sabato 31 luglio 2021

 "Oìa, è proprio un deserto."

– "E ringrazia che ci sono io, che sono una moltitudine." 



Andrea Pazienza


( Le straordinarie avventure di Pentothal )


https://youtu.be/3YZ66U38wgw




venerdì 30 luglio 2021

 “I media sono un giocattolo in mano ai ricchi. E i ricchi lo usano per diventare ancora più ricchi.”


Ryszard Kapuscinski


https://youtu.be/i1CXrKLlvxM





Se vivessimo ancora nella caverna lo avrei capito. Ma la locuzione Latina divide et impera è una delle più inflazionate da sempre. Non abbiamo uno straccio di giustificazione stavolta.. ( ndd )



giovedì 29 luglio 2021

 “l La notte del ventinove giugno del 1893, una limpida notte d’estate, Achille-Claude Debussy, musicista e esteta, sognò che si trovava su una spiaggia…”



Antonio Tabucchi, Sogni di sogni



https://youtu.be/TS4VIVeOQQI




mercoledì 28 luglio 2021

 "E questo mi ha insegnato che non si può avere niente, non si può avere assolutamente niente. Perché il desiderio inganna. È come un raggio di sole che guizza qua e là in una stanza. Si ferma e illumina un oggetto insignificante, e noi poveri sciocchi cerchiamo di afferrarlo: ma quando lo afferriamo il sole si sposta su qualcos'altro e la parte insignificante resta, ma lo splendore che l'ha resa desiderabile è scomparso..“


Francis Scott Fitzgerald ( belli e dannati )



https://youtu.be/RtiAHeGmz6I






martedì 27 luglio 2021

 Feroce e rosa, un guizzo di fuoco nella pupilla, | Sfrontato, ebbro, divino, è lui Pulcinella.


Théodore de Banville



https://youtu.be/3XhDGkg8SpQ




 Manca ancora un’epopea (no, non è vero, ne mancano ancora molte): quella delle lucciole. Per esempio ieri, nella notte tra il 29 e il 30 maggio 1988, tra Cormòns e il paese di Brazzano, in Friuli, “all’improvviso” ne comparvero varie su una strada che passa attraverso i campi. Non erano incandescenti, ma si limitavano a scintillare; restavano immobili lungo la strada, a illuminare e a rischiarare per terra con i loro addomi lucenti, per poi dirigersi come aeroplani anche nell’erba folta e là lampeggiare tra i fili. Una di esse si posò sul palmo della mano del passeggiatore notturno: gli illuminava le linee, gettando una luce intensa proprio accanto a quella della vita.



Il primo dicembre 1987, dopo aver osservato a lungo le figure intagliate nel legno del portale della cattedrale di Spalato, tra cui Giovanni, triste, che all’ultima Cena reclina il capo sulla spalla di Gesù, e allo stesso tempo cerca conforto anche con una mano – variante sul tema – nella manica del suo maestro, il viaggiatore scese alla passeggiata della spiaggia, illuminata dal sole, dove vide un decrepito lustrascarpe, che disoccupato ormai da lungo tempo, iniziava a pulire le proprie scarpe. A dire il vero ne avevano anche bisogno. E quell’uomo le lustrava scrupolosamente, come avrebbe fatto per chiunque altro – non era capace altrimenti -, con calma, riflessivamente, un lembo di pelle alla volta. E le sue scarpe, tanto amorevolmente passate, alla fine cominciarono a rilucere, per poi splendere all’ombra della palma sotto cui era seduto.





La mattina del 23 luglio 1989, una domenica, mi trovavo all’Hotel Terminus di Lione nei pressi della stazione ferroviaria Perrache, in una camera che si affacciava direttamente sui binari. Oltre la ferrovia, in una breccia tra i fili dei treni e i caseggiati, il verde degli alberi, limpidissimo, lasciava intuire che non molto lontano scorreva un fiume, la Saona, poco prima della sua confluenza nel Rodano; sopra le rotaie le rondini volavano davanti alla luna calante, bianca, che sembrava perforata dal blu del cielo e che pian piano andava ritirandosi, sforacchiata come una nuvola.





