giovedì 30 settembre 2021

 Non posso parlare di ciò che ho visto, né cercare sollievo al dolore che provo. Se lo facessi, questa nazione sprofonderebbe in una follia ancora più grave, o crederebbe di avere un pazzo come presidente. La verità, temo, dovrà vivere sotto forma di carta e inchiostro. Nascosta dimenticata finché ciascuno degli uomini qui citati non sarà divenuto polvere.


Dal diario di Abramo Lincoln,

3 dicembre 1863



( La leggenda del cacciatore di vampiri - Seth Grahame-Smith )





https://youtu.be/5-Ej9LRpbFA





mercoledì 29 settembre 2021

 

Una sartoria dalle grandi firme.
-Meglio una tuta blu- dicevi,
-che un vestito da playboy-.
Nel bagaglio della Fusstemberg
c’erano piante del Guatemala,
orchidee selvagge, primeroses.

Tornarono i rifugiati dell’aldilà.
Maxwell ha tenuto una lezione
nella Socialist House.
Jukebox all’idrogeno mi fa star bene
come Woodstock ai ragazzi nel 69.

Due Gendarmi cercavano David
per un viaggio a Dachau.
E’ tutto quello che ricordo dell’infanzia,
profumo hashish e di castagnole.

Nella tua mano ho letto la linea della vita.
Se non ci saranno sorprese
dovresti farcela contro le fratture
e le linfoadenomegalie.

Stilford gestisce due cafesterias.
Ha bisogno di un cassiere durante il giorno.
Sarebbe un’occasione, William,
per finire con questa povertà che ti affligge tutto l’anno .
L’unico amico, veramente discreto, è stato Salomon
con le sue letture afroamericane.

Karl Randolph ha fotografato sandali e visi per un album privè.
Sei tornata da Guadalupe ma senza il coro degli angeli.
Qui le stelle sono sparite. Riappaiono a Londonderry
dove una blues singer se la cava cantando Summertime.

Mario M. Gabriele

https://lombradelleparole.wordpress.com/tag/poesie-di-mario-gabriele/

https://youtu.be/D3eSt6i9XRs





 “Non si raggiungono i sogni, camminando sugli incubi.”


Isabella Santacroce



https://youtu.be/0CjROmgPeFA





martedì 28 settembre 2021

 https://youtu.be/pncBNp5xmPg





La sconosciuta


Nelle sere, nei ristoranti

l’aria calda è selvaggia e sorda

e governa le grida degli ubriachi

lo spirito dannoso e primaverile.


In lontananza, sulla polvere dei vicoli,

sul tedio delle dacie fuori città

sembra quasi d’oro la ciambella del fornaio

e risuona un pianto di bambini.


Ed ogni sera, al di là delle sbarre,

con le bombette alla ventitrè,

passeggiano con le dame in mezzo ai borri

navigati bontemponi.


Sul lago scricchiolano gli scalmi

e gridolini femminili risuonano

e nel cielo, a tutto abituato,

senza senso si incurva il disco.


Ed ogni sera l’unico amico

nel mio bicchiere si riflette

e dalla misteriosa ed aspra umidità

è, come me, stordito e sottomesso.


Accanto ai tavoli vicini

se ne stanno assonnati lacchè.

E gli ubriachi con occhi di coniglio

gridano: ”In vino veritas!”


Ed ogni sera, all’ora stabilita

(o è soltanto un mio sogno?)

una figura di fanciulla, avvolta nelle sete,

si muove nella finestra nebbiosa.


E lentamente, passando in mezzo agli ubriachi,

sempre senza accompagnatori, sola,

esalando profumi e nebbie,

si siede vicino alla finestra.


E sanno di antiche credenze

le sue elastiche sete

ed il cappello con le piume da lutto

e la sottile mano inanellata.


E, raggelato dalla strana vicinanza,

scruto dietro il velo scuro

e vedo una riva incantata

ed una incantata lontananza.


Profondi misteri mi sono affidati,

mi è stato affidato il sole di qualcuno

e tutti i meandri dell’animo mio

penetrò un aspro vino.


E le oblique piume di struzzo

dondolano nel mio cervello

e gli azzurri occhi senza fondo

fioriscono su una riva lontana.


Giace nella mia anima un tesoro

e la chiave solo a me è affidata!

Hai ragione, mostro ubriaco!

Lo so: la verità è nel vino!




Aleksandr Blok



https://youtu.be/IIVmG0VOtjc






lunedì 27 settembre 2021

 A me comunque quando invocava la Madonna nella pubblica piazza, rendeva omaggio ai santi d'Europa o agitava il rosario di fronte agli astanti,  qualche dubbio restava che non fosse tutta farina del suo sacco


https://youtu.be/_bggdykLon0













 



Che dire di me? Era una domanda in grado di sollevare un vortice di vento gelido, al cui centro mi trovavo io. Aspettavo che cominciassero i brividi.


Be’, non sono ancora cominciati, e mi piacerebbe sapere perché. Questa è precisamente la ragione per cui sono qui seduta 




Diana Athill



https://youtu.be/ltUvKGDl9Kk





domenica 26 settembre 2021

 



Da veld a boscaglia, da campi a fattorie, fino a queste prime case in rovina che si ergono dal terreno. È notte da tanto tempo. Nel buio, le stamberghe che incrostano la riva del fiume mi sono cresciute attorno come funghi.

Oscilliamo. Beccheggiamo spinti da una corrente profonda.




