giovedì 30 maggio 2019

il diario di Rorschach


mercoledì 29 maggio 2019



figli della pioggia, e di un re diesis


https://www.youtube.com/watch?v=tOmKGjy-Ct0








domenica 26 maggio 2019

Piuttosto che vivere con il rimorso sotto casa che ti aspetta come un esattore meglio fare due passi in centro nella metropoli tentacolare a braccetto con la pioggia e una memoria ballerina

https://m.youtube.com/watch?v=lMSCVMekkTU


mercoledì 22 maggio 2019

"Sarcasm is the last refuge of the imaginatively bankrupt.“

 Martha Wells

https://www.youtube.com/watch?time_continue=28&v=sGwi8j0lb-4


martedì 21 maggio 2019

Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così


Italo Calvino


lunedì 20 maggio 2019

un Poster che qualcuno ha già scarabocchiato
dice "Vieni in Tunisia"
c'è un mare di velluto ed una palma
e tu che sogni di fuggire via...


 Poster ( Claudio Baglioni )

https://www.youtube.com/watch?v=WPG6Ak5FASk




sabato 18 maggio 2019

Al chiaro di luna, vicino al mare, negli isolati angoli delle campagne, si vede, immersi in amare riflessioni, ogni cosa rivestirsi di forme gialle, indefinite, fantastiche. L’ombra degli alberi, ora in fretta, ora lentamente, corre, viene, ritorna, con forme diverse, appiattendosi, incollandosi alla terra. Quando ero trasportato dalle ali della giovinezza, questo mi faceva sognare, mi sembrava strano; ora, ci sono abituato. Il vento geme attraverso le foglie le sue languide note e il gufo canta il grave lamento, che fa drizzare i capelli a chi lo sente. Allora i cani, resi furiosi, spezzano le catene, scappano dalle fattorie lontane, corrono per la campagna, qua e là, in preda alla follia. Di colpo s’arrestano, guardano da ogni lato con ferina inquietudine, l’occhio infuocato e, come gli elefanti, prima di morire, lanciano nel deserto un ultimo sguardo al cielo, disperatamente alzando la proboscide, abbandonando le orecchie inerti, così i cani abbandonano le orecchie inerti, alzano il capo, gonfiano il collo terribile e prendono ad abbaiare, tutt’intorno, o come l’elefante che grida per la fame, o come un gatto ferito al ventre su un tetto, o come una donna che sta per partorire, o come un moribondo di peste all’ospedale, o come una ragazza che canta un’aria sublime, contro le stelle del nord, contro le stelle del sud, contro le stelle dell’ovest; contro la luna; contro le montagne, di lontano simili a rocce gigantesche, che giacciono nell’oscurità; contro l’aria fredda che aspirano a pieni polmoni, che fa l’interno delle narici rosso, bruciante; contro il silenzio della notte; contro le civette, il cui volo obliquo sfiora il loro muso, stringendo un topo o una rana nel becco, nutrimento vivo, dolce per i piccoli; contro le lepri, che dispaiono in un batter d’occhio; contro il ladro, che fugge al galoppo del suo cavallo dopo aver commesso un crimine; contro i serpenti, che smuovono le brughiere, e che fanno loro tremare la pelle, stridere i denti; contro i propri latrati, che mettono paura a loro stessi; contro i rospi, che sbranano con un colpo secco di mascella (perché si sono allontanati dalla palude?); contro gli alberi, le cui foglie, dolcemente cullate, sono tanti misteri ch’essi non comprendono, che vogliono scoprire con occhi fissi, intelligenti; contro i ragni, sospesi alle lunghe zampe, che s’arrampicano sugli alberi per salvarsi; contro i corvi, che non hanno trovato cibo durante la giornata e che ritornato al nido l’ala stanca; contro le rupi a riva; contro i fuochi, che sembrano pennoni di navi invisibili; contro il sordo rumorio delle onde; contro i grandi pesci, che, nuotando, mostrano la schiena nera, poi s’inabissano; e contro l’uomo che li fa schiavi. Dopo ciò tornano a correre per la campagna, saltando le zampe insanguinate i fossati, i sentieri, i campi, le erbe e le petraie scoscese. Li si direbbe presi dalla rabbia, mentre cercano un immenso stagno per estinguere la sete. Gli urlii prolungati spaventano la natura. Guai al viaggiatore attardato! Gli amici dei cimiteri si lanceranno su di lui, lo dilanieranno, lo mangeranno con quelle bocche da dove gronda sangue; poiché essi non hanno denti guasti. Gli animali selvatici, non osando avvicinarsi per prendere parte al pasto di carne, fuggono a perdita d’occhio, tremanti. Dopo qualche ora, i cani, stanchi di correre qua e là, quasi morti, la lingua fuori della bocca, si precipitano gli uni sugli altri, senza sapere quel che fanno, e si dilaniano in mille brandelli, con rapidità formidabile. Non si comportano così per crudeltà. Un giorno, con occhi vitrei, mia madre mi disse: «Quando sarai nel tuo letto e sentirai i latrati dei cani per la campagna, nasconditi sotto le coperte, non prenderti gioco di quel che fanno: hanno una sete inestinguibile d’infinito, come te, come me, come il resto degli umani dalla figura pallida e allungata. Tuttavia, ti permetto di metterti alla finestra per contemplare questo spettacolo, che è tanto sublime.» Da allora, rispetto il desiderio della morta. Io, come i cani, sento il bisogno dell’infinto… Non posso, non posso soddisfare questo bisogno! Sono figlio dell’uomo e della donna, da quel che m’hanno detto. Ciò mi sorprende… credevo d’essere diverso! Per il resto, cosa importa da dove vengo? Se fosse dipeso dalla mia volontà, avrei voluto essere piuttosto figlio della femmina di squalo, la cui fame è amica delle tempeste, e di una tigre dalla crudeltà riconosciuta: non sarei così malvagio