Peter Handke, Epopea del baleno



https://vimeo.com/18192439







lunedì 26 luglio 2021

 


Negli Stati Uniti all'inizio non si è nessuno. l'educazione punta a questo, a mantenerti nell'anonimato per un po' di anni, impedendoti di fare concorrenza nel già saturo mercato dei "qualcuno". Io ero un'esperta nell'essere nessuno finché non ho scoperto il basket. Ho riversato nel gioco tutti gli odi della non-persona adolescente che ero. Perché fino a un mese fa ero un adolescente, fino al giorno in cui non hanno ucciso Jackie e mi hanno operato. Adesso sono tornata a essere nessuno. La vuoi una nessuno, scrittore? Sai cosa significa vivere con una nessuno? Una nessuno non sa mai cosa vuole, dice che le piacerebbe studiare antropologia e non si decide mai ad iscriversi, vaga per la città come un fantasma sentendosi nuda e pensando che le piacerebbe tornare al punto di partenza, al campus del Texas; una nessuno passa le ore davanti al televisore e nonostante abbia un solo rene si aggrappa al sesso come unica possibilità di restare nella vita reale. Una nessuno si stanca presto delle persone che ama e le fa soffrire. Una nessuno è più pericolosa di quel serpente verde di un tuo romanzo, perché non vuole bene nemmeno a se stessa. Sei sicuro, scrittore? 



La bicicletta di Leonardo


Paco Ignacio Taibo II




https://youtu.be/95JbXldaQEA





domenica 25 luglio 2021

 


IL RUOLO DI DIO...


...aveva il suo equivalente preciso nei fatti terreni di ciò che è dato chiamare lavori di intossicazione che non sono altro che procedimenti di disinformazione sofisticata e indotta per far credere agli altri quello che uno vuole che credano; in sintesi, le belle arti del lavoro di spionaggio. I classici della questione pensano che il centro vitale dello spionaggio consista nel sapere cose sui tuoi nemici che loro ignorano che tu sai. Si sbagliano. Il gioco più grande, gli intrecci più complessi dello spionaggio consistono nell'intossicazione. Che gli altri sappiano quello che tu vuoi che sappiano, sia questo vero o falso, che agiscano a seconda dell'informazione che tu gli somministri, che i loro vincoli con la realtà siano mediati dagli occhiali scuri che tu gli infili




A quattro mani ( Paco Ignacio Taibo II )



https://youtu.be/e7m1munzFlU




sabato 24 luglio 2021

 



"Allora capì che esse lo martellavano nel subcosciente, nei nervi, in una maniera che non riusciva ad analizzare"


Sconosciuti in treno


Patricia Highsmith




https://youtu.be/fQDEUU1lyZQ




venerdì 23 luglio 2021

 


Credo che nel nostro cervello ci sia un luogo riservato alla "tristezza per le storie d'amore finite", che cresce e si sviluppa con il passare degli anni, costringendoci alla fine a farci piacere, contro la nostra volontà, la musica country.



Quando ci entri dentro, la scienza, come tutte le altre cose che la gente fa per vivere, non è molto complicata. Quello che devi fare è risolvere un enigma. E con gli enigmi, quello che devi fare è rifletterci per un po', considerare tutti i fatti che puoi scoprire e poi formulare un'ipotesi. Proporre una soluzione. Il passo successivo è fare quanto possibile per confutarla. Mostrare che i pezzi non si incastrano nel modo in cui avevi proposto: se ci riesci, proponi un'altra soluzione. E poi riprovi.




( Ballando nudi nel campo della mente. Kary Mullis )



https://youtu.be/Grs1OEAj3bU




https://traveltriangle.com/blog/beach-libraries-are-now-a-trend/



giovedì 22 luglio 2021

 Uscii nella pioggia battente e mi diressi verso casa attraversando a passo spedito il Lambeth Bridge, sotto il quale il Tamigi si stava gonfiando, vorticando nei forti venti come una densa zuppa prossima al bollore. Poi in alto, all'improvviso, il boato di un tuono e un lampo accecante che squarciò il cielo per un istante: uno zampillo di splendore celeste, come un'immensa balena che guizza nel firmamento...




Patrick McGrath ( la lampada del diavolo )


https://youtu.be/LtoGf442mx8






 "Poi mentre arrivavo alla Closerie des Lillas con la luce sul mio vecchio amico, la statua del maresciallo Ney con la sciabola sguainata e l'ombra degli alberi sul bronzo, e lui là solo e nessuno alle sue spalle, e al disastro che aveva combinato a Waterloo, pensai che tutte le generazioni erano perdute da qualche cosa e lo erano sempre state e sempre lo sarebbero state“



Ernest Hemingway * Festa Mobile




https://youtu.be/KzYkc1eN2e0




mercoledì 21 luglio 2021

 Proverbi: rovine in luogo di antiche storie, in cui, come l’edera intorno a un muro, una morale si avvolge intorno a un gesto.