Perdido street station


 ( China Miéville )




https://youtu.be/LNXI08NuSl4





sabato 25 settembre 2021

 "Entrò in San Narciso di sabato, alla guida di una Impala presa a nolo. Non stava succedendo niente. Guardò giù, costretta ad ammiccare per il sole, da una discesa a una vasta zona di case cresciute tutte insieme dall’opaca terra bruna, come un campo ben coltivato; e ripensò alla volta in cui, aprendo una radio a transistor per cambiare la batteria, aveva visto il suo primo circuito stampato. Il vortice ordinato di case e strade, da quell’angolo alto, le balzava ora agli occhi con la stessa evidenza inattesa e sbalorditiva della scheda con il circuito. Sebbene ne sapesse ancor meno di radio che di californiani del Sud, entrambi gli schemi davano il geroglifico senso di un significato occulto, di un’intenzione comunicativa. Sembrava non ci fosse limite a ciò che il circuito stampato avrebbe potuto dirle (se lei avesse cercato di scoprirlo); così, nel primo minuto trascorso a San Narciso, una rivelazione palpitò appena oltre la soglia della sua intelligenza. Lo smog gravava lungo tutto l’orizzonte, il sole era dolente sulla luminosa campagna marrone chiaro: lei e la Chevy sembravano parcheggiate al centro di uno strano istante religioso. Quasi che su un’altra frequenza, o fuori dall’occhio di un ciclone che ruotava troppo lento perché la sua pelle riscaldata ne avvertisse anche solo la frescura centrifuga, fossero dette delle parole. Questo lei sospettava.”




Thomas Pynchon


 L’INCANTO DEL LOTTO 49





https://youtu.be/GgScDJmOyWg





venerdì 24 settembre 2021

 La globalizzazione dell’economia, il ruolo egemone dell’informatica, il potere del denaro astratto, le nuove forme di autoritarismo legate al dominio delle comunicazioni sembrano lasciare indifferenti gli scrittori di letteratura “alta”, quanto meno in Europa. Nella maggior parte dei loro romanzi il mondo pare rimasto immutato. Prevalgono le storie intimiste, identiche a quelle che avrebbero potuto svolgersi cinquanta anni fa, o che potranno svolgersi tra cinquant’anni. Amori, passioni e tradimenti continuano a consumarsi entro contesti dai colori tenui e dalle luci soffuse, in cui si annusa la polvere e il borotalco. Ci sono eccezioni, certo; ma rimangono isolate e non alterano il quadro generale, minimalista a oltranza.

Lo stile fiacco, estenuato, viene considerato realista. A esso apparterrebbe la verità, tanto da farne l’unica forma di letteratura veramente nobile. Poco importa che l’autore, se non ha tempo da perdere, batta il proprio testo su un computer e lo spedisca per posta elettronica. Poco importa che i tempi di stampa si siano più che dimezzati grazie a nuove tecniche tipografiche. Queste innovazioni vili non possono riflettersi nella storia narrata, salvo contaminarla e ridurne la carica di sublime. La prosa “realistica” si colloca fuori del tempo. Ciò che vi sta dentro è robaccia.

Certo, la letteratura “bianca” si trascina dietro la propria antitesi, il roman noir. Qui il sociale, la strada, la vita metropolitana, il conflitto hanno un ruolo importante. Non ve ne hanno, però, salvo rari casi, le strutture planetarie del sistema, i cambiamenti epocali, le modificazioni psicologiche e comportamentali indotte dallo sviluppo tecnologico. La vicenda si risolve, in fondo, nello scontro tra pochi individui animati da passioni eterne: l’odio, la vendetta, l’amore, la sete di giustizia. Il massimalismo della cornice si risolve nel minimalismo dello svolgimento. Poliziotto corrotto, o dubbioso, o onesto, contro criminale onesto, o dubbioso, o corrotto. Non è sempre così, per fortuna, ma lo è assai spesso. Se non altro, però, viene chiamato in causa il sistema nel suo assieme. E’ un minimalismo più grande, o un massimalismo rimpicciolito.

Due passi avanti e uno indietro.

Il fatto è che, oggi come non mai, il sistema si è diluito a livello di continenti, e il controllo sulle vite individuali è passato a centrali di potere anonime e distanti. Un volume di scambi vertiginoso decide nello spazio di una giornata centinaia di migliaia di destini. Una fabbrica chiude in Francia, una rivolta esplode in Indonesia, un’industria italiana sposta la produzione in Albania, un avventuriero guadagna miliardi in Australia e li perde in Spagna il giorno successivo. A tutto ciò, si accompagna una miriade di drammi che nessuno si incarica di registrare. E, quando si va a vedere chi è l’agente di tante tragedie, si scopre che si tratta di azionisti inconsapevoli che hanno affidato i propri risparmi a un gestore di fondi. Ma anche questi è parzialmente inconsapevole: tutto ciò che conosce è il mercato. E il mercato non è un’entità fisica, ma un’assieme di equilibri retti da norme. Chi ha dettato quelle norme? I governi. Ma anche i governi sono inconsapevoli, seppure in minima parte: assumono decisioni in sintonia con altri governi, che a loro volta sono condizionati dai governi più forti. E a chi obbediscono questi ultimi? In realtà a nessuno, in teoria al mercato…

Se si cercasse il vero elemento scatenante, forse si finirebbe per scoprirlo nel professore alcolizzato di una piccola università americana di provincia. Costui, in un momento di delirio etilico, ha elaborato una teoria basata sul nulla, ma molto in sintonia con quelle che erano, in quel momento, le esigenze politiche del suo governo. La teoria si miscela all’ideologia, il composto si trasforma in politica, la politica si converte in comando, il comando si fa potere. Il disoccupato sa a quel punto chi ringraziare. Anzi, non lo sa. Non lo sa nessuno. Mentre la letteratura “alta” si compiace di ignorare tutto ciò, nei piani bassi della narrativa c’è chi ne ha fatto da tempo il proprio oggetto.

Alludo alla fantascienza.

Non a tutta, è chiaro.

