domenica 31 gennaio 2021

 ADDIO AL SECOLO XX


Attraverso via Marx, via Freud;

vado lungo un lembo di questo secolo,

lentamente, insonne, cavilloso,

spia ad honorem di qualche regno gotico,

raccogliendo vocali cadute, piccoli ciottoli

tatuati di rumori infiniti.

La linea di Mondrian davanti ai miei occhi

continua a tagliare la notte in ombre rette

ora che non entra più solitudine

nelle pareti di vetro.

Attraverso via Mao, via Stalin;

guardo l’istante dove muore un millennio

e un altro allunga il suo terrestre dominio.

Il mio secolo verticale e pieno di teorie …

Il mio secolo con le sue guerre, i suoi dopoguerra

e il suo tamburo di Hitler laggiù lontano,

tra sangue e abisso.

Proseguo tra le pietre dei vecchi sobborghi

per una bevuta, per un po’ di jazz,

contemplando gli dei che dormono sciolti

nella segatura dei bar,

mentre decifro i loro nomi al passo

e seguo il mio cammino.



Eugenio Montejo



https://youtu.be/n86qPSRezk0




sabato 30 gennaio 2021

 Carmencita dreaming


https://youtu.be/XJBNfCEhVB8




venerdì 29 gennaio 2021

 Quel cielo a cristalli liquidi, di vent'anni fa.

Aspettando l'alba sotto i sicomori,

Per un amore ricamato nel vento, 

perso, o soltanto rimandato



https://youtu.be/t_F_41M7zuI










mercoledì 27 gennaio 2021

 La traccia insidiosa nella quale il tempo si allontana da noi.

Voi, predecessori, sangue nella scarpa. Sguardi senza occhi, parole senza bocca. Forme, prive di corpo. Discesi al cielo, dispersi in tombe lontane, resuscitati dai morti, ancora, sempre rimettendo ai nostri debitori, triste pazienza d'angeli.

E noi, ancora, sempre avidi del sapore di cenere delle parole. Non ancora, come dovremmo, muti. Di' per favore, grazie.

Per favore. Grazie.

Risa antiche, di secoli. L'eco, immane, più volte spezzata. E il sospetto che nulla più verrà all'infuori di questa risonanza. Ma solo la Grandezza giustifica la mancanza contro la legge e riconcilia il colpevole con se stesso.

Uno di loro, Kleist, colpito da quest'udito troppo sensibile fugge con pretesti che non gli è concesso penetrare fino in fondo. Senza meta, sembra, segna la lacerata carta d'Europa con la sua traccia bizzarra. Dove io non sono, lì c'è la felicità.

La donna, Günderrode, confinata in quel cerchio ristretto, meditativa, perspicace, integra, risoluta a vivere per l'immortalità, a sacrificare il visibile all'invisibile.

Che si siano incontrati: vagheggiata leggenda. Winkel sul Reno, noi l'abbiamo visto. Un luogo adatto.

Giugno 1804.




Nessun luogo. Da nessuna parte ( Christa Wolf )



https://youtu.be/uFJcbIgWsos




lunedì 25 gennaio 2021

 Piccoli iceberg azzurri fluttuano e schioccano al largo. 

- Vorrei morire e rinascere in questo posto, - dico. - È un luogo davvero straordinario.

- Per noi non c'è problema, - commenta Matt.



( Robert MacFarlane - Underland )



https://youtu.be/ZrEnVO6X2vs




domenica 24 gennaio 2021

 Dopo più di 50 anni, se devo dare a un peso specifico all'importanza delle conoscenze nate durante le vacanze estive nel primo quarto di secolo di vita, sul prosieguo, dovrei dire che si potrebbe parlare di un discreto 60%. La parte restante è composta quasi completamente di gioielli e di vento in ordine sparso.



https://youtu.be/wq-S8CIU7VA




sabato 23 gennaio 2021

 Erano ingenui soltanto se conveniva esserlo. Smisero di cercare di distruggere tutto, di umiliare tutto. Fusero religione, arte e scienza, perché alla base, la scienza non è che la spiegazione di un miracolo che non riusciamo mai a spiegare e l'arte è un'interpretazione di quel miracolo.


