lunedì 30 dicembre 2019

L’isola di Arturo

Capitani di lungo corso oziosi,
marinai stanchi, mozzi e
– buffoni delle navi – cuochi
bevono vini aspri
a mezzogiorno; dolci
liquori a notte. Donne,
immediato cade l’oblio sugli amori rubati
tornano al talamo nel mese del ritorno.
Con movenze di uccelle, giri
di gonne a fiori
portano fichi, odori
di stanze, un’eco di più forti risa;
ci coprono il volto ai prodigi,
ai portenti, ai millantati tradimenti.
Vanno a letto appagate, e hanno
conchiglie giganti fra le mani, dono
dei capitani e marinai mariti,
dei figli mozzi,
dei fratelli guardiani; si dilata
nel piccolo orecchio il suono incommensurabile
dei mari. Timide all’alba vanno
agli altari: ai Santi, alle Sante
dall’orecchio largo di pianti.

Qui ci raggiunse il respiro delle esperidi.

O aculei, di cui
fiera mostravo le stimmate
o lunga voluttà delle alghe attraversate.
o sole, –
umile pietra il mio corpo alla tua lamina d’oro avvolgente,
poveri fogli i miei versi alle tue cesoie;
misera forbice la mia mente che divide
alla tua pietra che rompe – ma unico riparo la mia bocca
alla tua lingua rovente – voi
c’insegnaste dolore, bacio, carezza. Disarmati
entrammo in un mondo di parole.

Sazi una notte di racconti;
confusi – era la fioritura dell’assenzio -, analfabeti, illusi
disegnammo le case, i giardini; ai gelsomini
sfilammo l’anello d’argento,
rompemmo, sacerdoti solenni il lungo, casto
fidanzamento – con te, o Luna
che giri e rigiri –
e in fretta, alla partenza – non si calcolò la geometria
……………………………delle vele –
fondammo un partito, prestammo giuramento.
Tracciammo vie miliari sul mare,
ci spartimmo i poderi del cielo,
in parti uguali
dividemmo l’oro delle nostre rapine
fra i sogni inermi.

Percorremmo tutti i continenti.

Dovunque – scoprimmo – si vendono fuochi d’artificio, o
…………………………… Sole!
Dovunque si fa commercio delle tue scintille!



Fabrizia Ramondino


https://www.google.com/amp/s/poetarumsilva.com/2013/10/23/fabrizia-ramondino-ma-io-non-sono-l-ombra-alcune-poesie/amp/




domenica 29 dicembre 2019

Chiunque avrà una lontana familiarità con le difficoltà dello stile saprà figurarsi come andassero le cose: lui scriveva, e quel che aveva scritto non gli sembrava cattivo; leggeva, e trovava tutto da buttarsi ai cani, correggeva, per poi fare a pezzi il foglio; tagliava; aggiungeva; andava in visibilio, per cadere tosto in disperazione; la notte gli era propizia, e inviso il mattino; coglieva al volo un’idea per poi perderla; si vedeva davanti il suo libro sin nei minimi particolari, e un momento dopo esso svaniva; recitava, a tavola, la parte dei suoi personaggi; la declamava passeggiando; ora rideva, ora piangeva; ondeggiava fra questo stile e quest’altro; oggi preferiva l’eroico e il pomposo, domani il semplice, il piano; ora esplorava la valle di Tempe, ora i campi di Kent e Cornovaglia; e  non avrebbe saputo dire di sé se fosse il genio più divino o il più grande pazzo di questo mondo. [...] Si sentiva invadere dalla ineffabile speranza che tutta la sua turbolenza giovanile, le sue goffaggini, i suoi rossori, le lunghe passeggiate, l’amore della natura, altro non fossero se non la prova che egli apparteneva a una razza sacra piuttosto che nobile – che egli fosse, insomma, destinato per nascita a essere scrittore piuttosto che gentiluomo. Per la prima volta dopo la notte della grande inondazione, si sentì felice.


Orlando ( V.  W. )



sabato 28 dicembre 2019

( niente; ci vuole un fiore )

https://m.youtube.com/watch?v=onbj0ItqaAE





venerdì 27 dicembre 2019

Per l'uomo tribale, lo spazio era il mistero incontrollabile. Per l'uomo tecnologico, è il tempo a occupare lo stesso ruolo.