Se c’è una cosa che vi abbonda è la paccottiglia. Ma il genere è per sua natura massimalista, e incline a occuparsi di grandi temi: trasformazioni su larga scala, sistemi occulti di dominio, società alternative, effetti tragici o bizzarri della tecnologia. Come il più balordo degli spaghetti-western poteva contenere grande cinema, così il più illeggibile dei romanzi di fantascienza può contenere grandi intuizioni. Magari si disperderà in avventure fini a se stesse, in profili psicologici abborracciati, in semplificazioni degne di una favoletta per bambini. Ciò che non potrà mai tollerare è il minimalismo, estraneo al suo codice genetico.

E’ solo nella fantascienza che si trovano descrizioni realistiche (sì, realistiche!) del mondo in cui viviamo. Quale altro genere letterario ha mai dedicato un romanzo ai meccanismi delle crisi economiche? Nessuno. Prendete invece Depression or Brust (1974) di Mack Reynolds. L’annullamento dell’ordinazione di un frigorifero, da parte di un uomo qualunque, provoca il fallimento del concessionario, poi della casa produttrice, poi, di gradino in gradino, il crollo dell’intera economia statunitense. La storia non ha un protagonista vero e proprio che non siano la crisi in sé e la fragilità complessiva del sistema. Non sarà letteratura raffinata, ma non la si può relegare nell’ambito dell’effimero e dell’irrilevante. Il tema è tanto forte da non lasciarsi emarginare. Risaliamo indietro. Prendete Hell’s Pavement di Damon Knight (1955). In una società di poco futura rispetto alla nostra, viene trovata la medicina definitiva contro il crimine. Ogni delinquente abituale viene condizionato ad avere allucinazioni al momento di commettere un misfatto. La trovata finisce però nelle mani di alcune multinazionali, che l’adattano ai loro scopi: il misfatto supremo, che provoca le allucinazioni, è acquistare i prodotti di una società concorrente. Risultato: il mondo intero si divide in aree di potere, in cui ogni multinazionale esercita il proprio dominio imponendo ai cittadini le allucinazioni a lei favorevoli.

Fa sorridere? Be’, io non sorrido troppo. Vivo in un paese in cui un intero movimento politico è sorto da un momento all’altro, per via del fatto che il suo leader possedeva una rete di catene televisive… Sempre in tema di allucinazioni, un autore italiano di fantascienza, Vittorio Curtoni, scrisse una ventina di anni fa alcuni racconti che avevano al centro una guerra futura. Le parti in lotta avevano fatto uso di armi psichedeliche. La conseguenza era stata quella di creare un’umanità ormai incapace di distinguere il vero dal falso, e anche di riconoscere se stessa come appartenente a un’unica comunità solidale… Chi abbia ancora in mente l’orgia di false notizie, presentate dalle fonti più autorevoli, che ha accompagnato la guerra nel Golfo e quella nel Kossovo, ha già capito a cosa alludo. I neonati che gli uomini di Saddam Hussein avrebbero strappato alle incubatrici, i 700 bambini kossovari che sarebbero stati rapiti e sottoposti a trasfusioni di sangue a favore dei soldati di Milosevic… Altrettante false notizie, che inducono a pensare che la guerra allucinogena sia veramente cominciata. Non voglio dilungarmi con gli esempi. Me ne permetto un ultimo.

Ho alluso alla difficoltà di trovare chi regga, oggi, le leve del potere. C’è un delizioso racconto di Jack Vance che si intitola Dodkin’s Job (1964). Un operaio è sconcertato dagli ordini irrazionali che, in una società rigidamente suddivisa in classi, gli pervengono dall’alto. Si mette alla ricerca di chi li emana. Dopo lunghe indagini, scopre che non provengono da nessuno. O meglio, è un anziano custode dei palazzi del potere che si incarica di batterne l’abbozzo su una vecchia macchina da scrivere. E’ poi l’intero sistema che li fa propri, li deforma e li muta in assurde imposizioni. A prima vista, poco più di una barzelletta. In realtà, un apologo sulla mancanza di democrazia che può manifestarsi nelle moderne forme del vivere civile, quando il comando si esercita senza controllo. Attraverso la metafora, la fantascienza ha saputo cogliere meglio di qualsiasi altra forma narrativa le tendenze evolutive (o involutive) del capitalismo contemporaneo. Ciò le ha permesso di frequente di superare i limiti della letteratura e di dilagare nel costume, nei comportamenti, nel vocabolario d’ogni giorno, nel vivere quotidiano. La corrente detta cyberpunk, attiva fino a una decina di anni fa, ne costituisce il principale esempio. Per la prima volta nella storia, molto in anticipo sugli attuali sviluppi di Internet, una folta schiera di scrittori assumeva a tema dei propri romanzi l’informatica, quale forma di connessione tra uomo e macchina.

Romanzi “fantastici”, lontani da quel realismo che è ritenuto forma letteraria privilegiata? Mi si permetta di dubitarne. Allorché Internet si è imposta, le opere di Gibson, Sterling, Rucker ecc. hanno fornito alla nuova realtà la terminologia adatta a descriverla, oltre a una mappa dei suoi possibili futuri. Più ancora, hanno indicato a gruppi di oppositori le vie per una possibile resistenza, culturale e pratica, alle minacce implicite nell’emergere di una rete comunicativa onnipresente, capace di riprodurre i rapporti di dominio sul terreno insidioso dell’immaterialità. Si sono visti spezzoni dell’ultrasinistra europea, influenzati per loro stessa ammissione dalla narrativa cyberpunk, creare la rete ECN (European Counter Network) e usare per primi la rapidità del nuovo sistema informativo per coordinare le proprie iniziative. I centri sociali dei giovani antagonisti si sono riempiti di modem e di computer, regolarmente distrutti dalla polizia durante le proprie irruzioni. Gli hackers hanno condotto titaniche battaglie individuali contro i grandi gruppi economici, rallentandone l’accesso al Web e la conquista del suo controllo. Si era già visto la letteratura popolare influenzare la vita concreta (penso al feuilleton ottocentesco e alle ricadute sociali dei romanzi di Sue), ma mai in forma così massiccia e sistematica. Tanto che il cyberpunk si è estinto non per debolezza propria, ma perché era divenuto superfluo, a fronte del proprio dilagare fuori del campo narrativo.