Ray Bradbury



 Cronache Marziane



https://youtu.be/R3qmS9Im_TU










venerdì 22 gennaio 2021

 A rigor di logica dovrei rientrare nella galassia dei negazionisti soltanto perché mi sembra che in questa pandemia di influenza nervosetta giochi un ruolo spaventoso la scarsa tenuta della sanità ( devastata dalle sciabolate asimmetriche sui budget in quanto ritenuta colpevole da lustri della voragine dei conti pubblici ), e probabilmente viene vista da qualcuno che conta come l'occasione per plasmare la società in maniera da essere resa , diciamo, più gestibile. Ma non vorrei davvero essere di sicuro confuso con quella massa isterica percettibilmente destrorsa che sembra spesso coincidere con la stessa che negli anni scorsi, per quasi un ventennio, ogni santo giorno, si è lasciata trasportare dal sentimento di cieca repulsione nei confronti dei popoli mussulmani per i sanguinosi episodi compiuti dai loro corrispondenti antagonisti di quella diversa realtà.



https://youtu.be/5hPxwt_zIg4





giovedì 21 gennaio 2021

 "Oggi l'autore molto spesso è fuori da ogni circui­to, non ha contatti, è una sorta di piccola monade chiusa nel suo universo personale, senza particolari relazioni con il sistema letterario. Lo si nota anche dal calo siste­matico delle raccomandazioni, le quali, anche quando ci sono, sono talmente generiche e immotivate che influi­scono pochissimo. Insomma, in passato esisteva un si­stema letterario ed editoriale, rigido e oppressivo quan­to si vuole, però funzionante e capace di selezionare i manoscritti e gli autori. Oggi c'è solo una rete a maglie larghissime che di fatto è un filtro che non seleziona nulla. L'editore diventa quindi l'unico vero filtro, mentre in passato era l'ultimo terminale di tutto un sistema, un terminale che oltretutto si collocava in modo tale che solo certe correnti gli portassero determinate bottiglie. Oggi invece tutto è confuso e le bottiglie arrivano ca­sualmente.“


Cesare De Michelis


https://youtu.be/zcbDOZWpEZU




martedì 19 gennaio 2021

 "I popoli non amano essere conquistati e per questo non lo saranno. Gli uomini liberi non possono scatenare una guerra, ma una volta che questa sia cominciata possono continuare a combattere nella sconfitta. Gli uomini-gregge, seguaci di un capo, non possono farlo, ed ecco perché sono sempre gli uomini-gregge che vincono le battaglie e gli uomini liberi che vincono le guerre."



La luna è tramontata

 John Steinbeck



https://youtu.be/-UE7tXDKIus











lunedì 18 gennaio 2021

La vera storia di Crudelia De Moon

 Mai avrei pensato che il suggerimento avuto più di trent'anni fa potesse trovare un esempio concreto e invece...

Tempo prima ero stato la vittima di una guerra di bombe d'acqua combattuta nei bagni di un campeggio internazionale e come conseguenza di un gavettone effettuato con un secchio abbandonato dal personale di servizio mi venne una fastidiosa micosi su tutto il corpo. Nelle more di quell'estate la mia schiena diede adito ad alcune voci su certe mie frequentazioni con prostitute dalla reputazione compromessa. Sopra quella chiacchiera l'amico C., arguto già da allora, mi consigliò di costruirci una leggenda. Non sapendo come declinare quell'invito lo lasciai cadere nel vuoto. 


Crudelia arrivò qualche anno dopo, da un niente che non tardò a riempirsi. 

Iniziò tutto con una chiacchera di corridoio nell'istituto professionale che frequentava nella periferia di Minneapolis. Si diceva che raccogliesse animali randagi, per portarseli in casa e sopprimerli per forgiare abitini guarniti di pellicce non convenzionali da rivendere a intermediari non meglio precisati; testimonianze regolarmente non documentate. 

Venne fuori che tutto era partito dalla contumelia adulterata di un idraulico che al bar dello sport dichiarò di aver intravisto un frigorifero con dentro dei gatti la volta che era andato nell'abitazione della suddetta per un intervento. Quando venne fuori che l'episodio a cui si riferiva l'artigiano era riferito alla villetta adiacente a quello della famiglia di Crudelia e che la presenza degli animali nel frigo era giustificata dall' animalismo estremo del vecchio proprietario, nel frattempo deceduto, che aveva dedicato tutta la seconda parte della sua vita agli animali abbandonati e forse avendo per l'impegno perso un po' di lucidità teneva gli esemplari che morivano in frigo, giusto il tempo per fotografarli per l'archivio e assicuragli con calma una degna sepoltura.


