigio, che svaniva nella polvere. Diede alla guardia i documenti. Era un americano che viaggiava da solo,su una macchina a nolo. La guardia lo accompagnò nell’edificio, gli fece compilare un modulo. Dopo un po’, nella stanza entrò un ufficiale, che lo guardò. L’ufficiale aveva una faccia tranquilla, pallida, con baffi neri. Aveva quell’aria meccanizzata, quell’efficienza che odorava di olio per armi, che non era tanto spietata quanto inumana; come il cancello, i carri armati, il filo spinato.

— Dove state andando? — gli chiese l’ufficiale.

— A Gerusalemme — rispose l’americano.

— Siete già passato di qui — disse l’ufficiale, con l’aria di chi afferma una cosa ovvia.

— Sì.

— Perché ci andate ancora?

L’americano pensò: perché è là. Sorrise.

— Vorrei rivederla.

— Perché?

L’americano si strinse nelle spalle, sempre sorridendo. Ma si sentiva a disagio. Si rese conto d’improvviso che l’ufficiale era uno di quelli che odiavano gli americani. Se n’era accorto non perché l’ufficiale avesse qualcosa di particolare: in effetti, non si era neanche mosso. Non c’era alcuna espressione sul suo volto, neppure un’ombra negli occhi, ma l’americano sentiva qualcosa nell’aria, come un odore; un quid che era lì fin dall’inizio, e che spirava verso di lui, sospinto dal vento nero e silenzioso nella testa dell’ufficiale, e adesso l’americano lo riconobbe e se ne ritrasse. L’ufficiale lo guardò con occhi inespressivi.

— Qual è la vostra occupazione?

— Sono in pensione — disse l’americano. D’improvviso, si scoprì incapace di cooperare. Gli succedeva sempre così coi soldati. Rimase seduto muto, chiuso in se stesso, ostinato come un bambino di fronte a un padre implacabile. Ma era un atteggiamento sciocco. Perché voleva andarsene da lì.

— Non siete molto vecchio — disse l’ufficiale.

— Mi stanco facilmente — disse l’americano.

L’ufficiale si voltò di scatto e uscì dalla stanza. L’americano rimase a guardare la porta vuota. Sapeva quello che sarebbe successo. L'ufficiale avrebbe portato i suoi documenti nella stanza vicina e li avrebbe lasciati lì. Non li avrebbe guardati per un’ora o due, mentre beveva un tazza di caffè e fumava una sigaretta, oppure continuava la partita a carte, e poi, quando i documenti fossero rimasti lì per un tempo conveniente, e lui avesse esercitato le necessarie restrizioni, la professionale cautela, sarebbe tornato e si sarebbe seduto, a fissarli e a meditare, e poi, lentamente, cautamente, con la vaga paura di commettere un errore, ma con la soddisfazione di non avergli reso la cosa semplice, e magari perfino pericolosa, avrebbe firmato i documenti.