Non credo che altre correnti letterarie possano vantare una fine tanto gloriosa.

Viene il sospetto che il fantastico, e in particolar modo la fantascienza, rappresentino il solo modo per descrivere adeguatamente, in chiave narrativa, il mondo attuale. E’ un mondo in cui l’immaginario ha assunto un peso sconosciuto in precedenza. Se dovessimo riformulare una teoria del valore (e sarebbe quanto mai necessario), dovremmo aggiungere l’informazione ai fattori individuati dalle varie scuole economiche. Quantità di lavoro contenute nelle merci, scarsezza dei beni, gioco tra domanda e offerta non bastano più. Una merce è tanto più richiesta quanto più è conosciuta, e il suo valore cresce di conseguenza.. Il capitalismo tradizionale si accontentava della pubblicità. Oggi penetra oltre: nella fantasia, nei sogni, nelle visioni del mondo più intime. La crescita della comunicazione gli ha offerto il destro per fare ciò, imponendo modelli di vita, creando bisogni dove non ce n’erano, accrescendo la sete di affermazione individuale. Non si capisce nulla della società attuale se non si tiene presente la rapida colonizzazione dell’immaginario che è stata attuata in questi anni. Una volta si svolgeva un ruolo produttivo per un certo numero di ore al giorno, e il resto del tempo era dedicato alla ricreazione e al riposo, cioè a se stessi. Oggi le attività ricreative, tutte basate sulla comunicazione, espandono l’area della produttività a detrimento dell’ozio e della quota di riposo. Praticamente ogni spettacolo televisivo contiene incitamenti all’acquisto, si tratti di pubblicità esplicita o di riferimenti ai modi di vivere ritenuti ottimali per tutti. Si sono visti interi rivolgimenti sociali dovuti all’immagine: la corsa alle merci occidentali dopo la caduta del muro di Berlino, l’afflusso massiccio di albanesi in Italia sull’onda delle trasmissioni televisive captate oltre Adriatico… Ma un conto è l’informazione, un conto è la manipolazione. La comunicazione capitalistica punta ormai direttamente all’inconscio. La produzione di simboli, un tempo affidata a evoluzioni secolari, è diventata frenetica. Lo smarrimento della propria identità è spudoratamente agevolato. Di contro, informazione e comunicazione sono state scisse quando ci sono in ballo grandi temi. Tragedie immense sono state ridotte a sequenze velocissime di immagini, tanto veloci da non sedimentare nulla. Assistere a un notiziario della CNN significa non assistere a niente. Se ne esce con una serie di nozioni inservibili, dato che mancano di antecedenti, di analisi, di riflessione. Il fatto è che il grande nemico comune, per chi controlla i destini altrui (sia pure in forma anonima), è la profondità. Il sistema sopravvive solo se chi è subalterno vive in superficie. Salvo l’esigenza di far penetrare nel suo intimo, e perfino nella sua psiche, false informazioni e false simbologie perché non si accorga della propria condizione. La fantascienza, il fantastico, la letteratura che ha al proprio centro l’immaginario, hanno il potere di fortificare la fantasia contro queste aggressioni. Lo usano meno del dovuto, e talora non lo usano affatto. La fantascienza statunitense contemporanea è lo spettro di ciò che era: standardizzata, miserabile, si riduce a forme spurie di divulgazione scientifica, nulle sul piano letterario e su quello intellettuale. Non le giova l’avere rinunciato, in nome del politically correct, all’ambiguità e alla provocazione. Ma non c’è da attendersi che sia il mainstream, tanto indifferente alla società che lo circonda da avere fatto del disimpegno e del ripiegarsi su se stessi un criterio qualitativo, a guidare la resistenza contro la colonizzazione dell’immaginario.

Occorre una narrativa massimalista, autoconsapevole, che inquieti e non consoli.

La fantascienza lo era.

Può tornare a esserlo.



Valerio Evangelisti


( da Distruggere Alphaville )


https://lavitaaltrove.forumcommunity.net/m/?t=30101990



https://youtu.be/8HtMkm1SeW8




giovedì 23 settembre 2021

 


Lezioni di piano è un film talmente potente da essere l'impossibile oggetto di una discussione, salvo che ci si ponga seriamente l'obbiettivo dell'assalto al cielo . Punto




https://youtu.be/Xm85Zu74aDg




Foto: LUIGI GHIRRI




https://image.invaluable.com/housePhotos/sothebys/73/290573/H0046-L17598882.jpg



mercoledì 22 settembre 2021

 


https://youtu.be/HVrmzCDe5hc



Le storie si costruiscono da sole. Il compito dello scrittore è trovare loro un posto in cui crescere (e poi trascriverle, naturalmente). […] Le storie sono reperti, frammenti di un mondo preesistente e ignoto. Il compito dello scrittore è usare gli strumenti della sua cassetta degli attrezzi per disseppellire ciascuno di essi senza danneggiarli.


  Stephen King


( On Writing )



https://youtu.be/Fk9wQM2pIno





 

 "Il nostro sonno, oggi,


sarà un compito in classe.

Tema: noi torce.

Svolgimento: ognuno

covi, dormendo, la sua fiamma, accesa

al fuoco morto del televisore.”