Quando la verità si palesò le voci su Crudelia si placarono, ma per lei era troppo tardi. Per reazione si era infatti organizzata creando una linea di abbigliamento con i capi in cui in effetti venivano messi degli inserti di pelliccia di animali domestici morti, con il particolare che erano tutti morti di vecchiaia o in modo del tutto accidentale e di cui i proprietari, quando c'erano, le avevano accordato il diritto per farlo, in cambio di una citazione in memoria dell'animale scomparso nella targhetta del capo.


Gli animalisti più feroci rialzarono la testa, nel mentre che lei si scelse provocatoriamente il nome d'arte di Crudelia De Moon forse anche per aizzarli alla battaglia, per tenerli svegli, o magari anche solo per lasciare i riflettori puntati su di lei a scopi pubblicitari. 



L'affare vagamente gotico dei vestiti con pellicce prosperava, ma qualche anno dopo la nostra protagonista scoprì pure di avere un talento innato con la voce, per cui mantenendo lo stesso nom de guerre fondò una casa discografica e fece uscire un paio di canzoni non ascrivibili a nessuno dei generi in voga, tutti ampiamente corredati di copertine e video musicali in linea con la chiacchiera che aveva dato origine al tutto, con il particolare che gli esemplari di animali da compagnia privi di vita erano sempre artificiale o il prodotti  di "animazioni" virtuali. Il talento innato non venne disperso dalla cattiva reputazione e da una certa ostilità incontrata sui mercati e la sua fama divenne internazionale. Sulla sua vita sentimentale mantenne un riserbo infrangibile, mentre venne fuori che tramite prestanome faceva parecchia beneficenza a favore delle cause animaliste. La cosa cambiò lievemente l'inerzia dell'opinione pubblica che iniziò a vederla sotto una luce diversa. La completa riabilitazione fu possibile purtroppo soltanto post mortem. Una sinistra neoplasia infatti la portò via troppo in fretta alle soglie dei quaranta anni. Le sue ceneri, per volontà testamentaria, riposano nel cimitero degli animali di Sant'Apollinare, tra un geco stellato e un una tartaruga albina, e sono meta puntuale di pellegrinaggio da parte di tutti coloro che prima o dopo si sono lasciati conquistare dalla sua malìa.




https://youtu.be/hs8y3kneqrs






















sabato 16 gennaio 2021

 La leggerezza dei sepolti vivi per decreto. Oltre le frontiere dei barlumi.


https://youtu.be/skreabVrMRk


venerdì 15 gennaio 2021

 Non è rassicurante pensare che, perlomeno in Italia, ogni volta che si verifica un vuoto politico, a salire in cattedra ci va sempre il più istrionico attore del cast, con uno spettacolo che resta in cartellone per circa venti anni. E perlomeno quel talento a Renzi bisogna riconoscerlo. Nel caso che la tradizione dovesse essere rispettata mi auguro solo che non ricalchi le orme di quel tipo che ha usato la fiducia in lui riposta dagli italiani sostanzialmente per consolidare i propri conti e scongiurare guai, o dell'altro che in virtù di un Ego smisurato ci trascinò nella peggior avventura della storia recente, e che non ripercorra la strada intrapresa nella sua precedente esperienza da premier, verso una tecnocrazia in cui chi stava ai margini rischiava di essere spinto verso le pareti del burrone con nonchalance.




https://youtu.be/Zl9o1QWHXko





giovedì 14 gennaio 2021

 "Il calcare è infatti formato dai corpi compressi di organismi marini - crinoidi e coccolitofori, ammoniti, belemniti e foraminiferi - che morirono in acque di antichi mari e si depositarono a miliardi sui relativi fondali. Queste creature avevano costruito i loro scheletri e le loro conchiglie con il carbonato di calcio, metabolizzando i contenuti minerali dell'acqua in cui vivevano per creare architetture complesse. In questo senso il calcare può essere visto semplicemente come una singola fase di un ciclo dinamico della Terra, quello che vede la sostanza minerale diventare sostanza animale e la sostanza animale diventare roccia; roccia che in un certo lasso di tempo - di tempo profondo - fornirà infine il carbonato di calcio con cui alcuni nuovi organismi potranno costruire il proprio corpo, facendo ripartire così un nuovo ciclo.