Walter Benjamin



I veri amici sono come il muro e l’edera: insieme stanno in piedi e insieme cadono


( Thomas Carlyle )





Gli architetti nascondono i loro errori sotto l’edera, i medici sotto la terra e i cuochi sotto la maionese.


George Bernard Shaw



https://youtu.be/oXWisA2DRC8









martedì 20 luglio 2021

 Non potremo mai capirci, finché siamo perfetti capri espiatori: per il cosmopolita, siamo provinciali; per il provinciale, siamo cosmopoliti; per i comunisti, siamo capitalisti; per i capitalisti, siamo comunisti; per i nazionalisti, siamo internazionalisti; per gli internazionalisti, siamo nazionalisti; per i religiosi siamo eretici; per gli eretici, siamo religiosi.



Elie Wiesel



https://youtu.be/5drxIMkfpoI





 Sai qual è il bello dei cuori infranti?- Domandò la bibliotecaria.

Scossi la testa.

-Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi.



( Carlos Ruiz Zafón )


https://youtu.be/uEekWuIGsHg




lunedì 19 luglio 2021

Is Green new Black?

 Rovistando nel polipaio dei vecchi carteggi famigliari senza cercare niente di particolare mi sono imbattuto, non senza che un brivido mi percorresse la schiena, nel libretto di lavoro di mio nonno. 


https://youtu.be/uBaVp7EXyUk





 "Un silenzio sa sempre cosa dire“



"Lassù

oltre queste mura.

Oltre laceranti silenzi

e smarrimenti senza misura

ci sei tu.“


Michele Gentile



https://youtu.be/E4tz68hyT8s




domenica 18 luglio 2021

 E quindi uscimmo a riveder le stelle


D.


https://youtu.be/uoGnFfoWxyo




sabato 17 luglio 2021

 La vita è breve. Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.


Sergio Bambarén



https://youtu.be/b87B7zyucgI





venerdì 16 luglio 2021

 Una stanza buia è la provincia. Come ti muovi ti muovi vai a sbattere sempre contro le stesse persone, che conosci da quando sei nato.



Paolo Sorrentino






https://youtu.be/AB9PuHWRZ0M




giovedì 15 luglio 2021

 


"Non fidarti mai del tutto di quello che ti diremo," mi disse. "Le persone alterano i fatti. Scelgono di raccontare la loro vita in un certo modo e non in un altro. Dimenticano". Fece una pausa, come se ci pensasse su. “Sono i tre grandi peccati dell’umanità: la mistificazione, l’invidia e la rimozione di quello di cui ci si vergogna”.


Marta Barone - Città sommersa




https://youtu.be/zcsrips0Ntc





mercoledì 14 luglio 2021

 "Kurt Vonnegut ha scritto che l'unica missione plausibile per un artista è farti sentire grato di essere vivo. È l'effetto che mi fa Horses."


Joseph O'Connor


https://youtu.be/ZyidcRn3BVk




martedì 13 luglio 2021

 Non ho pregiudizi sui film d'azione, anzi per un ventennio point break è rimasto stabilmente nella mia personalissima top 10. D'altro canto trovo certi film osannati dalla critica, solitamente ascritti al rango di film d'autore, di una barbosita' terminale. Ma ritrovarsi l'ultimo capitolo della saga di fast and furious sulla Croisette di sicuro da un'idea di uno zeitgeist che corre sugli argini di un abisso inseguito da demiurghi idrofobi, e  torme di banderilleros


http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2021/06/07/cannes-variety-fast-and-furious-9-sulla-spiaggia_1d9f336e-e34e-4d39-9de0-c5a2e3b1bf02.html




https://youtu.be/q845VrH5394







“I miracoli veri sono quando si moltiplicano pani e pesci e pile di vino, e la gente mangia gratis tutta insieme, e beve. I miracoli veri sono sempre stati questi. E invece ora sembra che tutti ci credano a quest’altro miracolo balordo. (…) Faranno insorgere bisogni mai sentiti prima. Chi non ha l’automobile l’avrà, e poi ne daremo due per famiglia, e poi una a testa, daremo anche un televisore a ciascuno, due televisori, due frigoriferi, due lavatrici (…). A tutti. Purché tutti lavorino, purché siano pronti a scarpinare, a fare polvere, a pestarsi i piedi, a tafanarsi l’un con l’altro dalla mattina alla sera. Io mi oppongo”.