Valerio Magrelli

https://youtu.be/m1OpDhL6G6o





martedì 21 settembre 2021

 Mai come in questa fase il mantra con cui Vittorio Arrigoni concludeva i suoi pezzi assume un significato da tenere sempre a mente ( di sicuro lui avrebbe saputo dirlo meglio vabbè..



https://youtu.be/Q_4878OX19M





 Quel 21 settembre i titoli dei giornali della sera annunciavano a tutti i baiani: CITTA’ IN FESTA – LA PRIMAVERA E I MARINAI.

Al bar Flor-de-São-Miguel, la sera precedente, prima che si sapesse dell’invasione di rua Barroquinha da parte delle forze di polizia della Sezione Giuoco e Buoncostume e del grido di guerra di Nilia Cabarè, e prima del pronunciamento di Exú Tirirí, il giovane Kalíl Chamas aveva biasimato con parole piene di infiammata indignazione la pletora di pedissequi imitatori dei costumi europei che festeggiavano l’arrivo della primavera nel bel mezzo dei piovaschi settembrini – una caterva di idioti, gli stessi che, in occasione della Pasqua, travestivano i figli da conigli e, nel più torrido dicembre, collocavano fiocchi di cotonina sugli alberi di Natale simulando le nevi invernali (…) Seduto al tavolino del bar si sfoga contro il vezzo idiota di importare abitudini straniere che in Brasile non hanno senso. Ai Tropici l’inverno dura sei mesi di pioggia e l’estate sei mesi di calore soffocante: parlare di primavera e d’autunno è ridicolo


 Teresa Batista stanca di guerra



Jorge Amado




https://youtu.be/9iEcjbMYJSc





lunedì 20 settembre 2021

 


"Per molto tempo sono andato a letto tardi. La differenza tra me e Proust."



 

Lazzaro, vieni fuori  ( Andrea G. Pinketts )



https://youtu.be/Jgjrrkfy9yw







domenica 19 settembre 2021

 L'Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue. È un'intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d'un ingannevole, e forse insensato, conforto.“ 


Natalia Ginzburg 




https://youtu.be/LFaDDkhFXDk



https://youtu.be/FLK1leVpWYk





sabato 18 settembre 2021

 A metà strada tra L'uccellino azzurro di Maeterlinck e il tulipano nero di Alexandre Dumas (padre)




https://youtu.be/Rzffj9MZH4A





venerdì 17 settembre 2021

 







Molto chiare si vedono le cose.

Puoi contare ogni foglia dei platani.

Lungo il parco di settembre

l’autobus già ne porta via qualcuna.

Ad uno ad uno tornano gli ultimi mesi,

il lavoro imperfetto e l’ansia,

le mattine, le attese e le piogge.

Lo sguardo è là ma non vede una storia

di sé o di altri. Non sa più chi sia

l’ostinato che a notte annera carte

coi segni di una lingua non più sua

e replica il suo errore.

È niente? È qualche cosa?

Una riposta a queste domande è dovuta.

La forza di luglio era grande.

Quando è passata, è passata l’estate.

Però l’estate non è tutto.




Franco Fortini, da Paesaggio con serpente, Einaudi, 1984.



http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2017/09/molto-chiare-si-vedono-le-cose.html?view=classic&m=1





https://youtu.be/jMrPgidvmaA







giovedì 16 settembre 2021

 


Nel 1967 il nostro paese celebrava un importante anniversario: il cinquantenario della grande Rivoluzione d'Ottobre. I cittadini socialisti qualunque che vivevano nella società reale non avevano molte ragioni per essere orgogliosi del proprio paese e dell'ordine che vi regnava sovrano. Quell'ordine creava una serie di problemi: il problema delle salsicce, il problema dello zucchero, il problema del burro e innumerevoli altri problemi che ai loro occhi rendevano l'Unione Sovietica poco attraente. Agli occhi di un romantico, invece, la realtà aveva un mucchio di aspetti positivi. Nel balletto infatti eravamo i numeri uno. Nessuna ballerina al mondo sapeva saltare bene come le nostre. Anche la costruzione della più grande centrale nucleare era stata possibile solo in Unione Sovietica, ed eravamo stati noi i primi a spedire un uomo nello spazio.

Il primo cane, il primo uomo, il primo razzo. Tutti impressionanti risultati e straordinarie conquiste raggiunti grazie alla grande Rivoluzione d'Ottobre. Era appunto quanto si festeggiava nell'anniversario del 1967. Giornali, trasmissioni televisive, programmi radiofonici, assemblee di fabbrica non facevano che riportare quei successi e le fulgide prospettive per il futuro. La gente stava a sentire ed era in tutto e per tutto grata alla grande Rivoluzione d'Ottobre. Grata per la danza e grata per Jurij Gagarin, il cui libro La vista di lassù secondo i piani sarebbe dovuto uscire per i festeggiamenti dell'anniversario. Sulla - Literaturnaja Gazeta - erano state pubblicate alcune anticipazioni dell'opera di Gagarin. Il cosmonauta vi raccontava quanto, di lassù, l'Unione Sovietica fosse magnifica: i fiumi blu, le montagne innevate e le foreste verdi e ubertose. Ma Gagarin si era permesso anche qualche annotazione critica: - Molti fiumi ancora aspettano un ponte, molte steppe ancora devono essere coltivate, molti piccoli villaggi ancora non hanno l'elettricità. Abbiamo ancora parecchio da fare -.

In quel momento due cagnette, Bel'ka e Strel'ka, vorticavano insensatamente attorno alla Terra da ormai sette anni insieme alla loro capsula, che era stata sparata nel cosmo prima di Gagarin. Ufficialmente le avevano dichiarate morte, e del resto non avevano mai previsto di far rientrare sulla Terra la loro capsula. Nell'insediamento aerospaziale Città delle Stelle, vicino a Mosca, avevano però costruito un piccolo museo che ospitava alcuni souvenir di Bel'ka e Strel'ka, i cui nomi, tradotti, più o meno vogliono dire - scoiattolina - e - freccina -.