Questa danza di morte e di vita che sovraintende alla creazione del calcare lo rende sicuramente la pietra più viva e più strana che io conosca."



Underland


    Robert MacFarlane



https://youtu.be/ZlHsJ_Ct0jc



mercoledì 13 gennaio 2021

 Rignano Calling


https://youtu.be/7u-zDlteA8s




martedì 12 gennaio 2021

 Giovanni Battista Bracelli ( 1616–1649); un altro che ha viaggiato parecchio, nel tempo ( o che ha nutrito la mente in maniera diversamente consona )



https://www.printmag.com/post/giovanni-battista-bracellis-modern-prescience



https://youtu.be/AlHqTh-7Qqo










lunedì 11 gennaio 2021

 https://youtu.be/DN2Pdulrrog




 "Il vuoto migra verso la superficie."


Advances in geophysics - Barry Saltzman


https://youtu.be/27k6dqF8yr4



domenica 10 gennaio 2021

 Una litania di sacerdoti comincia a marciare lungo la navata, guidata da un ragazzo che fa oscillare un turibolo dal quale fuoriesce un fumo azzurrognolo. Mio padre segue la lenta processione a capo chino insieme agli aspiranti sacerdoti, tutti con veste bianca e scarpe nere e quella speciale aria linda e pulita che dà l'impressione che si lavino la bocca con il sapone quando si comportano male. Insieme a loro, decine di altri uomini salgono sull'altare e gironzolano per svolgere varie mansioni occulte. 


             ( ... )



I preti stanno continuando a baciare i libri, con baci umidi, voluttuosi, a labbra socchiuse. È l'unica parte della cerimonia che capisco. Le mani gesticolano in ogni direzione, le candele vengono accese e spente, le campane suonano, i tessuti sono toccati con un'assurda riverenza, e il coro continua a esplodere in un folle canone perpetuo che fa pensare a una mummia che cerchi di svolgere le bende con le muffole sulle mani.



( Patricia Loockwood - Priestdaddy )



https://youtu.be/l4YjWJ_q3dk



sabato 9 gennaio 2021

 “Rispetta il prossimo tuo come te stesso, e anche qualcosa di più.”


Leonardo Sciascia


https://youtu.be/Qew9cYR3t0g







giovedì 7 gennaio 2021

 Ormai gli stress test mi fanno un baffo ( al limite mi vengono le galle )


https://youtu.be/9ZA7Fp7JguM



mercoledì 6 gennaio 2021

 S’io credesse che mia risposta fosse

A persona che mai tornasse al mondo,

Questa fiamma staria senza più scosse. 

Ma perciocché giammai di questa fondo 

Non tornò vivo alcun, s’i’ odo il vero, 

Senza tema d’infamia ti rispondo.


I


Allora andiamo, tu ed io, 

Quando la sera si stende contro il cielo 

Come un paziente eterizzato disteso su una tavola; 

Andiamo, per certe strade semideserte, 

Mormoranti ricoveri 

Di notti senza riposo in alberghi di passo a poco prezzo 

E ristoranti pieni di segatura e gusci d’ostriche; 

Strade che si succedono come un tedioso argomento 

Con l’insidioso proposito 

Di condurti a domande che opprimono… 

Oh, non chiedere « Cosa? » 

Andiamo a fare la nostra visita.


Nella stanza le donne vanno e vengono 

Parlando di Michelangelo.


La nebbia gialla che strofina la schiena contro i vetri,

Il fumo giallo che strofina il suo muso contro i vetri 

Lambì con la sua lingua gli angoli della sera, 

Indugiò sulle pozze stagnanti negli scoli, 

Lasciò che gli cadesse sulla schiena la fuliggine che cade dai camini, 

Scivolò sul terrazzo, spiccò un balzo improvviso, 

E vedendo che era una soffice sera d’ottobre 

S’arricciolò attorno alla casa, e si assopì.


