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"Dobbiamo impare a determinare la nostra rotta secondo le stelle, non seguendo le luci di ogni nave che passa." (Omar Bradley) Oppure niente
sabato 30 novembre 2019
giovedì 28 novembre 2019
( il guarito immaginario )
Insomma, alla fine di conti, l'unica cosa che da cui sono sempre stato immune è la sindrome di Stoccolma
mercoledì 27 novembre 2019
lunedì 25 novembre 2019
«In sala visite sono concessi due abbracci: uno all'arrivo e uno quando ve ne andate.»
Orange is the new black
https://www.youtube.com/watch?v=1BM2Cjn-Ld4
domenica 24 novembre 2019
Era la prima volta che incappavo nell'avventura sempre scottante, mai gratuita, dell'essere tradotti, del vedere il proprio pensiero manomesso, rifatto, la propria parola passata al vaglio, trasformata, o mal intesa, o magari potenziata da qualche insperata risorsa della lingua d'arrivo.
I sommersi e i salvati - Primo Levi
https://m.youtube.com/watch?v=4Td01lB9RuQ&t=13s
A casa mia succedono... delle cose... incomprensibili! Le piante... le innaffio regolarmente e muoiono tutte, la frutta... marcisce, i soffitti... sembra che avanzino, certe... e non so, se vuoi venire a controllare.
Bianca ( Nanni M. )
sabato 23 novembre 2019
vivida come un abisso morbido al calor bianco, la notte cambia il colore alle cose e inverte il corso del tempo come buchi neri e stelle esplose. La notte è uno sbaraglio
https://www.youtube.com/watch?v=6o_VRLp-xwU
giovedì 21 novembre 2019
Le cose chiare e tonde ( orientativamente eh..)
Emmanuel Carrère scrive un capolavoro, "Io sono vivo, voi siete morti", biografia dello scrittore Philip Dick che con Asimov rimane il riferimento principe dei romanzi di fantascienza. Possiamo contare dunque su questa guida mostruosamente intelligente per addentrarci nell'indagine del mondo reale deviante e nelle paranoie, nei deliri e nelle visioni schizoidi dei libri di cui Dick fu vittima terminale più che autore. Un futuro gotico, marziano, allucinogeno.
Eppure, secondo me, nessuno come il romanziere William Gibson è riuscito ad anticipare e puntualizzare il mondo che ci aspetta, non solo concettualizzando l'impatto terrificante delle nuove tecnologie, ma soprattutto approfondendo gli aspetti sociali derivanti. "Neuromante", "Giù nel Ciberspazio" e "Monna Lisa Overdrive", la trilogia che l'ha reso famoso, e il mio preferito, "Luce Virtuale", raccontano di umani innestati con tecnologie meccaniche e cibernetiche, del sottostrato digitale che diventa mondo reale a se stante, della potenza devastante della cultura cyber che non inventa ma riflette plasticamente lo scenario che si sta apparecchiando per noi. Un futuro che scardina qualsiasi paradigma attuale, perché niente come la tecnologia costringe a cambiare, ad adattarsi, a rifondarsi.
Ancora più interessante rimane però la descrizione di una società nella quale, a ben leggere, il fattore dominante è la dissoluzione delle istituzioni, esemplificata dalla metafora del crollo del Golden Gate Bridge che attraversa la baia di San Francisco.
In realtà il ponte non collassa ma, pericolante e zoppo, viene chiuso indefinitamente. Su questa struttura rischiosamente in bilico nasce una comunità di spostati, una città di fuoriusciti che rappresenta l'adattamento spontaneo del nuovo mondo, privato dei punti fissi di riferimento: gli stati, le leggi, la politica, la religione, i vecchi valori, le obsolete energie. L'Istituzione con la maiuscola non esiste più, si è sgretolata sotto le spallate del terremoto che è anch'esso la metafora di uno stravolgimento non controllabile dagli attuali sistemi. Le strutture, gli impianti, i ponti e i collegamenti sono infatti più fragili di quanto possiamo immaginare, e destinati a cedere di fronte all'esplosione dell'entropia che con cunei improvvidi continuiamo noi stessi ad alimentare.
Nei romanzi di Gibson, in un momento imprecisato, schiacciata dal proprio peso e non abbattuta dallo tsunami, la torre di Babele è crollata: l'utopistica costruzione ha semplicemente superato i limiti di chi l'ha costruita e si è afflosciata come una torta mal lievitata. E il mondo si è ricombinato in formati diversi: non più stati e sovra nazioni ma multinazionali, organizzazioni diversamente criminali e comunità spontanee, non più monete e banche ma crediti digitali, non servizi pubblici ma micro privati, non un rigido sistema sociale, ma un adattamento fluido e continuo. Su tutto, la tecnologia mette un suggello e un cancello tra chi è dentro e chi è fuori, è questa la discriminante.
Possiamo ora reagire in due modi: rimuovere Carrère, Dick e Gibson (chi li ha letti?) e continuare a vivere come sino a oggi; oppure riconoscere agli artisti veri e sensibili, non ai tarantolati dal potere e dal soldo, un istinto anticipatorio e predittivo. E dunque riflettere sul crollo delle istituzioni che stiamo perseguendo con la testarda e irragionevole determinazione dell'homo sapiens che tutto distrugge attorno a sé.