Tutti i giovani pionieri che per i loro meriti scolastici venivano premiati con una visita alla Città delle Stelle potevano ammirarvi il collare di Scoiattolina e la museruola di Freccina, con tanto di foto di entrambe. Le cagnette avevano condotto un'esistenza modesta e non avevano posseduto molto di più. La maggior parte dei giovani pionieri del resto non si interessava tanto al museo quanto al negozio di alimentari dell'insediamento aerospaziale, in cui già allora si potevano acquistare cose piuttosto fuori dell'ordinario, come per esempio lunghe sigarette More. Stando a quanto asserivano i cosmonauti, tra cui lo stesso Gagarin, le eroiche Bel'ka e Strel'ka però erano ancora vive. Si raccontava che Gagarin in una conversazione privata avesse ammesso di aver visto dall'oblò del suo razzo la capsula delle cagnette e di aver sentito abbaiare forte nell'universo. La cosa non era durata che pochi secondi, poi la capsula era sfrecciata via lontano da Gagarin e i latrati si erano dissolti nel nulla.

A scanso di ulteriori - fraintendimenti -, nel 1967 la capsula delle cagnette venne distrutta una volta per tutte. Proprio in quel periodo, a quanto pareva senza motivo, Gagarin incominciò a bere, e non poté più concentrarsi sul suo libro La vista di lasso, che a dire il vero avrebbe dovuto già esser finito da un pezzo. Ai suoi colleghi cosmonauti Gagarin raccontava che l'universo era un buco nero, che la Terra sembrava una zucca marcia e che di lassù l'Unione Sovietica non si riusciva nemmeno a distinguerla. E così la sua opera letteraria rimase per sempre incompiuta. Gagarin venne sospeso dal servizio e per la frustrazione si mise a fare giri insensati con il piccolo aeroplano che gli aveva regalato Chruscev. Volava tra le nuvole cercando la morte, finché nel 1968, finalmente, precipitò. In seguito gli dedicarono una valle sulla Luna, che peraltro si trova nella parte in ombra del satellite e dalla Terra non è mai visibile. Inoltre ribattezzarono una cittadina con il suo nome. Ma era una cittadina molto piccola, senza collegamento ferroviario e senza aeroporto: insomma, più che altro un paese. Poco prima della morte di Gagarin, nacqui io.

Per venire a prendere mia madre e me all'ospedale Grauermann, mio padre usò un taxi. L'ospedale si trovava sul Kalinin Prospekt, nel centro della capitale, lì dove ora ci sono una farmacia, una cassa di risparmio e un salone di bellezza.

- Svolti qui a destra - disse mio padre al tassista quando la vettura raggiunse il Kalinin Prospekt.

- Non posso - obiettò l'autista. - E tutto chiuso per le celebrazioni. Non si può svoltare da nessuna parte: dobbiamo andare dritto. -

- Ma io devo andare all'ospedale Grauermann a prendere mio figlio, che e appena nato - spiegò mio padre.

- In un giorno così importante? Congratulazioni! Dovrebbe chiamarlo Ottobrino, o qualcosa del genere. Però non posso svoltare lo stesso - ribatté il tassista.

- E va bene. - Mio padre tirò fuori il portafoglio dalla tasca dei calzoni e gli diede venticinque rubli. L'auto tracciò immediatamente un'ampia curva nel bel mezzo del Prospekt e andò a fermarsi dritto dritto sul marciapiede davanti all'ospedale.

- Certo che avete una bella faccia tosta - si sorprese un grasso vigile urbano che se ne stava proprio lì accanto. Anche lui ricevette venticinque rubli. Esattamente la stessa cifra che mio padre rifilò al portiere dell'ospedale perché lo lasciasse entrare e all'infermiera che mi consegnò a lui e alla tizia del reparto amministrativo perché mi registrasse in fretta. Così facendo mio padre spese in ospedale lo stipendio di un mese. In compenso ora aveva me, e così poté riportarci tutti a casa a bordo dello stesso taxi. C'erano poliziotti dappertutto, e a ogni angolo erano appese grandi bandiere rosse.

All'epoca naturalmente io non potevo vederle. Ero appena nato, e giacevo sul sedile posteriore di una vecchia Volga avvolto fin sopra la testa in una calda coperta bianca.






Wladimir Kaminer

 


Militarmusik


https://youtu.be/PfHxsjH0bUI




mercoledì 15 settembre 2021

 




Io scrivo da un Impero che distende 

tutti i confini fino all’acqua. Sulla pelle 

ho sperimentato due oceani e due continenti, 

mi sento quasi come il globo: non 

c’è più un posto dove andare. Solo stelle 

più in là. E brillano.





Iosif Brodskij


Ninnananna di Cape Cod



https://youtu.be/FUJmnJhLpUQ







( non luoghi comuni )

 La vita, aveva detto, doveva essere vissuta; e i morti lasciati alla morte. Il presente è tutto ciò che un uomo realmente possiede, checché ne dicesse certa gente; e l'uomo saggio, che è anche colui che vive secondo natura, è dotato di istinti sani e di una naturale ripugnanza alla morte e alla malattia, e non permette che il passato, il quale dopo tutto non esiste più, disturbi, tanto meno distrugga, il presente. Che è quanto, spiegò, il passato finisce sempre per fare. L'unico modo sicuro di trattarlo è dimenticarlo


Vera


 Elizabeth von Arnim




https://youtu.be/788VQ83cut4










martedì 14 settembre 2021

 Si cresce. E la pioggia è come se restasse sui rami dell'albero che un giorno dominerà la terra. Ed è bello che ci sia la pioggia: libera il cielo, le tue cangianti, meste espressioni. E libera le strade dalle masse silenziose, così noi possiamo ballare. 