E di sicuro ci sarà tempo 

Per il fumo giallo che scivola lungo la strada 

Strofinando la schiena contro i vetri; 

Ci sarà tempo, ci sarà tempo 

Per prepararti una faccia per incontrare le facce che incontri; 

Ci sarà tempo per uccidere e creare, 

E tempo per tutte le opere e i giorni delle mani 

Che sollevano e lasciano cadere una domanda sul tuo piatto; 

Tempo per te e tempo per me, 

E tempo anche per cento indecisioni,

E per cento visioni e revisioni, 

Prima di prendere un tè col pane abbrustolito


Nella stanza le donne vanno e vengono 

Parlando di Michelangelo.


E di sicuro ci sarà tempo 

Di chiedere, « Posso osare? » e, « Posso osare? » 

Tempo di volgere il capo e scendere la scala, 

Con una zona calva in mezzo ai miei capelli – 

(Diranno: « Come diventano radi i suoi capelli! »)

Con il mio abito per la mattina, con il colletto solido che arriva fino al mento, Con la cravatta ricca e modesta, ma asseríta da un semplice spillo – 

(Diranno: « Come gli son diventate sottili le gambe e le braccia! ») 

Oserò 

Turbare l’universo? 

In un attimo solo c’è tempo 

Per decisioni e revisioni che un attimo solo invertirà


Perché già tutte le ho conosciute, conosciute tutte: – 

Ho conosciuto le sere, le mattine, i pomeriggi, 

Ho misurato la mia vita con cucchiaini da caffè; 

Conosco le voci che muoiono con un morente declino 

Sotto la musica giunta da una stanza più lontana. 

Così, come potrei rischiare? 

E ho conosciuto tutti gli occhi, conosciuti tutti – 

Gli occhi che ti fissano in una frase formulata, 

E quando sono formulato, appuntato a uno spillo, 

Quando sono trafitto da uno spillo e mi dibatto sul muro 

Come potrei allora cominciare 

A sputar fuori tutti i mozziconi dei miei giorni e delle mie abitudini? . 

Come potrei rischiare? 

E ho già conosciuto le braccia, conosciute tutte – 

Le braccia ingioiellate e bianche e nude 

(Ma alla luce di una lampada avvilite da una leggera peluria bruna!) 

E’ il profumo che viene da un vestito 

Che mi fa divagare a questo modo? 

Braccia appoggiate a un tavolo, o avvolte in uno scialle. 

Potrei rischiare, allora?- 

Come potrei cominciare?


. . . . . . . . . . . .


Direi, ho camminato al crepuscolo per strade strette 

Ed ho osservato il fumo che sale dalle pipe 

D’uomini solitari in maniche di camicia affacciati alle finestre?…


Avrei potuto essere un paio di ruvidi artigli 

Che corrono sul fondo di mari silenziosi


. . . . . . . . . . . . .


E il pomeriggio, la sera, dorme così tranquillamente! 

Lisciata da lunghe dita, 

Addormentata… stanca… o gioca a fare la malata, 

Sdraiata sul pavimento, qui fra te e me. 

Potrei, dopo il tè e le paste e i gelati, 

Aver la forza di forzare il momento alla sua crisi? 

Ma sebbene abbia pianto e digiunato, pianto e pregato,


Sebbene abbia visto il mio capo (che comincia un po’ a perdere i capelli) 

Portato su un vassoio, 

lo non sono un profeta – e non ha molta importanza; 

Ho visto vacillare il momento della mia grandezza, 

E ho visto l’eterno Lacchè reggere il mio soprabito ghignando, 

E a farla breve, ne ho avuto paura.


E ne sarebbe valsa la pena, dopo tutto, 

Dopo le tazze, la marmellata e il tè, 

E fra la porcellana e qualche chiacchiera 

Fra te e me, ne sarebbe valsa la pena 

D’affrontare il problema sorridendo, 

Di comprimere tutto l’universo in una palla 

E di farlo rotolare verso una domanda che opprime, 

Di dire: « lo sono Lazzaro, vengo dal regno dei morti, 

Torno per dirvi tutto, vi dirò tutto » – 

Se una, mettendole un cuscino accanto al capo, 

Dicesse: « Non è per niente questo che volevo dire.