Luciano Bianciardi ( La vita agra )


*Disegno di Franco Matticchio ( pubblicato sulla pagina facebook dell'indice dei libri del Mese, il 25 marzo )





https://youtu.be/zMFmk_eSBY0





lunedì 12 luglio 2021

 

Dopo pioggia viene sole

( Vujadin Boškov )




https://youtu.be/XiQGpcJlD8k





domenica 11 luglio 2021

 Si parlava di mondiali quella volta, e l'Italia era stata già trafitta dalla Francia di  Platini'. Eravamo in quell'enclave degli anni 80 in cui il fenomeno dell'autostop aveva conosciuto una seconda giovinezza. Noi comunque avevamo sedici anni e volevamo proprio vederci quell'Argentina-Germania dal sapore antico, che prometteva scintille. Purtroppo con l'amico Sebastiano avevamo deciso di risalire troppo tardi dalla spiaggia per metterci in strada e fare dito, o forse non era proprio la giornata giusta. Dopo avere recuperato un passaggio mediano davanti a una città fantasma ( sic ) vedevamo una fila sterminata di auto che procedevano verso la città. Tutti erano sovraccarichi o insensibili alle nostre istanze. Quando la situazione ci apparve disperata recuperai due monete per chiamare mio padre dal telefono a gettone, che in quel contesto appariva come l'unico segnale di progresso alle nostre spalle. Quando, dopo circa mezz'ora apparve, quasi come un miraggio, la vecchia fiat paterna venire dalle parte opposta del fiume di automobili che procedevano nell'altra direzione mi si strinse il cuore pensando a quante volte l'avevo mentalmente mandato a quel paese per onorare un conflitto generazionale che probabilmente era tutto nella mia testa.


https://youtu.be/T5Cp55MvX54






P.S. mi sono permesso di mettere un link a una foto di un artista. Ma nonostante non ci siano stati tentativi di appropriazione indebita visto che la fonte originale appare semplicemente cliccandoci sopra, e questo non sia un sito di mercanti qualche algoritmo mi ha sostituito la foto ( che era per l'appunto questa: 


https://loeildelaphotographie.com/wp-content/uploads/2019/11/COMPAGNONS-DE-VOYAGE-DURAND-SEBASTIEN_05.jpg
  ) con un'immagine che suona come un'ottusa condanna comminata senza nemmeno un processo sommario. E sto parlando di questa roba qua

https://loeildelaphotographie.com/img/stop-hotlinking-images.jpg


 



Tabaccheria


Non sono niente.

Non sarò mai niente.

Non posso voler essere niente.

A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.


Finestre della mia stanza,

della stanza di uno dei milioni al mondo che nessuno sa chi è

(e se sapessero chi è, cosa saprebbero?),

vi affacciate sul mistero di una via costantemente attraversata da gente,

su una via inaccessibile a tutti i pensieri,

reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,

con il mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,

con la morte che porta umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,

con il Destino che guida la carretta di tutto sulla via del nulla.


Oggi sono sconfitto, come se conoscessi la verità.

Oggi sono lucido, come se stessi per morire,

e non avessi altra fratellanza con le cose

che un commiato, e questa casa e questo lato della via diventassero

la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata

da dentro la mia testa,

e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell'avvio.


Oggi sono perplesso come chi ha pensato, trovato e dimenticato.

Oggi sono diviso tra la lealtà che devo

alla Tabaccheria dall'altra parte della strada, come cosa reale dal di fuori,

e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.


Sono fallito in tutto.

Ma visto che non avevo nessun proposito, forse tutto è stato niente.

Dall'insegnamento che mi hanno impartito,

sono sceso attraverso la finestra sul retro della casa.

Sono andato in campagna pieno di grandi propositi.

Ma là ho incontrato solo erba e alberi,

e quando c'era, la gente era uguale all'altra.

Mi scosto dalla finestra, siedo su una poltrona. A che devo pensare?

Che so di cosa sarò, io che non so cosa sono?

Essere quel che penso? Ma penso di essere tante cose!

E in tanti pensano di essere la stessa cosa che non possono essercene così tanti!