L’americano tirò un profondo respiro, uscì e guardò il cancello e la strada oltre di esso. Guardò l’orologio. Il confine chiudeva alle sei. Dopo quell’ora non lasciavano passare nessuno. Gli restava poco più di un’ora. Aveva voglia di andare. Non che dovesse effettivamente essere in qualche posto… no, aveva tutto il tempo del mondo. Ma voleva andarsene di lì, oltrepassare il cancello, percorrere la stretta strada polverosa. Nessuno lo aspettava a Gerusalemme. Nessuno lo aspettava da nessuna parte. Ma l’americano era stanco. Era stanco di molte cose: dei fucili, dei soldati, dei confini. Sapeva che, se fosse restato ancora a lungo, avrebbe perso il controllo dei nervi. Non gli era ancora successo, ma questa volta era possibile. Voleva solo andare a Gerusalemme.Trascorso il tempo debito, la guardia tornò. Ma ormai mancava poco alle sei, e il sole era un frammento di fuoco dietro una collina tondeggiante. La guardia gli consegnò il passaporto con aria riluttante, e l’americano salì in macchina e partì verso il cancello. Arrivato lì, si fermò. Rimase fermo sotto il filo spinato. Volute nere di ombra si avvolgevano sopra la sua macchina. Poi il cancello si aprì, con un cigolio di cardini metallici. Rimise in moto e si avviò. C’era un chilometro e mezzo prima di arrivare all’altro confine. L’americano guidò adagio, nel buio e nel silenzio. La strada correva dritta, fra due pareti di roccia grigia, sul fondo di una valle. Ormai era fuori vista dal posto di frontiera. Rallentò. Non si vedeva nessuno. Sterzò e si addentrò nella pianura che divideva i due Paesi. Terreno piatto ai due lati della strada, che si perdeva lontano, nella foschia della sera. Non c’era niente di vivo da nessuna parte, era una zona desertica. Ai due lati della strada c’erano cartelli a lettere nere che avvertivano i turisti di rimanere sulla strada: i campi erano minati. Guidò lentamente fino al centro della pianura. Cominciava a sentire una straordinaria sensazione di pace. Aveva già fatto quella strada, ma c’era dell’altra gente nella macchina; ricordava come tutti si lamentassero che era una terra terribilmente desolata. Ma non era affatto così… Era una terra di un grande, morbido silenzio. Fermò l’auto. Spense il motore, fermo al centro della strada, per poter sentire il silenzio. L’aria era più mite, adesso che il sole era tramontato; sul suo viso aleggiava una brezza leggera. D’improvviso, la sera fu straordinariamente bella. L’americano pensò: non volevo affatto andare a Gerusalemme. Sono tornato per questo.

Si rilassò nella macchina, senza alcun pensiero, libero. Dopo un po’, scese e camminò lungo la strada, guardando i cartelli scritti in nero. Peccato che tutt’intorno avessero minato il terreno. Ma perché mettere le mine? Le mine non si vedevano. La terra, oltre i cartelli, era piatta e pulita. Vide un oleandro: un cespuglio solitario che spuntava da una fenditura nella roccia. Qualcosa viveva, dunque. E dovevano esserci anche piccoli animali: insetti, lucertole. Ma nessun uomo. Da nessuna parte. L’altro confine non si vedeva. Dietro di lui c’erano colline, e altre davanti; si trovava in un corridoio di vuoto fra due mondi. Guardò lungo il corridoio ed ebbe una visione singolare: quella striscia di vuoto girava tutto attorno alla terra: se uno avesse potuto camminare fra le mine, avrebbe fatto il giro del mondo.

S’inginocchiò sulla terra, a lato della strada. Arrivarono le sei, passarono. Lo sapeva. Non riusciva ad alzarsi. Quel silenzio era benedetto, quel momento era benedetto. Era assolutamente incapace di alzarsi. Più tardi, al buio, tornò alla macchina. L’aria della notte era limpida, alcune stelle erano colorate. Ne vide una rossa, e una arancione, e molte azzurre. Si sedette sul cofano della macchina, aspettando di vedere le stelle cadenti, una cosa che non faceva da più di trent’anni, e cominciò a ricordare i giorni passati con un’incredibile chiarezza: poteva rivederli e sentirne l’odore e il sapore… le mattine con la brina sui vetri delle finestre, la colazione fumante, l’ odore delle mani di sua madre sapone e amore – le grosse scarpe di suo padre, il gatto vicino al camino. Subito dopo mezzanotte, una meteora passò fiammeggiando. Ne aveva sentito parlare, ma non ne aveva mai viste. Per tutta la notte, le stelle continuarono a cadere: pallide scintille allungate contro la volta nera del cielo, e una scese proprio di fronte a lui, incendiandosi come un fiammifero,luminosa, silenziosa, e morì. Rimase senza fiato, in attesa di un’altra. Trascorse la notte fra i suoi ricordi, osservando le stelle. Un po’ prima dell’alba, cominciò a rendersi conto di essere nei guai. Al secondo confine, avrebbero voluto vedere la data sul suo passaporto, e si sarebbero accorti che aveva passato lì tutta la notte. Avrebbero voluto sapere il perché. Cosa aveva fatto? Aveva disattivato le mine? Chi aveva visto? Si immaginò facce metalliche, efficienti, allarmate, chine su di lui. Si sentiva stanco e intontito. Non poteva tornare indietro. Tirò un profondo respiro, e lasciò che tutti i pensieri gli sfuggissero dalla mente, come un monticello di sabbia spazzato via da un’ondata. A oriente stava spuntando la prima luce dell’alba, come un fuoco dietro le colline. Fece qualche passo sulla strada.