 Marshall McLuhan


https://m.youtube.com/watch?v=yhJd4LDT1wE





lunedì 23 dicembre 2019




l'eredità di un frantoio, il cielo. E nulla di tetro


https://www.youtube.com/watch?v=dxvuMb0jZRk








sabato 21 dicembre 2019

Mille pezzi di un delirio



Amor proprio, non pervenuto



https://www.youtube.com/watch?v=OXLjPFqiWBs






mercoledì 18 dicembre 2019

Non si trova mai una cattedrale, un’onda in una tempesta, il salto di una ballerina abbastanza alto come ci si aspettava.



(Marcel Proust)


https://www.youtube.com/watch?v=FyJBIhEd1kU



domenica 15 dicembre 2019

Un pagliaccio, per definizione, è colui che trasforma ciò che non capisce in un grande scherzo.



( Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet )


https://m.youtube.com/watch?v=1JZMtD8psTQ




sabato 14 dicembre 2019

L'indecisione è la principale di tutte le passioni. 


( Simon May )

https://www.youtube.com/watch?v=5OT2M1r-XyM



invisible sun




venerdì 13 dicembre 2019

Raccontami

Soffice creatura,
raccontami dei tuoi regni di quiete,
dei tuoi desideri
e delle tue sperdute paure.
Parlami di quei nèi,
che un tempo uniti erano mappe per perdute isole.
Di tutti i rami
che carichi di brune foglie
s’intrecciano per correre sul tuo viso.
Del mosaico di pregiati minerali
di cui sono composti i minuscoli tasselli dei tuoi occhi.
Parlami ancora della tua pelle
d’argento e d’ambra,
al tatto solo tua.
Lascia che canti
e che racconti la tua storia
a questi occhi silenziosi. 


Francesco De Luca

 

https://www.youtube.com/watch?v=kHvYNafvLIE

 

 

 


«Devo correre, il blues cade come grandine. E il giorno continua a tormentarmi... c'è un segugio infernale sulle mie tracce.»

(Robert Johnson, Hellhound on my Trail)





giovedì 12 dicembre 2019

l'abisso magnetico del solipsismo selvaggio




mercoledì 11 dicembre 2019

Una regina sperimentale, resuscitata 68 volte nella storia. Una regina hipster. Una Maria Stuarda ribaltata che ferma un impiccagione per sposare il condannato. C'è in cielo un lago che porta il suo nome { nel sonno siamo posseduti dallo spirito di Shakespeare ( o di suo cognato, insomma ) }

https://m.youtube.com/watch?v=9m28KjYu9xo






lunedì 9 dicembre 2019





Se, come del resto si dice sia valido per i cani, è vero che i fantasmi assumono il carattere di coloro cui appartengono, allora non dovrei avere troppo da temere nel caso facessero capolino ( o forse sarà il sonno come sempre a farla da padrone )


https://www.youtube.com/watch?v=vQ40OUrZj8g



Spacciavano deliri per verità conclamate, mentre noi naufragavamo dentro sogni in bottiglia, risalendo arcobaleni nelle tenebre con la lava nelle scarpe ( come in un sortilegio  )



domenica 8 dicembre 2019

Cauda pavonis,
la bagna càuda,
“U Carcamagnu"
( Il resto lo sapevi già )

https://m.youtube.com/watch?v=tf1q2_VN2bk



sabato 7 dicembre 2019

La luna ama i laboratori del cielo

https://m.youtube.com/watch?v=dZRzO-moBNs



mercoledì 4 dicembre 2019


Era diventato un conoscitore della poesia trovata nei nascondigli abbandonati. il minuscolo cuneo di spazio stentato fra i mobili ammucchiati e la porta di casa in cui si erano infilati coloro che se ne andavano. L'ampio arco invitante di una vecchia chiesa oppressa dai palazzoni, l'unica porta aperta nell'intero isolato, le macerie sulla scalinata spinte via durante la fuga e il passaggio sgombro a creare una sorta di tappeto per gli sposi diretti alla limousine della luna di miele. Fuori, in campagna, la sola finestra libera fra le altre rivestite di assi al primo piano della fattoria e lo zerbino di vetri infranti. Quelli dentro avevano tentato una sortita e lì la storia si interrompeva. Ce l'avevano fatta?