Ritorno dal nulla ( 

The Basketball Diaries )





https://youtu.be/PpIUQ5jwJqM




 “La fotografia, come la musica, coglie l’attimo che non riusciamo a cogliere, ciò che siamo stati, ciò che avremmo potuto essere.”



- Per Isabel: un mandala -


Antonio Tabucchi




https://youtu.be/Bp5QiMZ3F18






lunedì 13 settembre 2021

 “Il legno sembra fermo, ma è sottoposto a pressioni interne che lentamente lo spaccano.

La ceramica si rompe, fa subito mostra dei suoi cocci rotti.

Il legno no, finché può nasconde, si lascia torturare ma non confessa.

Io sono di legno”


Giulia Carcasi


https://youtu.be/IdBNJvKQKuk





domenica 12 settembre 2021

 Fino a quando mi è capitato di pensarci non era mai capitato di sapere che nella teogonia esisteva pure una Dea della Pace. In realtà alla fine l'ho scovata. Eirene ( per i romani Pax ). Probabilmente il primo caso di discriminazione della storia ( sono pronto per il campionato mondiale di cruciverba. Se cercavate un uomo d'azione credo che ci sia un equivoco )



https://youtu.be/KI8b6GQ5C80




sabato 11 settembre 2021

 


Guardando questo film si capisce come il sodalizio con Lou Reed sia stato qualcosa di sublime




https://www.raiplay.it/video/2021/09/Heart-of-a-Dog-da79c7c4-5ffb-423b-95f5-58bb442e4ad3.html



https://youtu.be/2lntkQHc-tY




 "E così, ci sono città e visi che si scoprono solo per poi perderli, nulla ci ritorna mai, né quello che non abbiamo avuto, né qualcuno che meritavamo"


L'inverno a Lisbona


Antonio Munoz Molina



https://youtu.be/H4RDtq-uZPg





venerdì 10 settembre 2021

 Possano presto tornare le cose ad accadere senza la sensazione continua di vivere nella deprivazione. Dopo molti anni inizia a mancarmi, giusto per fare un esempio, la vita randagia di quando si poteva stare un po' sbracati a bivaccare nelle stazioni in cui magari ci si era recati con largo anticipo o che frequentavamo soltanto per il gusto di respirare l'aria di un futuro alternativo, quasi sempre senza un biglietto. E non importa se non abbiamo più l'età o le physique du rôle.



https://youtu.be/eYIp9lotYY8

















 Con lucidità, e fuori da ogni complottismo, visto anche l'articolo 438 della costituzione, va sottolineato come  sia abbastanza evidente il fatto che i vaccinati stiano rimpicciolendo ( beh perlomeno a breve finalmente avrò qualche chance di fare il pivot e ,volendo, potrei pure avere un futuro nel mondo del porno, fra le riserve. Passaporto Verde a parte, certo )





https://youtu.be/PEHN3iWCH-4






giovedì 9 settembre 2021

 Charles Bukowski


 


dovrei essere un grande poeta


e il pomeriggio casco dal sonno


so che la morte mi viene addosso


come un toro gigantesco


e il pomeriggio casco dal sonno


so di guerre e di uomini che si battono nell'arena


apprezzo la buona cucina, il vino e le donne


e il pomeriggio casco dal sonno


so cos'è l'amore di una donna


e il pomeriggio casco dal sonno,


mi piego al sole dietro una tenda gialla


mi chiedo dove sono finite le mosche dell'estate


ricordo la morte sanguinosa di Hemingway


e il pomeriggio casco dal sonno.


 


un giorno non cascherò dal sonno, il pomeriggio,


un giorno scriverò una poesia che di quelle colline laggiù


farà vulcani


ma ora casco dal sonno, il pomeriggio,


e qualcuno mi chiede: "Bukowski, che ore sono?"


e io dico: "le 3,16 e mezzo".


mi sento in colpa, mi sento odioso, inutile,


pazzo, mi sento


cascare dal sonno il pomeriggio,


bombardano le chiese, okay, va bene,


nel parco i bimbi cavalcano i ponies, okay, va bene,


le biblioteche sono piene di migliaia di libri di scienza,


una gran musica aspetta dentro la radio vicina


e il pomeriggio io casco dal sonno,


ho in me questa tomba che dice:


ah, gli altri facciano pure, vincano pure, 


lasciatemi dormire,


la saggezza è nelle tenebre


spazzare nelle tenebre come scope,


vado dove sono andate le mosche dell'estate,


acchiappatemi se vi riesce.


                                          





Le 3,16 e mezzo...





https://youtu.be/SvQRAwFXmMw




 


"Un cinico è uno che, sentendo profumo di fiori, si guarda attorno in cerca di una bara."


( attribuita a Henry Louis Mencken )



             _._._._


"Un ottimista è un ragazzo che non ha fatto molta esperienza.”


 “Ti amo come gli abitanti del New England amano le torte.”