Non è questo, per niente. » 

E ne sarebbe valsa la pena, dopo tutto, 

Ne sarebbe valsa la pena, 

Dopo i tramonti e i cortili e le strade spruzzate di pioggia, 

Dopo i romanzi, dopo le tazze da tè, dopo le gonne strascicate sul pavimento 

E questo, e tante altre cose? – 

E’ impossibile dire ciò che intendo!

Ma come se una lanterna magica proiettasse il disegno dei nervi su uno schermo: 

Ne sarebbe valsa la pena 

Se una, accomodandosi un cuscino o togliendosi uno scialle, 

E volgendosi verso la finestra, dicesse: 

« Non è per niente questo, 

Non è per niente questo che volevo dire. »


. . . . . . . . . . .


No! lo non sono il Principe Amleto, né ero destinato ad esserlo; 

Io sono un cortigiano, sono uno 

Utile forse a ingrossare un corteo, a dar l’avvio a una scena o due,

Ad avvisare il principe; uno strumento facile, di certo, 

Deferente, felice di mostrarsi utile, 

Prudente, cauto, meticoloso; 

Pieno di nobili sentenze, ma un po’ ottuso; 

Talvolta, in verità, quasi ridicolo – 

E quasi, a volte, il Buffone.


Divento vecchio… divento vecchio… 

Porterò i pantaloni arrotolati in fondo.


Dividerò i miei capelli sulla nuca? Avrò il coraggio di mangiare una pesca? 

Porterò pantaloni di flanella bianca, e camminerò sulla spiaggia. 

Ho udito le sirene cantare l’una all’altra.


Non credo che canteranno per me.


Le ho viste al largo cavalcare l’onde 

Pettinare la candida chioma dell’onde risospinte: 

Quando il vento rigonfia l’acqua bianca e nera.


Ci siamo troppo attardati nelle camere del mare 

Con le figlie del mare incoronate d’alghe rosse e brune 

Finché le voci umane ci svegliano, e anneghiamo.




Thomas Stearns Eliot


Il canto dell'amore di J. Alfred Prufrock


https://youtu.be/_idIfow1cJU






martedì 5 gennaio 2021

 Vista l'enigmatica e perfettamente riuscita interdipendenza tra noce brasiliano e api delle orchidee direi di affidarci senza timore all'armonia universale.


https://youtu.be/3JBdLwCme7w





lunedì 4 gennaio 2021

 "Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. Affinché vedessero chiaramente che cos’era, disegnai l’interno del boa. Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi.”



Antoine de Saint-Exupéry




https://youtu.be/Gf1h2PMPCAo





domenica 3 gennaio 2021

 Il 30 Marzo 1933, il ministro della Propaganda in Germania, Joseph Goebbels, mi convocò nel suo ufficio [...] e mi propose di diventare una sorta di "Fuhrer" del cinema tedesco. Io allora gli dissi: «Signor Goebbels, forse lei non ne è a conoscenza, ma debbo confessarle che io sono di origini ebraiche» e lui: «Non faccia l'ingenuo signor Lang, siamo noi a decidere chi è ebreo e chi no!». Fuggii da Berlino quella notte stessa.


Friedrich Christian Anton Lang ( per gli amici  Fritz )



https://it.m.wikiquote.org/wiki/Fritz_Lang



https://youtu.be/_uZOQEQmkO0





venerdì 1 gennaio 2021

 Quasi tutte le mie poesie parlavano di sirene che perdevano la verginità con Gesù ( metaforico ), e quasi tutte le sue parlavano della maestosità di canyon, arroyos e mesas. Il west gli aveva trasmesso una sorta di mania paesaggistica: sostanzialmente, erano poesie che avrebbe potuto scrivere il Beep Beep dei cartoni animati andato in pensione dopo una carriera di anarchia.  Però aveva scritto una bella immagine che ricordo ancora oggi: "le bottiglie di latte scoppiarono come polli spaventati". Potrebbe sembrarvi irresponsabile innamorarsi per la forza di un'unica immagine di polli che scoppiano, ma erano altri tempi. Non sapevo neanche che aspetto avesse. Lui si era erroneamente convinto che fossi "una cinquantenne ispanica". Eravamo fatti tutti di parole.



Patricia Lockwood ( ibidem )



https://youtu.be/iE3meFEZEyI