Les Chants de Maldoror - Isidore Lucien Ducasse, Conte di Lautréamont ( rintracciato su https://linutile.wordpress.com/2012/12/25/mal-daurora/ )

https://www.youtube.com/watch?v=mdlXnNND5Uk&feature=share







mercoledì 15 maggio 2019



      Dentro il mio cuore l'incubo e l'inferno,
      lì la breve gioia e la speranza.
      Dentro il mio cuore allucinato, insetto della notte,
      l'ebbrezza dell'istante,
      la rivelazione e la purezza,
      la sconfitta nell'interno più rosso di me stesso,
      lo stupore e l'entusiasmo nel mio silenzioso cuore.
      Nell'oscura chiarità, nella vertigine,
      tutto il mio terrore, tutta la mia pena,
      tutto il disprezzo integro e l'amore,
      la sbronza e la follia.
      Nessuna fede nel mio cuore in ansia.
      Ahi, il mio delirante cuore,
      ahi, il mio cuore senza requie




Darío Jaramillo



domenica 12 maggio 2019

Neuroni contro ormoni: sempre una carneficina, e i buoni non vincono quasi mai.

( Alice Basso - Scrivere è un mestiere pericoloso )


giovedì 9 maggio 2019


geometrie notturne fuori sincrono e percorsi iniziatici non completamente chiusi: i requisiti per l'insonnia

https://www.youtube.com/watch?v=6e36gVuRVCA




mercoledì 8 maggio 2019

( un po quello che succede oggi su una scala più vasta. Bisogna stare attenti a quello che si mette nel piatto )