Genio? In questo momento

centomila cervelli si concepiscono in sogno geni come me,

e la storia non ne rivelerà, chissà?, nemmeno uno,

non ci sarà altro che letame di tante conquiste future.

No, non credo in me.

In tutti i manicomi ci sono pazzi deliranti con tante certezze!

lo, che non possiedo nessuna certezza, sono più sano o meno sano?

No, neppure in me...

in quante mansarde e non-mansarde del mondo

non staranno sognando a quest'ora geni-per-se-stessi?

Quante aspirazioni alte, nobili e lucide -,

sì, veramente alte, nobili e lucide -,

e forse realizzabili,

non verranno mai alla luce del sole reale nè troveranno ascolto?


Il mondo è di chi nasce per conquistarlo

e non di chi sogna di poterlo conquistare, anche se ha ragione.


Ho sognato di più di quanto Napoleone abbia realizzato.

Ho stretto al petto ipotetico più umanità di Cristo.

Ho creato in segreto filosofie che nessun Kant ha scritto.

Ma sono, e forse sarò sempre, quello della mansarda,

anche se non ci abito;

sarò sempre quello che non è nato per questo;

sarò sempre soltanto quello che possedeva delle qualità;

sarò sempre quello che ha atteso che gli aprissero la porta davanti a una parete senza porta,

e ha cantato la canzone dell'Infinito in un pollaio,

e sentito la voce di Dio in un pozzo chiuso.

Credere in me? No, nè in niente.


Che la Natura sparga sulla mia testa scottante

il suo sole, la sua pioggia, il vento che trova i miei capelli,

e il resto venga pure se verrà o dovrà venire, altrimenti non venga.

Schiavi cardiaci delle stelle,

abbiamo conquistato tutto il mondo prima di alzarci dal letto;

ma ci siamo svegliati ed esso è opaco,

ci siamo alzati ed esso è estraneo,

siamo usciti di casa ed esso è la terra intera,

più il sistema solare, la Via Lattea e l'Indefinito.


(Mangia cioccolatini, piccina; mangia cioccolatini!

Guarda che non c'è al mondo altra metafisica che i cioccolatini.

Guarda che tutte le religioni non insegnano altro che la pasticceria.

Mangia, bambina sporca, mangia!

Potessi io mangiare cioccolatini con la stessa concretezza con cui li mangi tu!

Ma io penso e, togliendo la carta argentata, che poi è di stagnola,

butto tutto per terra, come ho buttato la vita.

Ma almeno rimane dell'amarezza di ciò che mai sarà

la calligrafia rapida di questi versi,

portico crollato sull'Impossibile.

Ma almeno consacro a me stesso un disprezzo privo di lacrime,

nobile almeno nell'ampio gesto con cui scaravento

i panni sporchi che io sono, senza lista, nel corso delle cose,

e resto in casa senza camicia.


(Tu, che consoli, che non esisti e perciò consoli,

Dea greca, concepita come una statua viva,

o patrizia romana, impossibilmente nobile e nefasta,

o principessa di trovatori, gentilissima e colorita,

o marchesa del Settecento, scollata e distante,

o celebre cocotte dell'epoca dei nostri padri,

o non so che di moderno - non capisco bene cosa -,

tutto questo, qualsiasi cosa tu sia, se può ispirare che ispiri!

Il mio cuore è un secchio svuotato.

Come quelli che invocano spiriti invoco

me stesso ma non trovo niente.


Mi avvicino alla finestra e vedo la strada con assoluta nitidezza.

Vedo le botteghe, vedo i marciapiedi, vedo le vetture passare,

vedo gli esseri vivi vestiti che s'incrociano,

vedo i cani che anche loro esistono,

e tutto questo mi pesa come una condanna all'esilio,

e tutto questo è straniero, come ogni cosa.

Ho vissuto, studiato, amato, e persino creduto,

e oggi non c'è mendicante che io non invidi solo perchè non è me.

Di ciascuno guardo i cenci e le piaghe e la menzogna,

e penso: magari non ho mai vissuto, nè studiato, nè amato, nè creduto

(perchè si può creare la realtà di tutto questo senza fare nulla di tutto questo);

magari sei solo esistito, come una lucertola cui tagliano la coda

e che è irrequietamente coda al di qua della lucertola.


Ho fatto di me ciò che non ho saputo,

e ciò che avrei potuto fare di me non l'ho fatto.

Il domino che ho indossato era sbagliato.

Mi hanno riconosciuto subito per quello che non ero e non ho smentito, e mi sono perso.