Guardò lungo il corridoio di terra deserta. Naturalmente, non si poteva vivere lì. Niente acqua, niente cibo. Non si poteva piantare niente. Era tutto deserto, e niente ci sarebbe cresciuto. Qualcuno forse avrebbe potuto portargli del cibo. Qualcuno avrebbe potuto porgerglielo al di là del filo spinato. Ma no, i soldati non glielo avrebbero permesso. Ho perso la testa, pensò. Se i miei amici mi vedessero… Chissà cosa penseranno, quando lo sapranno. Ma non aveva perso la testa. Ci pensò bene, in piedi sulla strada, guardando il bagliore dell’alba. La sua mente era perfettamente in pace, limpida. Ma era molto stanco. Era troppo stanco per andare verso il filo spinato, davanti a lui.

Chissà cosa mi succede, se resto qui?

Ma non poteva. Sarebbe arrivata qualche macchina, i passeggeril’avrebbero riferito ai soldati. L’avrebbero aspettato, dalle due parti. Alla fine, qualcuno sarebbe arrivato. Si immaginò trascinato a forza… perché avrebbero dovuto trascinarlo. Era incapace di andarsene. Il bagliore a oriente si alzò, stava cominciando a cancellare le stelle. Fra poco, si sarebbe alzato il vento. Si accese una sigaretta, chiudendo il fiammifero fra le mani, inalò profondamente. Era libero, ma il sole stava sorgendo. Sempre fumando, richiuse la portiera dell’auto. Quando sentì il primo soffio di vento, attraversò la strada e si incamminò oltre i cartelli, verso ovest, pazientemente, con una mano in tasca, lontano dal sole.



Incidente di frontiera



Michael Shaara



https://youtu.be/uMUQMSXLlHM





lunedì 11 ottobre 2021

 


"Sono chiuso nel bagno delle donne all’Ospedale universitario di Città Immobile con una pistola e abbastanza coca da ammazzare un cavallo o passare il resto dei miei giorni in un carcere americano di massima sicurezza. Forse esagero. Esagerare fa parte della mia natura comica e mi aiuta a calmare i nervi, è come un antibiotico sintattico che mi protegge da infezioni retoriche e crisi melodrammatiche, pur sapendo che nella mia situazione attuale il margine di comicità è molto ridotto."




Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio


Efraim Medina Reyes





https://youtu.be/tBrfjofKsFo





domenica 10 ottobre 2021

 PROLOGO DELL'AUTORE




"O lustrissimi e molto valorosi campioni, gentiluomini o no, che volentieri vi date a ogni sorta d'oneste gentilezze, voi avete or non è molto, visto, letto e conosciuto Le Grandi e inestimabili Croniche dell'enorme gigante Gargantua e, da veri fedeli le avete bravamente credute come testo di Bibbia o di santo Vangelo; e più volte vi ci siete spassati con le onorevoli dame e damigelle facendone loro belli e lunghi racconti quando vi mancavano altri argomenti. Benissimo! Per ciò siete degni di gran lode e memoria sempiterna. E io vorrei che ciascuno lasciasse il suo lavoro, trascurasse il mestiere e dimenticasse gli affari per dedicarvisi totalmente e senza che il suo spirito fosse altrove attratto o distratto, fino a tanto che le avesse imparate a memoria affinché, se per avventura l'arte della stampa cessasse e tutti i libri perissero, ciascuno in avvenire potrebbe insegnarle chiaramente ai figlioli, e affidarle ai successori e superstiti quasi facendole passare da mano a mano come la Cabala religiosa. Ed è in ciò maggior frutto che per avventura non pensi un branco di grossi fanfaroni tutti croste, che in questi lievi piacevolezze intendono assai meno di Racleto nelle Pandette.