Se leggiamo bene la situazione, infatti, camminiamo già in un mondo "post". Non abbiamo uno, ma due Papi, e l'ultimo già delegittimato e combattuto; la Chiesa mostra crepe e derive che minano la fede; la religione segue ormai la moda del politicamente corretto; l'Europa sta collassando, piegata dalla finanza, dai burocrati e dai tedeschi; la politica lavora di sega, ogni giorno, per recidere il ramo su cui è abbarbicata come un lichene; la democrazia latita, la costituzione è tirata per la giacca, un tessuto elastico coprente; le banche hanno perso la cosa più preziosa, il credito; la formazione è diventata uno stanco parcheggio; la criminalità controlla intere regioni; la giustizia, il popolo e il bene pubblico...
Che cos'è il bene comune?
No, non consiglio Gibson, fa male conoscere il proprio futuro. Ma, datemi retta, armiamo di remi questa nostra Sardegna e allontaniamoci nel mare il prima possibile, via.
Ciriaco Offeddu
(Manager e scrittore)
lunedì 18 novembre 2019
giovedì 14 novembre 2019
quando lo incrociai mesi fa mi Pepp scelse di mettermi al corrente del fatto che secondo tutto il precipitato alla base ci stavano il linguaggio e le tecniche di respirazione. La scorsa settimana mi spacciò come un intercalare l'essere stato reduce da una sorta di esaurimento. Oggi, su un altro marciapiede, si è detto certo che con una respirazione perfetta arrivano gli angeli. "Spero non per il colpo di grazia" ho pensato subito. Dopodiché mi è tornato in mente Milo.
Annuario Dal corpo spinato, fili si arrampicano in aria con la prova dell'urlo. Come una primitiva formula di povertà, tutto il cibo si scioglie nelle gocce per il cuore, tutto il sonno s'incrosta alla materia, quell'incontro tra raptus e firmamento dove ritorniamo cancellati.“
Milo De Angelis
mercoledì 13 novembre 2019
Ruth - Devi promettermi che non mi guarderai, specialmente se dovesse sfuggirmi qualche risatina.
Carlo - Sta’ attenta a non farlo. Dobbiamo badare a non offendere madame Arcati.
Ruth - Ma allora, perché hai invitato i Bradman? Lui non è meno scettico di noi.
Carlo - Li ho avvertiti. Devono esserci più di tre persone e non potevamo invitare il vicario con sua moglie... Primo, perché sono tremendamente noiosi; secondo, perché probabilmente non avrebbero accettato. Non ci restavano che i Bradman.
Edith - (Entra veloce con il portasigarette)
Carlo - Grazie Edith. Ce l’avresti fatta ugualmente con un po’ più di calma.
Edith - Si, signore. (Esce)
Carlo - (Porge il bicchiere a Ruth) Provalo, com’è?
Ruth - (Sorseggiando) Ottimo.
Carlo - All’invisibile!
Ruth - (Ridendo) Sarebbe un ottimo titolo per il tuo romanzo.
Carlo - Se stasera andrà tutto bene, domani attaccherò la prima stesura.
Ruth – Dimmi Carlo, Elvira ti aiutava, nel tuo lavoro?
Carlo - Di tanto in tanto, quando riusciva a concentrarsi.
Ruth - Avrei proprio voluto conoscerla.
Carlo - (Bevendo) Mi chiedo se ti sarebbe piaciuta.
Ruth - Da come ne parli, direi di si. Doveva essere una donna incantevole. Sì, sono sicura che mi sarebbe piaciuta, sai, perché non ho mai provato un attimo di gelosia verso di lei. E’ un buon segno, no?
Carlo - Povera Elvira.
Ruth - Sei ancora addolorato, quando pensi a lei?
Carlo – No, ma qualche volta vorrei esserlo.
Ruth - Se io morissi prima che tu ti fossi stancato di me... mi dimenticheresti così presto?
Carlo - Beh, prima di tutto io non ho mai dimenticato Elvira... Mi ricordo com’era affascinante... Mi ricordo la sua grazia quando le riusciva di averla vinta e la sua acidità nel caso contrario... Mi ricordo la sua attrattiva fisica, che era straordinaria, e...
Ruth - Era più attraente di me?
Carlo - Che domanda... Dovrei risponderti il contrario della verità.
Ruth - Sei molto gentile.
Carlo - Grazie.
Ruth - E anche un po’ ingenuo.
Carlo - Perché?
Ruth - Perché immagini che mi dispiaccia che Elvira fosse più attraente di me.
Carlo - Scusa, non sarò aggiornato in materia di psicologia femminile, ma avrei pensato che ogni donna sarebbe dispiaciuta di...
Ruth - Non si tratta del tuo aggiornamento caro, sei soltanto un po’ scolastico.
Carlo - Cosa vuoi dire?
Ruth - Tu sai bene che Elvira se la sarebbe presa molto se tu avessi trovato un’altra donna più attraente di lei, ma questo non significa...
Carlo - (Avvicinandosi a Ruth la bacia) Tesoro, ti amo.
Ruth - (Scostandosi) Povera Elvira.
Carlo - Quel lieve bacio non ha avuto nessun effetto?
Ruth - Come sei noioso. Quando ho detto “Povera Elvira”, mi veniva dal cuore. Posami il bicchiere, da bravo.
Carlo - (Esegue) Certo che lei, sapeva godersi a fondo la vita.
Ruth - Povera Elvira!
SPIRITO ALLEGRO
di Noël Coward ( stralcio )