L'avvelenamento di massa di Pont-Saint-Esprit (noto in francese come affaire du pain maudit, «caso del pane maledetto») è un episodio accaduto nell'agosto 1951 nella località francese di Pont-Saint-Esprit (Gard): a causa di un'intossicazione alimentare, circa 250 persone presentarono un quadro sintomatico caratterizzato da acuti episodi psicotici, allucinazioni, tentativi di suicidio, aggressioni a vicini e a sanitari, nonché disturbi fisici come bruciore di stomaco, gastrite, nausea e convulsioni.
Ai sintomi direttamente riconducibili all'intossicazione se ne aggiunsero altri legati all'isteria di massa: dalla marchiatura con una croce della porta della bottega del presunto responsabile fino al tentativo di linciaggio dello stesso, evitato soltanto dal suo arresto da parte della Gendarmeria.
L'episodio ebbe risvolti giudiziari, medici, psicologici e sociologici; non mancarono altresì tesi — giudicate scientificamente e logicamente non sostenibili — da parte dei fautori delle cosiddette "teorie del complotto", che videro nell'accaduto un ulteriore capitolo nella storia delle sperimentazioni di guerra chimica, in un periodo di piena guerra fredda contro l'Unione Sovietica.



L'accaduto

Verso la metà d'agosto del 1951 si verificarono in diverse località della Francia sudoccidentale alcuni fenomeni allucinatori tra la popolazione, il cui epicentro fu il paese di Pont-Saint-Esprit, centro di circa 5 000 abitanti a qualche decina di chilometri da Nîmes, nella regione del Linguadoca-Rossiglione.
A Point-Saint-Esprit gli ufficiali sanitari registrarono circa 250 casi di persone che presentavano diversi sintomi psico-fisici, i più rilevanti dei quali erano incubi notturni e dolori al ventre; frequenti furono anche casi di delirio, allucinazioni ed esplosioni di violenza. Circa cento persone si ristabilirono nei primissimi giorni successivi al riscontro dei sintomi, mentre gli altri dovettero affrontare ricoveri di tipo medico o psichiatrico; vi furono anche due morti, passati attraverso varie fasi di declino psichico.
La causa quasi immediatamente ipotizzata fu il pane di cui gli abitanti del paese si nutrivano: la panetteria locale fu sbarrata con una croce con intento esorcistico e il panettiere, visto come un untore, rischiò il linciaggio da parte della popolazione e la Gendarmeria lo trasse in arresto, a detta dei media, più per proteggerlo che per la convinzione di ritenerlo realmente responsabile dell'intossicazione.
Anche il mugnaio che riforniva i forni della zona fu arrestato con l'accusa di avere mescolato del loglio alla farina di frumento, verosimile vettore di ergot, un parassita delle graminacee. In effetti la causa dell'intossicazione fu identificata, a seguito dell'autopsia di alcune vittime, che prima della fine di agosto erano salite a quattro, nell'ergotismo, sindrome che causa dolori all'apparato digerente e allucinazioni.
Tuttavia la gente del paese era refrattaria a dare credito alle spiegazioni scientifiche, preferendo abbracciare ipotesi di stregoneria (da cui anche l'appellativo di «pane del demonio» o di «pane maledetto» al prodotto del fornaio incriminato); già in passato erano accaduti analoghi fenomeni di apparente follia collettiva nella regione ascrivibili anch'essi, secondo le moderne conoscenze mediche, a ergotismo.
L'ergotismo fu confermato, infine, dal laboratorio di tossicologia di Marsiglia.


 Il 31 agosto successivo vi fu una svolta sul fronte delle indagini: il mugnaio Maurice Maillet confessò alle forze di polizia di Montpellier di avere utilizzato della farina di segale avariata in aggiunta a quella di frumento, per risparmiare circa 2 000 franchi sulla fornitura; per coincidenza, la segale era infetta dall'ergot e il pane che da esso era derivato aveva provocato l'intossicazione, risultata particolarmente virulenta a Pont-Saint-Esprit perché la maggior parte della farina era stata venduta in quel paese.