Quando ho voluto togliermi la maschera,

era incollata alla faccia.

Quando l'ho tolta e mi sono guardato allo specchio,

ero già invecchiato.

Ero ubriaco, non sapevo più indossare il domino che non mi ero tolto.

Ho gettato la maschera e dormito nel guardaroba

come un cane tollerato dall'amministrazione

perchè inoffensivo

e scrivo questa storia per dimostrare di essere sublime.

Essenza musicale dei miei versi inutili,

magari potessi incontrarmi come una cosa fatta da me,

e non stessi sempre di fronte alla Tabaccheria qui di fronte,

calpestando la coscienza di esistere,

come un tappeto in cui un ubriaco inciampa

o uno stoino rubato dagli zingari che non valeva niente.


Ma il padrone della Tabaccheria s'è affacciato sulla porta e vi è rimasto.

Lo guardo con il fastidio della testa piegata male

e con il disagio dell'anima che sta intuendo.

Lui morirà ed io morirò.

Lui lascerà l'insegna, io lascerò dei versi.

A un certo momento morirà anche l'insegna, e anche i versi.

Dopo un po' morirà la strada dove fu stata l'insegna,

E la lingua in cui furono scritti i versi.

Morirà poi il pianeta che gira in cui tutto ciò accadde.

In altri satelliti di altri sistemi qualcosa di simile alla gente

continuerà a fare cose simili a versi vivendo sotto cose simili a insegne,

sempre una cosa di fronte all'altra,

sempre una cosa inutile quanto l'altra,

sempre l'impossibile, stupido come il reale,

sempre il mistero del profondo certo come il sonno del mistero della superficie,

sempre questo o sempre qualche altra cosa o nè una cosa nè l'altra.


Ma un uomo è entrato nella Tabaccheria (per comprare tabacco?),

e la realtà plausibile improvvisamente mi crolla addosso.

Mi rialzo energico, convinto, umano,

con l'intenzione di scrivere questi versi per dire il contrario.

Accendo una sigaretta mentre penso di scriverli

e assaporo nella sigaretta la liberazione da ogni pensiero.

Seguo il fumo come se avesse una propria rotta,

e mi godo, in un momento sensitivo e competente

la liberazione da tutte le speculazioni

e la consapevolezza che la metafisica è una conseguenza dell'essere indisposti.


Poi mi allungo sulla sedia

e continuo a fumare.

Finche il Destino me lo concederà, continuerò a fumare.

(Se sposassi la figlia della mia lavandaia

magari sarei felice.)

Considerato questo, mi alzo dalla sedia.

Vado alla finestra.

L'uomo è uscito dalla Tabaccheria (infilando il resto nella tasca dei pantaloni?).

Ah, lo conosco: è Esteves senza metafisica.

(Il padrone della Tabaccheria s'è affacciato all'entrata.)

Come per un istinto divino Esteves s'è voltato e mi ha visto.

Mi ha salutato con un cenno, gli ho gridato Arrivederci Esteves!, e l'universo

mi si è ricostruito senza ideale ne speranza, e il padrone della Tabaccheria ha sorriso.


Fernando Pessoa




https://youtu.be/irCr84NK3vc





sabato 10 luglio 2021

 “Direi che la mia paranoia è in fase calante. Continuo a credere che la gente mi segua… ma adesso ho l’impressione che lo faccia senza un vero interesse”.”



Woody Allen ( dallo psicanalista,  in qualche film )


https://youtu.be/Nbdk-58YXuE




venerdì 9 luglio 2021

 Ma la paura era questo?

Non i minacciosi

fantasmi del pensiero e della coscienza.

Non i lunghi corridoi d'ospedale

con tubi fluorescenti giorno e notte.

Neppure il tremore d'irrealtà

che rimane nell'anima se ricordi.

La paura, sembra, è quieta:

arriva quando chiudi la finestra

e capisci che tutto quanto guardi

è lo stesso di ieri, e lo stesso

sarà domani e per sempre.


Felipe Benìtez Reyes -


https://youtu.be/i5pGlsGxgQc





giovedì 8 luglio 2021

 Dichiaro di non essere Macario


Stamattina aspettando il 716 delle 6 e 46

Fumando una sigaretta a boccate celestine

Avevo il Sole negli occhi.