Ho conosciuto alti e potenti signori in buon numero, che andando a caccia grossa, o per anitre, se avveniva che la bestia non si scovasse o che il falcone si desse a librarsi, vedendo la preda guadagnare spazio a ogni colpo d'ala, restavano ben tristi come potete capire: ma per non abbattersi cercavano rifugio e conforto ricordando le inestimabili geste del detto Gargantua.


Vi son altri pel mondo (non conto frottole) i quali, grandemente afflitti dal mal di denti, dopo aver sperperato tutte le loro sostanze in medici senza alcun profitto, rimedio speditissimo hanno trovato mettendo le dette Croniche tra due bei pannilini ben caldi e applicandole sulla parte malata non senza senapizzarle un pochino con polvere d’oribus.


Ma che dirò dei poveri impestati e gottosi? Oh quante volte li abbiam visti unti e bisunti d'unguenti, col viso lustro come la serratura della dispensa, che i denti gli ballavano come tasti d'organo o di spinetta quando la mano vi scorre su, e il gozzo gli schiumava come al porco selvatico quando i veltri lo acculano alle tele! E che facevano essi allora? Altra consolazione non aveano che udir leggere qualche pagina del detto libro. E n'abbiam visto taluni votar l’anima a centomila vecchi diavoli se non avessero provato sollievo manifesto al martirio della cura, colla lettura del detto libro né piú né meno delle partorienti, che gongolano a legger loro la vita di Santa Margherita.


Ma ci dite niente, ohe? Trovatemi un altro libro di qual si sia lingua, o facoltà, o scienza, che vanti tali virtú, proprietà e prerogative e m'impegno di pagarvi un bel piatto di trippe. No, signori, no; è un libro senza pari, impareggiabile, imparagonabile: lo sostengo fino alla pena del fuoco, esclusa. E non altro che truffattore, imbroglione, impostore e corruttore sia reputato chi osi sostenere il contrario.


È ben vero che certe proprietà occulte si trovano in alcuni libri d'alto fusto come Sculacciabarili, Orlando Furioso, Roberto il Diavolo, Fierebras, Guglielmo senza paura, Ugone di Bordeaux, Montevieille e Matabruna. Ma non c'è confronto con quello di cui parliamo. E la gente ha ben provato per esperienza infallibile il grande emolumento e utilità provenienti dalla detta Cronica Gargantuina, ché gli stampatori n'hanno più vendute in due mesi che non venderanno Bibbie in nove anni.


Volendo dunque io, vostro umile schiavo, accrescere davvantaggio i passatempi vostri, vi offro ora un nuovo libro dello stesso calibro salvo che questo è un po' piú verosimile e degno di fede che l'altro non fosse. E non crediate (se non volete errare ad occhi aperti) che io ne parli come fanno gli Ebrei della Legge. Non son nato sotto quel pianeta, e mai non m'accadde di mentire o affermare cosa che non fosse vera. Io ne parlo come Santo Giovanni dell'Apocalisse, quod vidimus testamur. E tratta il libro degli orribili fatti e prodezze di Pantagruele al cui servizio io fui appena uscito di paggio fino ad ora che con sua licenza me ne son venuto a visitare un tantino il mio paese vacchereccio e a vedere se viva ancora qualcuno de' miei parenti. Ma, per terminare questo prologo, così come io mi dono corpo e anima, trippe e budella a centomila panierate di bei diavoli se dirò una sola bugia in tutta questa storia, parimenti voglio che vi bruci il fuoco di Sant'Antonio, vi atterri il mal caduco, un fulmine vi fulmini, l’ulcera v'impiaghi, vi colga il cacasangue, e il fuoco fino di riccaracca, sottile come pel di vacca, tutto rinforzato d'argento vivo, possa entrarvi nel culo, e che possiate come Sodoma e Gomorra precipitare in zolfo, fuoco e abisso, se non crederete fermamente a tutto ciò che racconterò in questa presente Cronica."