Reazioni, impatto sui media e tesi alternative


Chicchi di segale infettati da ergot
Benché l'inchiesta giudiziaria che seguì accertò la truffa alimentare del mugnaio, non vi fu alcuna sentenza che attribuì esplicitamente la causa dell'intossicazione.
L'accademico statunitense Steven Kaplan, specializzato in storia della Francia, in un suo saggio sulla vicenda riporta un passo di un articolo giornalistico che commentava l'accaduto: «Dunque, una volta scoperto il male, se ne vuole conoscere il responsabile. Sono circolate le versioni più inverosimili: si accusa il panettiere (ex candidato dell'RPF e protégé di un consigliere di de Gaulle), il suo lavorante, l'acqua delle fontane, le moderne trebbiatrici meccaniche, le potenze straniere, la guerra batteriologica, il demonio, la SNCF, il papa, Stalin, la Chiesa, le nazionalizzazioni».
In particolare, il riferimento alla guerra batteriologica e alle potenze straniere nasceva da una tesi complottista che circolava da diverso tempo e che fu esplicitata nel 2009 dal giornalista statunitense Hank P. Albarelli il quale, prendendo le mosse da un episodio realmente accaduto nel corso della guerra fredda (il progetto della CIA noto come MKULTRA, che si proponeva di testare un possibile utilizzo dell'LSD come arma segreta e che fu oggetto di un'audizione davanti a una commissione al Senato nel 1977), teorizzò che l'Agenzia avesse contaminato i prodotti alimentari di Pont-Saint-Esprit con il noto allucinogeno tramite irrorazione con aerosol; tale tesi fu contestata e rigettata dallo stesso Kaplan il quale, nel rilevare la natura complottistica della teoria di Albarelli, la dichiarò inconsistente per via della discordanza dei tempi (tra l'assunzione del pane avariato e la comparsa dei sintomi passarono circa 36 ore, laddove l'LSD agisce subito), della noncuranza delle evidenze cliniche (l'LSD non causa i problemi gastro-intestinali e psichici descritti dagli abitanti del paese) e per la generale implausibilità (l'assurdità dell'idea di contaminare il pane con l'allucinogeno e la non disponibilità di mezzi tecnologici per diffonderlo tramite aerosol, unito all'insensatezza di utilizzare come cavia una cittadina all'epoca semidistrutta dai combattimenti tra tedeschi e Alleati della allora recente seconda guerra mondiale).
Un'altra ipotesi, formulata dal chimico britannico Simon Cotton dell'Università di Bristol e, in seguito, di Birmingham, suggerisce un avvelenamento da mercurio dei semi di frumento; a partire dagli anni quaranta era prassi comune utilizzare dimetilmercurio, prodotto per alchilazione di tale elemento, come base per insetticidi e fungicidi, il più noto dei quali era il Panogen; tale ritrovato chimico, usato per eliminare i parassiti dai semi di frumento, era stato alla base di diverse intossicazioni in varie parti del mondo: negli anni sessanta in Svezia era stata rilevata una morìa di uccelli e roditori che si erano cibati di semi trattati con derivati del mercurio; avvelenamenti di persone si verificarono in Iraq nel 1956 e nel 1960, in Pakistan nel 1961 (circa 100 morti), in Guatemala nel 1965.
Ancora Kaplan ipotizza, tra le possibili cause alternative all'intossicazione da ergot, lo sbiancamento del pane con sostanze proibite e patogene quali il tricloruro di azoto, ipotesi non dimostrabile ma parimenti ritenuta da Kaplan non inverosimile considerando il contesto di una Francia uscita dalla guerra che desiderava avere una sensazione di benessere tra i cui simboli figurava il pane bianco[15], oppure l'opera di micotossine, allora poco conosciute. A sostenere tale ultima ipotesi anche Régis Delaigue, che riporta il parere di un tossicologo secondo cui la farina avrebbe potuto essere contaminata da micotossine prodotte dalle muffe eventualmente presenti nei silo di grano.



Da Wikipedia


 

lunedì 6 maggio 2019

altro giro altra corsa ( cfr phantom lady )


venerdì 3 maggio 2019

Voleva rispondere che dall'esilio non si torna, che qualunque tentativo è un inganno, l'assurda illusione di abitare nel paese dei ricordi. È tutto bello nel paese dei ricordi, non ci sono imprevisti né terremoti e persino la pioggia è piacevole nel paese dei ricordi. Il paese di Peter Pan è il paese dei ricordi.

L'ombra di quel che eravamo ( Luis Sepulveda )


mercoledì 1 maggio 2019

Gli abbracci perduti