Mi sono mormorato: sei un serpente

e intendevo, quando ritroverò la mia pelle?

e ripensavo a certi acidi arancioni (strade mie) (…)

quando angeli azzurri si aprivano fontanose strade (trasformavano le strade in fontane) tra le facce mascherose (sfuggendo alle faccie mascherose) Era estate. Portavo una maglietta rossa.

E mi sono detto: non sono morto

e in qualche modo dio mi sta dicendo O.K.

O.K. mi farò prestare una spider bianca

e inviterò Heater Parisi a mangiare una cernia d’oro

O.K. chiederò tremila dollari a Bernardo Bertolucci

e apriremo il nostro piccolo zoo con tartarughe color fragola

O.K. farò tardi sì non ho fame

Mi sono lavato i capelli e ora somiglio a teddy bob

e in qualche modo io risarò un mods, sì

partirò con sigarette e gingerwine e roba (droga) pesantissima

e l’azzurrina portatile underwood e bacerò

l’ombelico danzante di Antiparos

e scriverò l’oltretomba-colore della mia vita, Sì.

Sarò Lassie sfuggito alla Siberia del dolore

sarò Drejfuss risorto in un pomeriggio di cocomero

sarò l’iguana avvelenato che morderà le palle agli assassini di Neruda

sarò una bestia che cammina in salita con due bombe peroni familiari e una cinta gialla

O.K. sarò James Cagney in furia umana quando gli annunciano la morte della madre

O.K. Sarò la rabbia di trastevere schifosa contro i Killer progressisti

O.K. berrò un altro bicchiere di bianco farò un altro tiro un’altra stronzata

e poi mi fermerò a pensarci con la testa poggiata sulla mano.


Victor Cavallo


https://ilmanifesto.it/victor-cavallo-fino-allultimo-drink-di-amara-vita/


https://youtu.be/8DyziWtkfBw





mercoledì 7 luglio 2021

 



Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione.


Antoine de Saint-Exupéry



https://youtu.be/Us4NsMUmLg0





 La Fiera


Non ricordi la turbinante fiera?

I pagliacci e la giostra coi lumini?

Tutto fu bello, musica e lustrini,

solo al ritorno nella buia sera.


Tu pedalavi vaporosa in avanti,

ed io a volo dietro il tuo cappello,

come in un delizioso carosello

mosso da Dio sol per noi amanti.


Sull’erba della darsena intrecciammo

le nostre impolverate biciclette

come in gelosa lotta due caprette.

Sul loro esempio, muti, ci avvinghiammo.


E quando entrammo a piedi dalla porta

tra gli sguardi dei pochi curiosi

composti e seri come vecchi sposi,

la città non mi parve più così morta.


I baci nella sera freddolina

riscaldato mi avevano d’amore,

dandomi dei sussulti dolci al cuore

come quei colpi, là, di carabina.


Ed io ti vedevo in un barbaglio,

per effetto dei tuoi baci brucianti,

sotto le stelle, strane e doloranti,

come le bianche pipe del bersaglio.


Corrado Govoni



https://youtu.be/PrGZfzXvB5M




martedì 6 luglio 2021

 Comunque sia, i nostri trovarono il posto così piccolo che temettero di non trovarvi da dormire, e andarono oltre come due viaggiatori che disdegnano una cattiva locanda di villaggio e si spingono fino alla città più vicina. Ma il Siriano e il suo compagno se ne pentirono presto. Camminarono a lungo senza trovare nulla. Alla fine scorsero un lumicino; era la terra: roba da far pena a gente che veniva da Giove. Tuttavia, per paura di doversi pentire per la seconda volta, risolsero di sbarcare. Passarono sulla coda della cometa e, trovando un’aurora boreale pronta, ci entrarono dentro, e arrivarono sulla terra dal bordo settentrionale del mar Baltico, il cinque luglio millesettecentotrentasette, nuovo stile




Voltaire - Micromega



https://youtu.be/MVpqdK-GKa4







lunedì 5 luglio 2021

 



Un miracolo capita a tutti. Io la vedo così. Tipo, non sarò mai colpito da un fulmine, non vincerò un premio Nobel, non diventerò il dittatore di un piccolo Stato delle Isole del Pacifico, non mi verrà un tumore maligno a un orecchio, non morirò per combustione spontanea. Se però proviamo a vederle tutte insieme, queste cose altamente improbabili, salta fuori che a ognuno di noi prima o poi ne capita almeno una. Quasi di sicuro. Io potrei aver visto piovere rane. Potrei aver messo un piede su Marte. Potrei essere stato inghiottito da una balena. Potrei aver sposato la regina d'Inghilterra o essere sopravvissuto per mesi in mare. Ma il mio miracolo è stato un altro. Il mio miracolo è stato questo: tra tutte le case di tutti i quartieri di tutta la Florida, mi sono ritrovato a vivere nella porta accanto a quella di Margo Roth Spiegelman.