https://www.rodoni.ch/busoni/bibliotechina/pantagruele/rabelais4.html





https://youtu.be/D-VQxS5hwDk





sabato 9 ottobre 2021

  "il Prodotto nazionale lordo non è una buona misura dell'economia. Cattura la quantità ma non la qualità della crescita. Sono stati proposti molti indici diversi, tra cui l'indice di sviluppo umano e l'indice di benessere economico sostenibile. Se il Prodotto nazionale lordo rimarrà al centro dell'attenzione, il nostro futuro sarà triste".




Giorgio Parisi 



https://youtu.be/94Ol355D1mw





 Mi svegliai di colpo nella piena consapevolezza che la mia stagione balneare non aveva ancora preso piede e subito mi infilai i bermuda inforcando gli zoccoli e mi buttai  l'asciugamano da spiaggia sulla spalla per poi prendere il marsupio e avviarmi verso l'uscita. Rinsavii di colpo  scorgendo le prime tenebre del pomeriggio tra nuvoloni che si inseguivano e fui colto da un brivido che solo la prima tramontana autunnale è capace di regalare. Non avevo fatto i conti col calendario o forse avevo proprio perso il passo. E la casa al mare l'avevamo venduta da qualche lustro, per dircela tutta. Mi chiusi la porta alle spalle e cercai subito un paio di buone letture da portare in bagno 



https://youtu.be/Cu4P5qM3olw






venerdì 8 ottobre 2021

 "Il mio nome completo era Alberto Verdugo y Sáez de Miera, ma non si può arrivare a 35 anni senza aver perso (se non tutto) almeno un pezzo di un nome così lungo. Quindi non mi importa affatto se mi chiamano: l’avvocato Verdugo, l’avvocato boia. Anzi, è quasi divertente vedere trasformato in soprannome un termine così vecchio e putrido: El Verdugo, il boia, il banditore degli ultimi sogni, il sicario, l’assassino legalizzato. E non mi importa troppo nemmeno del mio carattere pessimista, capace di rendere amara ogni illusione, se mai ne ho avute; e se si può chiamare illusione quel miscuglio di vaghe aspirazioni che, a mano a mano che passano gli anni, finiscono col diventare pretesti per continuare a vivere. Coerente lo sono stato solo nella volontà di andare sempre più avanti, sempre oltre. Boia dei miei sogni. Ma soprattutto boia dei progetti fatti da me e per me, boia della volontà dei miei genitori che mi sognavano amministratore di tenute agricole, padrone del destino dei contadini, industriale che fa il suo bravo viaggio annuale in Europa sul transatlantico della Ward Line. Sono queste le cose contro le quali è scattata la mia ribellione. La mia scommessa con la vita. Come un’automobile che ha imboccato il Paseo de la Reforma, mi butto contro tutto ciò che avrebbero voluto che fossi, e vado avanti, sempre di corsa, anche se non esiste una meta, come non esiste possibilità di vittoria. Adesso non ci sono più padre e madre che hanno inventato questa mia camicia di forza, come non esistono più i legacci che me la tenevano stretta addosso. Ho trasformato la mia laurea in legge in modus vivendi per un avvocato di puttane: non ho potuto far niente di meglio/peggio con quel benedetto pezzo di carta la cui funzione originaria era l’essere appeso nel salotto di quel cimitero porfiriano dove la mia famiglia è vissuta ed è morta. Resta la burla dei tre anni passati in Italia a studiare. No, qualcosa di meglio. Resta una traduzione di Malatesta in spagnolo, come prova di quegli anni. Traduzione che, con firma e dedica, fece venire la bava alla bocca allo zio Ernesto quando gliel’appoggiai sulla scrivania, bava verdognola quando gli declamai con voce melliflua (la voce sì mi è rimasta: non c’è fuga senza testimone) quel brano che dice: “Il nemico non sarà chi è nato dall’altra parte della frontiera, né chi parla una lingua diversa dalla nostra, bensì colui che non ha la ragione, colui che vuole violare la libertà e l’indipendenza degli altri”. Insomma, adesso che la casa dei miei avi è solo un cumulo di macerie che chiunque può calpestare da quando una palla di cannone vagante l’ha squarciata durante la Rivoluzione nella Decena tragica, i dieci giorni di sangue in cui Huerta fece fuori il presidente Madero, adesso posso ritornare a casa con il cappello a tesa larga, simbolo dell’uomo della notte. Cappello noto nei cabaret, nelle osterie e nei bordelli di tutto il Distretto federale, cappello grigio-perla rubato dall’attaccapanni in casa del fratello di un ministro di don Porfirio, che lo usava alla domenica, quando voleva essere elegante ma informale. Posso togliermi il cappello, sventolarlo, salutare le macerie di casa mia e dire: “Così come mi vedete, è la prova del mio trionfo: non sono niente di ciò che volevate che fossi; non ho nulla di quello che pretendevate che possedessi, non mi è rimasto niente. Non ho lasciato niente”.