Don Marquis




https://youtu.be/q7ZZVJ120A4





mercoledì 8 settembre 2021

 Parafrasando Bianciardi, l'armistizio dovremmo concepirlo  in interiore homine, e  tornare così  a sintonizzarci col cosmo ( detto in maniera più prosaica: dovemmo fa' pace cor cervello )


https://youtu.be/hdSE_696C4U






martedì 7 settembre 2021

 Probabilmente è solo una mia sensazione, ma la visione della puntata più recente della Grande Storia mi ha persuaso a convincermi che, di questo passo, nelle future revisioni il Duce passerà come una vittima delle circostanze ( cosa che magari è vera solo in piccolissima parte, mettendo in conto anche che chi ha perso in maniera così sciagurata ovviamente per almeno settanta anni perde il diritto di mettere il naso nella ricostruzione degli eventi). È davvero un peccato, per loro, che per cancellare le prove del misfatti compiuti nell'attuazione di un programma dove la vanagloria faceva la parte del leone, avranno bisogno di duecento anni buoni , e nel frattempo saranno i grandi fiori gialli e le felci a farla da padrone




https://youtu.be/9wHti_GY1V8







lunedì 6 settembre 2021

 Un paio di anni fa feci la comparsa ( la mia terza performance in tal senso ) nel film di Laura Bispuri, "Figlia mia" ( peraltro partecipai al provino per un altro ruolo che forse avrebbe potuto fare risalire le mie quotazioni, o perlomeno l'autostima. O magari tutto il contrario ) . Non ero però riuscito a vederlo montato sino a sabato, quando lo hanno trasmesso su Rai movie. Difficile recensire un film così potente su cui aleggia la musa rediviva del neorealismo. Posso però dire di sicuro che se la location fosse stata quella di un'altra scena probabilmente avrei detto alla troupe di andare perché io avrei aspettato l'alba meditando sul senso della vita dentro quegli apotropaici anfratti ancestrali



https://www.raiplay.it/video/2020/07/Figlia-mia-ffe03088-e81d-449b-b7f9-d98a19c488d1.html





https://youtu.be/N9qBsmZnB5w




 Se mi dovessero chiedere un parere sulla raccolta di firme sull'eutanasia direi che, pur essendo ampiamente a favore per tutte quelle situazioni dove è abbastanza chiaro che siamo nei territori del buonsenso, probabilmente non è di quelle cose che si possono delegare a scatola chiusa e nemmeno in maniera troppo sbarazzina ( tono che mi pare di percepire pure quando si parla di aborto, che in realtà proprio una scelta sbarazzina non è, a prescindere dal fatto che ritenga la legge che lo autorizza una scelta di civiltà ), e possibilmente anche non in una fase storica dove in teoria si sta investendo per salvare più vite possibili, salvo voler dare ragione alla frangia tosta dei complottisti, che credono veramente che "Loro" marcino  spediti verso la soluzione finale ( mentre io sono convinto che potrebbe trattarsi semplicemente di una miscela di incompetenza, business ed entropia ). Penso che dovremmo sperare in un momento di sobrietà laica del legislatore per affrontare un argomento così complesso. Anche perché, aggiungendo per alleggerire, non vorrei precipitare in una situazione equivoca nel momento in cui mi dovessi concedere tutta una tirata per recuperare il credito di sonno ( e ritrovare l'ispirazione giusta per riordinare meglio le idee )




https://youtu.be/kcHe82ofcjw




domenica 5 settembre 2021

 Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l'epoca della fede e l'epoca dell'incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l'inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi; eravamo tutti diretti al cielo, eravamo tutti diretti a quell'altra parte — a farla breve, gli anni erano così simili ai nostri, che alcuni i quali li conoscevano profondamente sostenevano che, in bene o in male, se ne potesse parlare soltanto al superlativo. Un re dalla grossa mandibola e una regina dall'aspetto volgare sedevano sul trono d'Inghilterra; un re dalla grossa mandibola e una regina dal leggiadro volto, sul trono di Francia. In entrambi i Paesi ai signori dalle riserve di Stato del pane e del pesce era chiaro più del cristallo che tutto in generale andava nel miglior ordine possibile e nel più duraturo assetto del mondo.


Racconto di due città - Charles Dickens


https://youtu.be/4nTo8rjo-lM




sabato 4 settembre 2021

 Dopo che ho visto su rai 5 un paio di puntate devastanti di racconti di luce credo che metterò la sordina pure agli ultimi sussulti di vittimismo. Anche se, rispetto alle performance degli atleti paraolimpici, e pure a quelli rimasti fuori dalla manifestazione  ( verso cui provo una muta devozione ), nel caso specifico oso aggiungere che è impossibile dare un senso a una realtà in cui si continua a fare figli in pressoché totale assenza di  prospettive, senza indossare lo sguardo dell'antropologo





https://www.raiplay.it/programmi/raccontidiluce




https://youtu.be/tc6X6RDcV_E






 « Labentis speciem lacus cometae

iam repercutiens quievit ater.

Zephiri variant ais liquores.


 


Il riflesso della cometa

è sprofondato nel lago.

Il vento, dici, cambia i colori »



( Nicola Gardini, De coloribus )




 

https://youtu.be/4iV4NwSbscg





venerdì 3 settembre 2021

 "Riversa di nuovo, a caso


su di me i grandi pallidi gigli


delle tue nenie,


le rose rosse dei tuoi valzer"


( Hermann Hesse )





https://youtu.be/t9CHYaNPdUo





giovedì 2 settembre 2021

 Lithium


https://youtu.be/XOuYtlex5Cs





mercoledì 1 settembre 2021

 https://mabastainsoma.blogspot.com/2020/02/chiedi-alla-polvere-john-fante_74.html?m=1



“A una principessa Maya, da un gringo immeritevole”


John Fante


https://youtu.be/QQHfmiZBisg





 Bei tempi, quando i precetti erano pochi e ben condivisibili: non fare il bagno prima che siano trascorse tre ore da quando hai mangiato altrimenti spiri, non guardare mai il sole senza occhiali se no diventi strabico ( e per una visita specialistica dallo strombologo devi attendere Ere o venderti un rene se opti per una visita in uno studio medico privato ), e soprattutto non contraddire i matti perché sono fortissimi



https://youtu.be/Rw1mcV5laRI