John Green


Città di carta




https://youtu.be/D9-5i1j_n20




sabato 3 luglio 2021

 “La stupidità è una delle due cose che riconosciamo meglio col senno di poi. L’altra sono le occasioni perdute.”


STEPHEN KING



https://youtu.be/755KcDVPp5c





venerdì 2 luglio 2021


 L’asino dice alla tigre:


“L’erba è blu”.


La tigre risponde:


“No, l’erba è verde”.


La discussione si riscalda e i due decidono di sottoporla ad un arbitrato e per farlo vanno davanti al leone, il Re della Selva.


Già prima di arrivare alla radura della foresta, dove il leone è seduto sul suo trono, l’asino comincia a gridare:


“Vostra Altezza… Non è vero che l’erba è blu?”


Il leone risponde:


“Vero, l’erba è blu”.


L’asino si è avvicina e ha continua:


“La tigre non è d’accordo con me e mi dà fastidio, per favore, puniscila”.


Il re allora dichiara:


“La tigre sarà punita con quattro anni di silenzio”.


L’asino salta allegramente e prosegue il suo cammino, contento e ripetendo:


“L’erba è blu…”


La tigre accetta la sua punizione, ma prima chiede al leone:


“Perché mi ha punito? Dopo tutto, l’erba è verde”.


Il leone risponde:


“In realtà, l’erba è verde”.


A questo punto la tigre chiede:


“…perché mi punisci?”


Il leone risponde:


“Questo non ha nulla a che vedere con la domanda se l’erba è blu o verde. La punizione è dovuta al fatto che non è possibile che una creatura coraggiosa e intelligente come te perda tempo a litigare con un asino e venga a disturbare me con questa domanda.




https://www.expartibus.it/messaggio-per-un-pollo-che-si-crede-unaquila/



https://youtu.be/qggxTtnKTMo



giovedì 1 luglio 2021

 Stavano tutti fuori sulla veranda

a chiacchierare:

Hemingway, Faulkner, T. S. Eliot,

Ezra Pound, Hamsun, Wally Stevens,

E. E. Cummings e qualcun altro.

"Senti", disse mia madre, "puoi

dirgli di starsi zitti?".

"No", dissi io.

"Stanno dicendo solo fesserie", disse mio

padre, "dovrebbero trovarsi

un lavoro".

"Ce l'hanno un lavoro", dissi

io.

"Un accidenti", disse mio

padre.

"Esattamente", dissi

io.

A quel punto Faulkner entrò

dentro barcollando.

trovò il whisky nella

credenza e se lo portò

fuori.

"Una persona tremenda",

disse mia madre.

Poi si alzò e sbirciò fuori

in veranda.

"C'è una donna con loro",

disse lei, "solo che sembra un

uomo".

"È Gertrude", dissi

io.

"C'è un altro tizio che sta facendo vedere i

muscoli", disse lei, "dice di

poterli battere a tre

a tre".

"È Ernie", dissi io.

"E lui", mio padre mi indicò,

"vuole essere come loro!".

"È vero?", chiese mia madre.

"Non come loro", dissi io, "ma uno

di loro".

"Trovati uno stramaledetto lavoro",

disse mio padre.

"Statti zitto", dissi io.

"Che?".

"Ho detto, statti zitto, sto ascoltando

queste persone".

Mio padre guardò sua moglie:

"Questo non è figlio

mio!".

"Spero di no", dissi io.

Faulkner entrò di nuovo nella stanza

barcollando.

"Dov'è il telefono?",

chiese.

"A che diavolo ti serve?", chiese

mio padre.

"Ernie si è appena fatto saltare

le cervella", disse lui.

"Lo vedi cosa succede alla gente

così?", urlò mio padre.

Mi alzai

lentamente

e aiutai Bill a trovare

il

telefono.


 


Loro e noi ( Charles Bukowski )


https://www.google.com/amp/s/www.poesieracconti.it/amp/poesie/a/charles-bukowski/loro-e-noi



https://youtu.be/nDbeqj-1XOo