- Ombre nell'ombra -


Paco Ignacio Taibo II




https://youtu.be/ZHF8dEoBYdY






giovedì 7 ottobre 2021

 Verso un confine imprecisato, fra un dasvidania e un stai sereno, braccato da un carpale da tregenda. Rapito dagli alieni. Scansando locuste, sabbie mobili,  e altri variopinti fenomeni di cartapesta e ombre cinesi




https://youtu.be/8sO5_Hhxt4E











 Mi sembra un'ottima sintesi



https://youtu.be/5wbsdi8rFeI



( via facebook )

mercoledì 6 ottobre 2021

 “La gioia richiede più abbandono, più coraggio che non il dolore. Abbandonarsi alla gioia significa appunto sfidare il buio, l'ignoto.”



Hugo von Hofmannsthal




https://www.dailymotion.com/video/xa46s6





 Unghia d'orso:

"Ne valeva la pena, in fondo?" 


Jeremiah Johnson:

"E chi lo sa?"




- Corvo rosso non avrai il mio scalpo! - 






https://youtu.be/dKdRuk_MEeY





martedì 5 ottobre 2021

 La notte lava la mente.


Poco dopo si è qui come sai bene,

file d'anime lungo la cornice,

chi pronto al balzo, chi quasi in catene.


Qualcuno sulla pagina del mare

traccia un segno di vita, figge un punto.

Raramente qualche gabbiano appare.




Mario Luzi ( La notte lava la mente )




https://youtu.be/YGukoNuMt0Q



https://youtu.be/uYGXVrVeUcg








lunedì 4 ottobre 2021

 Quando un Blackout si abbatte come una sciagura sul social su cui butti gran parte della tua giornata e inizi a sentirti come il protagonista del capolavoro di Zurlini non puoi fare a meno di pensare di iniziare a prenderne le distanze per ragioni igieniche, anche se non hai niente da metterti




https://youtu.be/di26fGrReDI





 A proposito di Leggende



https://web.archive.org/web/20080422233221/http://slmpds.net/babsi/categorie/dovunque-ma-non-qui/



https://youtu.be/cSk6jfln84A




domenica 3 ottobre 2021

 



Ecco le belle giornate, la polvere,
Un cielo d'azzurro e di luce,
I muri infuocati, le serate lunghe;
E nulla di verde: appena per ora
Un riflesso rossiccio decora
I grandi alberi dai rami neri!

Questo bel tempo mi pesa e mi tedia.
Soltanto dopo giorni di pioggia
Deve risorgere, simile a un quadro,
La rosea primavera e rinverdire,
Come una ninfa da poco sbocciata
Emerge dall'acqua, sorridendo».

