Con gli occhi pieni di rondini ("potevamo anche chiamarlo sonno")
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"Dobbiamo impare a determinare la nostra rotta secondo le stelle, non seguendo le luci di ogni nave che passa." (Omar Bradley) Oppure niente
mercoledì 28 dicembre 2016
lunedì 26 dicembre 2016
Il silenzio è un grido meccanico, la parola l`incanto degli scettici. Il resto sono tigri che nuotano nel mare agitato della poesia, e nero di seppia
giovedì 22 dicembre 2016
Di Janos Bolyai non esistono immagini su cui gli studiosi concordino. Quindi non esistono immagini. Anche dal punto di vista dell’iconografia popolare, l’unica pagina di wikipedia che accenna alla questione è in ungherese. Quindi, in fondo, non esistono neppure cenni. Tuttavia su di lui spende qualche riga Cesare Lombroso che ne L’uomo di genio sotto la caratteristica dell’originalità scrive Bolyai, per la sua invenzione della quarta dimensione nella geometria non euclidea, è stato chiamato, il geometra della follia e paragonato a un mugnaio che cerchi di tirare fuori la farina dalla sabbia. E, nel capitolo Genio e follia, aggiunge Tutti i matematici ammirano il grande geometra Bolyai, le cui eccentricità appartenevano a un carattere folle, una volta sfidò tredici ufficiali a duello, si batté con loro e tra un duello e l’altro suonava il violino, l’unico pezzo di arredamento di casa sua. Quando andò in pensione si stampò da solo il proprio manifesto funebre, lasciando in bianco la data, e si costruì la bara da solo. (…) impose ai suoi eredi di piantare un melo sulla sua tomba in ricordo di Eva, di Paride e di Newton. Costui era il grande riformatore di Euclide
Chiara Valerio
http://aaa.arenamusic.com.br/arquivos/01%20MP3/INTERNACIONAL/P/PulpFiction/Pulp%20Fiction%20-%20Jack%20Rabbit%20Slims%20Twist%20Contest.mp3
martedì 20 dicembre 2016
lunedì 19 dicembre 2016
domenica 18 dicembre 2016
martedì 13 dicembre 2016
lunedì 5 dicembre 2016
Astratto
Lei mi stava divorando dall'interno, come una febbre sconosciuta. Quella notte sognai coriandoli neri che piovevano tra i vicoli poco illuminati immersi nei sospiri dentro cui mi tuffai all'improvviso. Mai voltare le spalle a un incubo