Colson Whitehead




per me Verbinski, se voleva descrivere l'inferno, ha colto nel segno. Un non luogo dove si aspetta un salvatore prigionieri in un loop ( e molte messe sotto questo profilo sono un trailer )


 https://www.youtube.com/watch?v=pTkRyRcBezg



martedì 3 dicembre 2019

Ci sarebbero un paio di cose da dire
che nessuno la legge
che questi nessuno sono pochi
che sembrano tutti presi dal discorso della crisi mondiale
e dal discorso di mangiare tutti i giorni
si tratta di un discorso importante
ricordo quando morì di fame lo zio Juan
diceva che nemmeno si ricordava del cibo e che quindi non c’erano problemi
ma il problema si presentò dopo
non c’erano i soldi per la bara
e quando finalmente arrivò il camion del Comune a prenderlo
lo zio Juan sembrava un uccellino
quelli del Comune lo guardarono con sdegno o indifferenza
mormoravano
che stavano sempre a disturbarli
che loro erano uomini e seppellivano uomini
non uccellini come lo zio Juan
soprattutto perché lo zio si mise a cinguettare lungo il viaggio
fino al crematorio municipale
a loro sembrò una mancanza di rispetto ed erano molto offesi
e quando gli mollavano una sberla per farlo stare zitto
il cinguettio svolazzava nella cabina del camion e loro sentivano che
li cinguettava in testa
lo zio Juan era così
gli piaceva cantare
e non credeva che la morte fosse un buon motivo per non cantare
entrò nel forno cinguettando
uscirono le sue ceneri e cinguettarono un po’
e i compagni municipali si guardarono le scarpe grigie di vergogna
ma tornando alla poesia
i poeti oggi se la passano piuttosto male
quasi nessuno li legge
quei nessuno sono pochi
il mestiere ha perso il suo prestigio
per un poeta è ogni giorno più faticoso
conquistarsi l’amore di una ragazza
essere candidato a presidente
farsi fare credito da qualche bottegaio
che un guerriero compia delle prodezze affinché lui le canti
che un re paghi ogni suo verso con tre monete d’oro
e nessuno sa se questo accade perché sono finiti
le ragazze
i bottegai
i guerrieri
i re
o semplicemente i poeti
o se sono successe entrambe le cose ed è inutile
rompersi la testa cercando una soluzione
il bello è sapere che uno può cinguettare
nelle più strane circostanze
zio Juan dopo morto
io ora
affinché tu mi ami.


Juan Gelman

lunedì 2 dicembre 2019


VERDE
Le dita di vetro incurvate pendono verso il basso. La luce scivola giù lungo il vetro e lascia andare una pozza di verde. Tutto il giorno le dieci dita della lustra goccia cadono verdi sul marmo. Le piume dei parrocchetti – le loro lamentose strida – le foglie affilate delle palme – verdi anch’esse; aghi verdi che scintillano al sole. Ma il vetro duro cola sul marmo; le pozze si librano sopra la sabbia del deserto; i cammelli vi ondeggiano attraverso; le pozze si posano sul marmo; le corse fanno loro da margine; le erbacce li inglobano; qua e là un fiore bianco; la rana si capovolge; di notte le stelle stanno lì senza interruzione. Viene la sera, e l’ombra spazza via il verde verso il  caminetto; la superficie increspata dell’oceano. Non arrivano navi; le onde senza scopo oscillano sotto il cielo vuoto. È notte; gli aghi lasciano andare gocce di blu. Il verde è finito.



BLU
Il mostro camuso risale alla superficie e spruzza dalle narici due dritte colonne d’acqua, di un bianco potente al centro, che si disperdono in un bordo di perline blu. Tratti di blu bordano il telone nero del suo nascondiglio. Canta lasciando scorrere l’acqua attraverso bocca e narici, appesantito dall’acqua, e il blu si richiude su di lui, innaffiando i ciottoli lucidi dei suoi occhi. Giace gettato sulla spiaggia, liscio, ottuso, perdendo scaglie blu secche. Il loro blu metallico macchia il ferro arrugginito sulla spiaggia. Blu sono le costole del relitto della barca a remi. Un’onda rotola sotto le campane blu. Ma la cattedrale è differente, fredda, carica di incenso, azzurra dei veli delle madonne.




Virginia Woolf – Blu & Verde

 

 https://www.inkroci.it/racconti-brevi/i-racconti/racconti-classici-brevi/virginia-woolf-blu-verde.html

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=r-GN1ibonvE





https://www.youtube.com/watch?v=DuDhiHSksaA