Gérard de Nerval, Chimere

https://youtu.be/U630kqATWFA

sabato 2 ottobre 2021

 Il signore vestito di un completo blu un poco sgualcito, che in questo momento attraversa la strada male illuminata, e un poco barcolla, è in realtà completamente ubriaco, e il suo progetto è semplicemente di arrivare a casa. Non è singolare che egli sia ubriaco, sebbene in generale regga decorosamente il vino; è singolare il tipo di ubriacatura di cui soffre. In genere egli diventa litigioso, ostinato, capzioso e suscettibile; insulta tranquille signore, e guarda i vigili urbani con una tal quale, timida tracotanza. Ingiuria i cavalli e fa insinuazioni sui cani. In genere, in quei momenti egli è persuaso di vivere in una società infima, che merita di essere spregiata e irrisa. Questa sera, per quella legge iniziatica che guida non di rado una serie di ubriacature, egli è giunto a concepire se medesimo come parte di quel mondo degno di disprezzo. Egli è responsabile, e nella sua mente caoticamente illuminata si urtano il peccato originale, la lotta di classe e il Tibet. Farebbe in tempo a vivere una nuova vita? Che esempio dà ai figli, tornando a casa ubriaco a quel modo? E merita la sua povera moglie un marito talmente deteriore? “Deteriore” gli piace, e gli pare una buona definizione; si addice a un uomo prossimo a redimersi. Ad esempio: camminerà nella notte finché l’ubriacatura più ripugnante sarà stata consumata, poi andrà a parlare con la moglie che egli stima e ha cara; non è di quegli uomini che hanno in uggia le mogli solo perché le vedono tutti i giorni. In quel momento il frastuono di un tram che lo sorpassa gli rammenta qualcosa. Che cosa? Si concentra. Mio dio, ha ucciso sua moglie appunto quel pomeriggio, dandole sul cranio con una spranga di ferro! Gli urli. Il signore ha un gesto di orrore, mette le mani sulle orecchie. Ride. Lui è furbo. Non andrà a casa. O costituirsi o farsi frate. L’aria notturna lo investe improvvisa. Si rammenta di non aver alcuna moglie. A che serve avere buoni propositi se non si ha una moglie? E come si fa a uccidere una moglie simile? Fermo, per quel che gli è possibile, cerca di capire come mai non abbia moglie. L’hanno tutti. Chi è lui, un cane? Perché sua moglie è riuscita a non farsi sposare? O è lui che non l’ha sposata? Il giorno prima delle nozze è fuggita con un prete eretico. Ma non è lui quel prete? Quella donna è fuggita con lui? O con un altro? Chi è fuggito? “Che puttana”, dice, e cerca la chiave in tasca, lacrimando, con una smorfia di disprezzo.




 Giorgio Manganelli


 Centuria ( numero venticinque )




https://ilsassonellostagno.wordpress.com/2019/02/02/giorgio-manganelli-da-centuria-numero-venticinque/




https://youtu.be/bJF2-xm-KIw





venerdì 1 ottobre 2021

 A pensarci bene, a pensarci bene il turboliberismo che ammorba l'aria e strangola l'economia dell'uomo della strada, è iniziato quando hanno cominciato a fare comprare con frequenza talmente sospetta da essere ridicola, persino i dizionari di greco e latino. Per chi come me alle superiori utilizzava le antologie trovate in casa cavandosela egregiamente in quelle che ora chiamano verifiche tutto questo era già abbastanza per capire dove ci avrebbero portato realmente quelle scelte




https://youtu.be/uJxPGpNuELM







 "io credo che la grammatica sia una via d'accesso alla bellezza. Quando parliamo, quando leggiamo o quando scriviamo, ci rendiamo conto se abbiamo scritto o stiamo leggendo una bella frase. Siamo capaci di riconoscere una bella espressione o uno stile elegante. Ma quando si fa grammatica, si accede a un'altra dimensione della bellezza della lingua. Fare grammatica serve a sezionarla, guardare come è fatta, vederla nuda, in un certo senso.“ 


 Muriel Barbery 


L'eleganza del riccio


 

https://youtu.be/EUVHfA2OjIc